Giorni fa avevo espresso più di qualche dubbio su Virtua Tennis 3, e il mio pensiero era stato poi confermato in qualche modo dal voto che il titolo tennistico Sega ha preso su Famitsu.
Poi è uscito il demo, e la mia convizione di prendere il gioco alla cieca senza aspettare di vedere la versione finale, dettata dalla grande passione per questa serie e per il tennis in generale, è svanita del tutto.
La speranza che alla vecchie meccaniche di gioco fosse stata iniettata un po’ più di profondità è crollata definitivamente sin dal primo game. Innanzitutto il ritmo degli scambi è aumentato e in certi momenti sfiora livelli di ridicolaggine, risultando spesso poco variabile anche giocando palle tagliate (difficile e quasi sempre inutile effettuare palle corte). Mentre in Virtua Tennis 2 era importantissimo avere il tempo per angolare al meglio la palla e direzionarla nel punto voluto, la frenesia di Virtua Tennis 3 comporta molto spesso l’esecuzione di colpi in movimento, basati più sulla potenza che sul ragionamento e sulla tecnica. Non a caso, però, i colpi che danno più soddisfazione sono quei pochi che si riescono a giocare da fermi. Strana e poco varia l’implementazione dei tipi di tiro a disposizione del giocatore: al tasto A è infatti associato al topspin che però sovente si comporta come un colpo non liftato. Dal punto di vista tattico l’unica cosa che sembra importare è cercare di prendere in controtempo l’avversario, e velleità di altro genere sono stroncate sul nascere dal dover sempre rincorrere la pallina in lungo e in largo. L’IA inoltre sembra piuttosto limitata, e i tennisti controllati dalla CPU paiono utilizzare pattern predefiniti che in determinate situazioni li fanno comportare sempre in determinati modi.
Stranissimo il fastidioso problema dei tuffi: giocando con un personaggio maschile questo, manco fosse alle olimpiadi, si tufferà una media di 6 o 7 volte per ogni game; controllando un personaggio femminile invece non mi è mai capitato una sola volta di vedere attuata questa balzana pratica. Mistero.
Per quanto riguarda la grafica, nonostante il supporto nativo 1080p siamo su livelli più che discreti ma non straordinari. Gli atleti presenti nel demo sono tutti piuttosto assomiglianti alle controparti reali, ma il meno riuscito tra essi è proprio quello che proprio non dovevano cannare: Maria Sharapova (ma le sue tipiche urla sul campo di gioco, a metà fra l’intervento chirurgico senza anestesia e il porno softcore, sono riprodotte più che fedelmente).
Aspetto la versione finale per dare giudizi definitivi, e sono sicuro che anche vista la penuria di titoli dedicati a questo sport VT3 riuscirà senza dubbio a divertire molte persone, ma rispetto ai capitoli precedenti sembra un po’ più vicino a Pong e un po’ più lontano dal gioco del tennis.