L’evoluzione delle macchine da gioco e dei motori grafici deputati a far girare i titoli più moderni ha imboccato strade ben diverse da quelle che ci saremmo potuti immaginare anche solo 5 o 6 anni fa: vuoi per l’esplosione del fenomeno del mobile gaming, vuoi per la definitiva consacrazione della scena indipendente, l’industria videoludica attuale è guidata dai team e dalle personalità che sviluppano i propri titoli badando prima alla sostanza e poi alla forma.
Ponendo al centro del progetto di The Sims 4 la “qualità” dell’esperienza di gioco da offrire agli appassionati della saga senza porsi il problema di dover necessariamente spremere le risorse hardware delle piattaforme di coloro che si cimenteranno con l’ultima creatura gestionale firmata Electronic Arts, gli storici studios californiani di Maxis hanno così voluto spezzare la continuità con gli episodi recenti della serie per ampliarne gli orizzonti sperimentando soluzioni inedite e coraggiose.
Al netto degli “errori di gioventù” e delle sbavature riscontrate nei diversi moduli che compongono il caleidoscopico universo di opzioni per la personalizzazione dei Sim, delle loro case e delle loro sfumature emotive, le ore passate in compagnia dei simpatici personaggi di The Sims 4 ci hanno convinto della bontà dell’iniziativa assunta dai Maxis, così come potete facilmente intuire osservando la nostra scheda riassuntiva e leggendo gli approfondimenti della recensione a seguire.
COSA CI PIACE
Il modulo per la creazione del Sim
Con The Sims 4, l’interfaccia di creazione del Sim del terzo episodio è stata completamente ridisegnata per favorire l’aggiunta di opzioni che consentono all’utente di modificare in maniera più accurata gli elementi principali del volto e le fattezze fisiche del proprio personaggio. Le profonde modifiche apportate dai Maxis al modulo Crea un Sim, però, non si limitano a rendere più divertente il tempo passato a cambiare gli elementi “visibili” ma contribuiscono a forgiare i tratti caratteriali del proprio alter-ego.
Differentemente dal passato, infatti, la selezione dei punti qualificanti della personalità del Sim non comporta un semplice e generico miglioramento delle abilità ma agisce in maniera profonda sulle sue capacità di interazione, oltreché sull’umore e sulle sue competenze specifiche. Le scelte operate dall’utente influiscono così sul ventaglio di opzioni sbloccate nel corso dell’avventura nel pannello delle interazioni e sulla scelta delle attività da far svolgere al Sim, il tutto per garantire a lui una vita virtuale più appagante e a noi un’esperienza di gioco più originale e soddisfacente.
La profonda personalità dei Sim
Per ampliare ulteriormente le già numerose capacità di interazione disponibili nel precedente episodio (e nelle sue infinite espansioni) tra il nostro alter-ego e i suoi vicini virtuali, i ragazzi di Maxis hanno riscritto da zero i meccanismi deputati alla gestione e all’evoluzione dell’intelligenza artificiale dei Sim. Grazie all’implementazione del sistema Smart Sim e al coraggioso intervento compiuto dagli studios di Emeryville per superare le contraddizioni dell’IA dei personaggi virtuali del terzo capitolo, The Sims 4 vede l’ingresso delle emozioni, una variabile di gioco a dir poco fondamentale per un titolo del genere.
La tecnologia dietro allo Smart Sim, infatti, dà al proprio alter-ego e a tutti i Sim a schermo la libertà necessaria per eseguire più azioni in parallelo e discutere in maniera proficua con più di un interlocutore alla volta: la differenza rispetto all’intelligenza artificiale di The Sims 3 è abissale. Le abitazioni private e le aree di ritrovo delle zone in cui è suddivisa la mappa di gioco di The Sims 4 sono infatti popolate da uomini e donne virtuali consapevoli della loro posizione all’interno del tessuto sociale e in grado, nei limiti imposti dal medium videoludico, di maturare un’identità coerente con il corrispettivo contesto sociale ed economico, oltreché con i gusti, le aspirazioni e i desideri più reconditi di ciascun Sim. Tutto questo si traduce in routine comportamentali meno prevedibili e in interazioni più profonde e “uniche”, capaci cioè di evolvere in situazioni meno scriptate e pilotate dalle decisioni “imposte dall’alto” dallo stesso giocatore.
