Dopo aver sviluppato dei titoli dall’impatto emotivo come Fl0w, Flower e il prossimo Journey, thatgamecompany è sicuramente tra le software house più gettonate da chi cerca esperienze di gioco “alternative”, che non siano ripetizioni del solito corri-spara-uccidi.
Jenova Chen, creative director di thatgamecompany, si è apertamente schierato contro le meccaniche di gioco degli shooter in prima persona, soprattutto quelli moderni:
“Andando avanti con l’età, che scopo c’è nell’eseguire un’altra combo infinita? Cosa fa per la tua vita? Non è utile. Le persone giocano ancora a scacchi perché il pensiero strategico è utile. Brain training, giochi di fitness, hanno la loro importanza. Le persone non hanno tempo da buttare, quindi vogliono che le cose siano importanti. Che sia importanza per le emozioni, come provare gioia o tristezza, importanza intellettuale o sociale.”
Nell’intervista pubblicata dal PlayStation.Blog Chen arriva poi direttamente al nocciolo della questione, attaccando il design di molti titoli online:
“Chi progetta i giochi online spesso fa un lavoro pigro. Prende un gioco in singolo già esistente – un gioco di ruolo, strategico, di lotta o shooter, e ci butta su un po’ di tecnologia per l’online. Dicono ‘okay, ci sono molti giocatori, adesso fà qualcosa di fico. Ecco, gioca a un gioco per bambini come cattura la bandiera’. Questo è il livello del design: ‘Perché non vi ammazzate tutti finché non ne rimane solo uno?'”
Una posizione sicuramente scomoda, soprattutto se proveniente dall’interno dell’industria, anche se da un team di sviluppo che come dicevamo si è distinto proprio per i suoi prodotti “emozionali”. Di certo ci si può vedere un tirare l’acqua al proprio mulino, così come a parlare in difesa di FPS e simili sono i numeri da capogiro delle loro vendite. Ma anche se drogati di Call of Duty, ve la sentite di negare quanto sostenuto da Chen? Io personalmente no.
A ogni modo, proprio con Journey avremo modo di assaggiare l’idea di multiplayer di thatgamecompany.
Via | Eurogamer.net