Finalmente è giunto il momento di confrontarsi con l’ultima fatica del team CDProjekt, quel The Witcher 2 che tanto abbiamo seguito in questi ultimi mesi che ne hanno preceduto l’uscita. Se siete appassionati di giochi PC sicuramente avrete avuto il piacere di giocare il primo The Witcher, vestendo i panni di Geralt di Rivia e vivendo un’avventura adulta e splendidamente raccontata.
Pur guadagnandosi meritatamente il titolo di miglior gdr dell’anno, comunque, The Witcher non era certo privo di difetti, a partire da un comparto grafico non all’altezza a causa dell’ormai superato Aurora Engine di Bioware. Fortunatamente i programmatori si sono impegnati al massimo per risolvere tutti i problemi segnalati dai fan del primo capitolo, in modo da realizzare un seguito destinato ad entrare nella storia dei videogiochi.
Se volete sapere tutto riguardo a The Witcher 2, vi invitiamo a continuare la lettura dopo il salto, dove troverete una recensione approfondita di questa meravigliosa pietra miliare, un sogno ad occhi aperti che ogni possessore di un PC dovrebbe vivere almeno una volta.
Il principio della non linearità
Uno degli elementi distintivi del primo The Witcher era quello della non linearità dell’avventura, che di fatto poteva essere influenzata dalle scelte prese dal giocatore in corso d’opera. Con The Witcher 2 i programmatori hanno continuato a camminare lungo questa strada, realizzando un gioco così vasto e articolato da mozzare il fiato. Una volta iniziata l’avventura di Geralt, infatti, il giocatore viene immediatamente messo di fronte a una serie di situazioni dai molteplici sviluppi che, in pratica, possono portare a ben quattro incipit differenti.
Il tutorial iniziale, che butta immediatamente il giocatore in sequenze ricche di azione, è il primo passo lungo un sentiero pieno di biforcazioni, che di fatto può portare a ben 16 finali differenti, ognuno caratterizzato da un’identità ben precisa. Dimenticate i finali multipli in cui le differenze sono minime, perché giocando The Witcher 2 avrete davvero la possibilità di vivere 16 versioni diverse della medesima avventura.
La non linearità, inoltre, non viene utilizzata unicamente nei momenti chiave dell’avventura (i nodi in cui la storia può prendere pieghe differenti), ma interviene anche all’interno delle quest secondarie, che a loro volta possono svilupparsi in modi diversi a seconda dell’approccio scelto dal giocatore. In poche parole, pur durando orientativamente 40 ore The Witcher 2 vanta una rigiocabilità eccezionale, capace di tenere i giocatori incollati al pc per mesi interi.
Evoluzione tecnica
Oltre al discorso della non linearità, a saltare immediatamenteagli occhi quando si avvia l’avventura di The Witcher 2 è il rinnovato comparto grafico, che dona all’intera esperienza un’ulteriore nota spettacolare. Abbandonato l’ormai troppo datato Aurora Engine, i ragazzi del team CDProjekt hanno sviluppato internamente un motore capace di rendere giustizia alle meravigliose ambientazioni uscite dai racconti di Andrzej Sapkowski.
Rispetto al capitolo precedente The Witcher 2 offre personaggi estremamente più curati abbigliati con abiti ricchi di dettagli e animati alla perfezione. Gli attori di questa meravigliosa fiaba epica si muovono all’interno di ambientazioni lussureggianti, squisitamente caratterizzate e segnate da un livello di dettaglio a dir poco eccezionale, a patto di avere un pc in grado di sostenere le impostazioni grafiche più alte.
Anche se installato e avviato su un pc con i requisiti minimi, comunque, The Witcher 2 appare tecnicamente migliore del capitolo precedente, anche grazie alla presenza di ambientazioni più aperte e spaziose popolate da personaggi non giocanti di ogni genere.
Un mondo vivo e vibrante
Gli NPC di The Witcher 2 si dimostrano in più di un’occasione estremamente vitali. Le strade delle città, i vicoli oscuri, le piazze piene di mercanti e di avventori brulicano letteralmente di personaggi pittoreschi che svolgono le azioni della vita quotidiana, rendendo ancor più convincente lo spettacolo globale.