La nuova Modalità Costruisci
Gli strumenti implementati nell’editor della nuova Modalità Costruisci di The Sims 4 costituiscono uno degli aspetti meglio riusciti dell’intera opera. All’interno della Build Mode, infatti, ritroviamo tutte le opzioni di customizzazione estetica e di personalizzazione funzionale in cui ci siamo persi per ore ed ore giocando al capitolo precedente, con in più tutta una serie di moduli studiati per accontentare sia i neofiti che gli utenti più esperti. Ai giocatori alle prime armi e a coloro che vogliono calarsi subito nei panni del proprio Sim senza perdere tempo nella costruzione della casa è rivolto il modulo che, all’interno dell’editor, consente di posizionare automaticamente le stanze attraverso un comodo catalogo ingame con interni suddivisi per stili, destinazioni d’uso e prezzo.
All’adozione di questi strumenti rivolti agli utenti più casual, comunque, fanno da felice contraltare gli strumenti avanzati che gli architetti virtuali più esperti possono impiegare per agire sulla foggia, sulle dimensioni e sul posizionamento di ogni singolo oggetto, albero, mattone, vetrata, tetto, tegola e pianta che compone la propria abitazione digitale. Per sbloccare determinati oggetti nel corso del gioco, oltretutto, non basta accumulare denaro ma bisogna acquisire le esperienze necessarie nella particolare “branca d’interesse” del complemento d’arredo, elettrodomestico o elemento di design desiderato: per avere accesso ai pianoforti, ai computer o ai frigoriferi più “performanti”, ad esempio, ci si deve impegnare per raggiungere i livelli più alti delle carriere musicali, informatiche o culinarie.
La grande scalabilità del motore grafico
Così come andremo ad approfondire nel paragrafo di questa recensione dedicato alla componente grafica di The Sims 4, il motore di gioco dell’ultima fatica dei ragazzi di Maxis dimostra di essere estremamente performante e scalabile sia sui sistemi più moderni che su quelli più datati. La scelta operata dagli studios californiani di suddividere ciascun lotto in una zona a se stante ha contribuito ad abbattere i tempi di caricamento e a liberare risorse da destinare al sistema Smart Sim che governa il comportamento e le interazioni sociali tra i diversi personaggi a schermo.
COSA NON CI PIACE
Il mondo di gioco troppo frammentato
L’aspetto più controverso della vasta opera di ottimizzazione compiuta dai Maxis per garantire al titolo di poter essere fruito dal maggior numero possibile di utenti è rappresentato dalla scelta di suddividere i quartieri originari di The Sims 3 in aree indipendenti, ciascuna con una propria schermata di caricamento. La decisione assunta dagli uomini e dalle donne del team di Emeryville penalizza soprattutto gli utenti di lungo corso e coloro che possono disporre di un moderno PC da gioco: a entrambi, infatti, viene negata la possibilità di far vivere il proprio Sim all’interno di un mondo aperto, con tutte le conseguenze in termini di gameplay che possiamo facilmente immaginare (una su tutte, l’assoluta mancanza dei mezzi di trasporto).
L’onnipresente tutorial
A prescindere dalle ore di gioco passate in compagnia del proprio Sim e dagli esperimenti compiuti nelle diverse sezioni di cui è composto il titolo, il divertimento offerto da The Sims 4 viene depresso dalle pedanti finestre di tutorial che si avviano in maniera illogica per condividere informazioni non necessarie e darci suggerimenti non richiesti. L’onnipresente tutorial sviluppato dai ragazzi di Maxis sfugge a ogni logica: gli editor della modalità Costruisci e di Crea un Sim sono così user-friendly da poter essere padroneggiati in pochi minuti anche da un marziano, e nella vita di tutti i giorni passata nei panni del proprio alter-ego le finestre coi suggerimenti automatici del tutorial diventano delle insopportabili e continue fonti di spoiler.
L’assenza di un “vero” multiplayer
L’offerta online di The Sims 4 è limitata ai contest delle Sfide della Settimana e al modulo per condividere e scaricare le famiglie, le case, le stanze e i singoli Sim creati dai membri più creativi della community attraverso la Galleria. Niente spazio per aree “condivise” e modalità online propriamente dette, quindi.
La mancanza di una componente multiplayer cooperativa è però figlia della suddivisione in micro-zone della mappa di gioco e delle aspre critiche piovute addosso ad Electronic Arts e ai vertici di Maxis in conseguenza della richiesta di connessione internet obbligatoria per giocare all’ultimo SimCity (salvo poi fare dietrofront un anno dopo il lancio del titolo): solo un miracolo, o magari un’espansione in grado di reintrodurre i quartieri aperti, ci permetterà di condividere la nostra esperienza di gioco con quella dei nostri amici online.
