Dopo mesi di maretta finanziaria dovuta all’impossibilità di far fronte ai debitori e alle forti oscillazioni nel mercato azionario a stelle e strisce, i vertici di THQ hanno deciso di prendere la situazione di petto e di avvalersi del Chapter 11, la legge fallimentare degli Stati Uniti che, a differenza del ben più famigerato Chapter 7, darà all’azienda la possibilità di dichiarare bancarotta ottenendo la “protezione” necessaria affinchè si possa trovare un acquirente prima del fallimento vero e proprio.
Stando a quanto è possibile leggere nel comunicato stampa pubblicato sulle pagine del sito ufficiale di THQ, l’operazione non dovrebbe avere effetti a breve e medio termine sul destino dei titoli delle case di sviluppo satellite poichè un affiliato del Clearlake Capital Group, la società incaricata dal tribunale di “congelare” ogni bene e di monitorare ogni transazione da e verso le casse di THQ, ha già manifestato l’intenzione di rilevare tutte le attività (debiti inclusi) del colosso videoludico californiano. Continua dopo la pausa.
Il CEO e il presidente di THQ, Brian Farrell e Jason Rubin, ostentano tranquillità nonostante il valore azionario dei titoli della loro compagnia, come era logico prevedere, sia letteralmente crollato in Borsa:
“La vendita degli asset societari e l’archiviazione di questo capitolo sono i passi necessari che dobbiamo compiere per trasformare THQ e portarla ad avere un ruolo di primo piano nell’industria videoludica del futuro. Siamo lieti di aver attirato in questi giorni dei partner finanziari estremamente motivati e speriamo che il passaggio di consegne avvenga nel minor tempo possibile.
Abbiamo tantissima gente di talento, dei team di sviluppo affiatati e un sacco di proprietà intellettuali di peso. La nostra intenzione era e rimane quella di continuare a sviluppare i titoli pianificati, vogliamo mantenere la nostra forza lavoro per proporci sia sul mercato digitale che su quello retail con prodotti di qualità”.
Per i boss di THQ, insomma, la decisione di appellarsi al Chapter 11 è stata solo una mossa presa per facilitare la vendita agli investitori e il passaggio dalla vecchia alla nuova contabilità. La procedura attivata dalla multinazionale videoludica statunitense per evitare la liquidazione e i licenziamenti in blocco, oltretutto, ha portato alla luce tutti i maggiori progetti attualmente in sviluppo presso le sussidiarie nordamericane, europee e asiatiche.
Come potete notare nel pannello in basso, oltre ai titoli noti (da Saints Row 4 a Homefront 2, passando per Metro Last Light e South Park The Stick of Truth) THQ si dice attualmente al lavoro su dei misteriosi progetti AAA indicati attraverso dei nomi in codice alquando singolari (Evolve, Atlas, 1666) in grado, potenzialmente, di generare incassi analoghi a quelli dei capolavori più affermati. Data la fluidità della situazione, speriamo quindi di tornare al più presto ad occuparci dell’argomento per fare chiarezza sul futuro di THQ e delle relative proprietà intellettuali.