A questo si aggiungono le reazioni che la presenza di Geralt suscita nella gente comune, che spesso si dimostra affascinata, incuriosita o terrorizzata dall’eroe albino e magicamente mutato. Camminando per le strade delle varie ambientazioni del gioco capita spesso di sentire commenti rivolti al protagonista, a volte lusinghieri e altre volte duramente razzisti, a dimostrazione della maturità della rappresentazione messa in scena dai programmatori.
All’interno di questo universo emotivo e profondamente stratificato si sviluppa una storia adulta, matura e ricca di sfumature, che accompagnerà i giocatori alla scoperta dei misteri legati al passato di Geralt. Andando avanti con la trama, infatti, l’albino protagonista ricorderà (attraverso dei flashback visivamente splendidi) i dettagli della propria vita precedentemente nascosti dall’amnesia che lo perseguita fin dal primo episodio di The Witcher.
Un’ampia scala di grigi
Per garantire all’intera esperienza il taglio maturo che desideravano i programmatori hanno lavorato ottimamente sulle sfumature morali, rendendo The Witcher 2 un gioco dal carattere estremamente forte. Se pensate che vivendo l’avventura di Geralt vi imbatterete nella classica divisione netta fra bene e male, preparatevi a rimanere piacevolmente sorpresi, visto che le situazioni in cui questo gioco mette gli utenti costringono spesso a prendere decisioni difficili.
Ogni momento della storia di The Witcher 2 può essere collocato con precisione all’interno di una scala di grigi estremamente ampia, andando a toccare molte delle corde dell’animo umano. Non solo Geralt dovrà scegliere con attenzione come comportarsi (la sua caratterizzazione morale è completamente nelle mani del giocatore), ma fra i vari incontri che farà lungo la sua strada troverà ogni genere di persona.
Meno Pc e più console?
Rispetto al primo capitolo della serie, The Witcher 2 ha fatto decisi passi avanti verso una semplificazione generale di alcuni elementi, che sotto un certo punto di vista lascia pensare a una sorta di “consolizzazione” dell’esperienza. Il sistema di combattimento, in particolare, è stato completamente rivisto, abbandonando gli stili di lotta multipli e la necessità di premere i tasti con il giusto tempismo, per lasciare spazio a una variante basata su attacchi veloci, attacchi potenti, parate e schivate.
Questa novità potrebbe rivelarsi difficile da digerire per i puristi dei giochi PC, ma quel che conta è che The Witcher 2 non si è trasformato in un action-rpg, ma ha mantenuto intatte le sue caratteristiche riflessive a base di strategia e tattica. Gettarsi semplicemente nella mischia senza impostare un minimo di strategia porta unicamente a una morte prematura.
Per rendere la vita più facile a Geralt è possibile affidarsi ai Segni, gli incantesimi del mondo di The Witcher 2, che pur non essendo molti permettono di affrontare qualsiasi tipo di situazione garantendo strumenti offensivi, difensivi o diplomatici. Al di là del sistema di combattimento, comunque, gli altri elementi che lasciano pensare a un avvicinamento verso le console (probabilmente anche in virtù del desiderio dei programmatori di realizzare anche una versione PS3/Xbox 360 del gioco) sono il menu di scelta rapida e l’inventario, che di sicuro faranno storcere il naso ai giocatori abituati a impostazioni più tradizionali.
Commento finale
The Witcher 2 è un gioco di ruolo eccezionale, dotato di una carica narrativa dirompente e di una maturità difficile da trovare in altri videogiochi. L’eccezionale struttura non lineare garantisce una longevità e una rigiocabilità senza paragoni. Il gioco può essere acquistato in versione fisica o digitale (attraverso Steam o in alternativa su GOG.com, senza alcun fastidioso DRM e lasciando tutti i proventi direttamente agli sviluppatori). Se avete un pc in grado di far girare questo titolo (anche con il livello di dettaglio basso), non commettete l’errore di mancare un appuntamento importante con la storia dei videogiochi.
Cosa ci piace | Cosa non ci piace |
|
|