La limitata personalizzazione di oggetti e capi di vestiario
A dispetto delle enormi possibilità di customizzazione garantite dal modulo Crea un Sim e dalla Modalità Costruisci, i poliedrici editor di The Sims 4 limitano le possibilità di modifica degli oggetti e dei vestiti ad una rosa preimpostata di “elementi prefabbricati”: la scelta dei colori, dei tessuti e dei modelli di ciascun abito e dei complementi d’arredo, purtroppo, non è libera ed è saldamente ancorata alle soluzioni proposte dal sistema e dalle schede oggetto dei singoli editor.
Ad acuire questo senso di frustrazione ci pensa poi lo scarno quantitativo di oggetti e di vestiti tra cui scegliere per personalizzare il proprio Sim e la sua abitazione. Al momento in cui scriviamo, infatti, gli unici contenuti bonus offerti da EA oltre a quelli del titolo base sono i limitati DLC dell’edizione Deluxe, ossia il bar Tiki Fiammeggiante, delle luci e delle decorazioni da festa, dei cappelli a forma di animali e il download della colonna sonora. Un po’ poco, considerando la pantagruelica collezione di mobili, di vestiti, di oggetti d’arredamento e di veri e propri “modificatori ambientali” a cui potevamo accedere nelle dimensioni virtuali “espanse” di The Sims 2 e The Sims 3. Nulla che non possa essere risolto nei prossimi mesi con una sana iniezione di patch gratuite e di DLC a pagamento, comunque.
GRAFICA E SONORO
Lo stile simil-cartoonesco scelto dai programmatori di Maxis per rappresentare il mondo di gioco di The Sims 4 garantisce un’adeguata resa estetica a prescindere dalle risorse hardware e dal livello di dettaglio raggiungibile dal proprio sistema: che sia anche merito della più volte pubblicizzata opera di ottimizzazione compiuta dagli studios di Emeryville?
Per mettere alla prova le parole espresse in questi mesi dai Maxis in relazione alla possibilità di poter giocare fluidamente anche su macchine più datate, oltre al sistema di prova (Windows 7, CPU AMD FX 8320, 16Gb di RAM e GPU AMD Radeon R9 270x) abbiamo testato il titolo rispolverando un portatile del 2008 con Windows Vista, CPU dual-core, 2Gb di RAM e scheda grafica integrata non più in grado di gestire i titoli più moderni: se nel primo caso non abbiamo avuto nessun problema nel settare tutti i valori grafici al massimo livello di dettaglio senza riscontrare rallentamenti di sorta su di un monitor Full-HD, nel secondo caso la prova ha effettivamente rivelato come il titolo riesca a girare meglio di The Sims 3, con caricamenti sensibilmente più veloci e una fluidità di gioco impensabile con il predecessore anche settando al minimo tutti i valori della grafica e della risoluzione.
In chiusura di paragrafo non possiamo non apprezzare il lavoro svolto dal compositore inglese Ilan Eshkeri che, alla sua prima esperienza videoludica (dopo quelle cinematografiche con 47 Ronin, Stardust, Hannibal Rising, e Kick-Ass), riesce a offrirci una colonna sonora rilassante con brani ambient che ben si sposano con le simpatiche scenette create dai nostri Sim.
CONSIDERAZIONI FINALI
Sull’impero di The Sims il sole sembra davvero non tramontare mai. Come un immenso e variopinto frattale, ogni parte del codice di gioco di The Sims 4 contiene il tutto e l’alimenta di contenuti, di situazioni e di sensazioni tra loro uguali e diverse al tempo stesso. Le modalità offerte da The Sims 4, gli elementi gestionali plasmati dai Maxis e i moduli per la creazione del proprio alter-ego e della sua dimora formano un ecosistema di gioco che tende all’infinito: la strategia adottata dagli sviluppatori californiani per proiettare la saga nel futuro senza distogliere lo sguardo dalle formule vincenti degli episodi passati non punta infatti sull’iper-realismo, ma sull’ultra-coinvolgimento.
Con The Sims 4, i Maxis provano così a scrivere una delle pagine più importanti della storia dei videogiochi gestionali. Il racconto virtuale della rinomata sussidiaria a stelle e strisce di Electronic Arts, però, è appena cominciato ed è ben lungi dall’essere concluso: le espansioni che verranno rilasciate nei prossimi mesi non si limiteranno a rimpolpare di contenuti il titolo base, ma andranno piuttosto ad operare una vera e propria “trasformazione silenziosa” di tutti gli elementi che compongono l’attuale progetto, e non è affatto detto che tutto ciò avrà solo ed esclusivamente delle ripercussioni positive. Per questo, e per la natura squisitamente “personalizzante” dell’esperienza di gioco di The Sims 4, lasciamo scrivere la parte finale di questa recensione ai nostri prodi lettori attraverso la bianca lavagna dei commenti che v’attende a fondo pagina.