Dal sito ufficiale di Steam arrivano novità relative al Subscriber Agreement, destinate sicuramente a far discutere. Nel nuovo accordo che i consumatori stringono con l’azienda per usare il servizio, si proibisce infatti l’uso delle class action per risolvere le dispute con Valve, che invita invece a perseguire la strada dell’arbitrato in base al singolo caso:
“Su Steam, quando un cliente non è contento di un’operazione, il notro primo obiettivo è risolvere le cose il prima possibile tramite il normale servizio di supporto. Nei casi in cui non si risolva la disputa, abbiamo creato un nuovo processo nel quale stabiliamo di usare arbitrati o piccole cause legali per risolvere la disputa. Nel processo di arbitrato, Valve rimborserà le spese per casi sotto un certo quantitativo di soldi. Il rimborso sarà fornito al di là della decisione finale, a patto che non sia determinato che la lamentela sia banale o i costi irragionevoli.”
Pur riconoscendo l’effettiva utilità delle class action in qualche caso, Valve motiva così la propria decisione:
“Ci è chiaro che in alcune situazioni, le class action portino reali benefici ai clienti. In troppi casi invece, le class action non danno alcun beneficio agli utenti e impongono spese e ritardi non necessari, essendo spesso disegnate per avvantaggiare avvocati che preparano e discutono queste cause. Class action come queste non danno benefici né a noi né alla nostra community.”
Per l’arbitrato singolo come già scritto, Valve rimborserà le spese (alle condizioni riportate) sostenute dagli utenti, che vengono naturalmente invitati a risolvere la disputa tramite i canali di supporto classici. Che ne pensate?
Via | vg247