Scambiando quattro chiacchiere natalizie con i colleghi di IGN, il presidente di Ubisoft North America, Laurent Detoc, ha svelato degli interessanti retroscena sugli eventi più “sensibili” che hanno caratterizzato il lungo processo di sviluppo di Watch Dogs, l’atteso gioco d’azione a mondo aperto che il colosso videoludico francese, dopo una serie di posticipi mirati e di ritardi dell’ultima ora, proporrà a tutti gli appassionati del genere nel corso della prima metà del prossimo anno:
“Watch Dogs non è nato come Watch Dogs: all’inizio della fase di sviluppo, e parliamo di diversi anni fa, la nostra intenzione era quella di realizzare un videogioco di guida dato che avevamo la licenza di Driver e volevamo muoverci in quella direzione. Tre anni fa, però, abbiamo deciso di accantonare l’idea originaria del racing game riformulando tutto da zero, e così prese vita il progetto di Watch Dogs.”
Stando alle parole di Detoc, il processo di trasformazione da un titolo simil-Driver a un videogioco open world non è stato netto ma, al contrario, ha permesso agli sviluppatori di mantenere alcuni tratti del progetto originario:
“Decidendo di accantonare il concept iniziale ci siamo mossi nel modo che ritenevamo più opportuno e logico: le caratteristiche più interessanti e ‘azzeccate’ del gioco originario le abbiamo mantenute, mentre il resto lo abbiamo messo a disposizione degli altri team per permettergli di sviluppare nuovi titoli. La parte del concept riguardante il motore fisico e il sistema di guida, ad esempio, è stata sin da subito una delle cose che il team di sviluppo ha voluto mantenere per creare Watch Dogs.”
Sperando quindi che i contrattempi motoristici nel processo di sviluppo di Watch Dogs non si ripercuotano negativamente sull’esperienza di gioco finale, chiudiamo il pezzo ricordando a chi ci segue che il nuovo action di Ubisoft è previsto in uscita nella primavera del 2014 su PC, PS3, PS4, Wii U, X360 e Xbox One.