Lo psicologo Craig Anderson dell’APA (American Psychological Association) ha pubblicato i risultati di uno studio che, dopo aver analizzato 130.000 persone fra Stati Uniti, Europa e Giappone, collega i comportamenti violenti all’utilizzo dei videogiochi violenti.
Il prolungato utilizzo di videogiochi violenti sarebbe associabile a comportamenti aggressivi nonché all’incapacità di stringere relazioni sociali positive. Inoltre, desensibilizzerebbe gli utenti e sarebbe associabile con una mancanza di comprensione verso il prossimo e la capacità di relazionarsi con gli altri.
L’unica cosa certa è che studi del genere compaiono con cadenza pressoché regolare, e quasi sempre forniscono risultati completamente differenti uno dall’altro. Non a caso le parole di Craig Anderson sono state subito smentite da Christopher Ferguson, altro noto psicologo.
«Sebbene sia certo che un piccolo numero di ricercatori suggeriscono che i videogiochi violenti siano l’unica causa della violenza, ciò non significa che non possano sbagliarsi sul fatto che i videogiochi violenti non abbiano proprio nessun effetto sulla psiche. La psicologia, troppo spesso, ha perso l’abilità di mettere nella giusta prospettiva i deboli (sempre che ci siano) effetti trovati nei videogiochi violenti in realazione alle aggressioni. Non riuscendo a farlo, si ha più l’effetto di disinformare che di informare il pubblico su questo problema»
via | Washington Post