Sei un appassionato o un drogato? E’ questa la domanda che circola in rete ultimamente. I videogames possono creare una dipendenza? e se si, quanto può influire sulla propria esistenza?
E’ di questi giorni la notizia, che una squadra di ricercatori della Charité University Medicine di Berlino ha iniziato ad indagare sulla dipendenza patologica dai videogame, e sui suoi effetti collaterali. I test sono basati sul comportamento di 15 videogiocatori, “dipendenti” per loro stessa ammissione, e 15 ragazzi normali che giocano saltuariamente.
Per ora il test, ha dimostrato che i 15 hard-core gamer soffrono maggiormente di reazioni “di desiderio” e malessere, anche solo vedendo immagini di videogiochi (screenshots e varie); ma grazie alla loro assuefazione, i loro occhi sono meno sensibili a visioni inattese.
Ora noi non sappiamo quanto sia utile far vedere(annusare) del “crack” a dei drogati, ma possiamo sicuramente essere d’accordo con la teoria che possano esserci persone completamente assuefatte da videogames.
E’ solo di ieri la notizia che una famiglia cinese ha citato Blizzard in giudizio, considerandola colpevole della morte di suo figlio (proprio come uno spacciatore): lo scorso anno, il ragazzo, maniaco di WoW, dopo una grande delusione in-game si era gettato dal 24° piano della sua abitazione. Internet è piena di storie/leggende di persone completamente distaccate dalla realtà: ad esempio la vicenda di qualche anno fa, dove la polizia cinese (o era Giapponese?) aveva scoperto delle ragazzine che offrivano via Internet i loro “servigi” nella realtà, in cambio di aiuto/oggetti magici/denaro in-game (Ultima Online, se non sbaglio).
Meditate gente.
[via Punto-Informatico]