Nel corso di un’intervista rilasciata ai giornalisti di Bloomberg TV in merito alle possibilità di investimento offerte dalle più importanti aziende del settore che operano nell’industria videoludica moderna, il presidente e amministratore delegato di Take-Two Interactive, Strauss Zelnick, ha manifestato tutta la sua preoccupazione per l’ascesa incontrollata del costo di produzione dei videogiochi:
“Si possono fare tantissimi soldi con i titoli di maggior richiamo e con i videogiochi di serie sportive, ma il nostro rimane pur sempre un business molto costoso e l’alto profilo di rischio degli investimenti in questo settore riflettono questa situazione. Il momento migliore per entrare in questa industria sono stati gli anni ’80, un po’ come è accaduto a Hollywood con l’esplosione del fenomeno del cinema negli anni ’30.”
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“Attualmente, gli eccessivi costi di produzione, di marketing e, nel caso dei titoli sportivi, delle licenze, erodono il margine potenziale di profitto e creano un profilo di alto rischio, creando una sorta di barriera per tutti coloro che vogliono entrare in questa industria. Se non hai duecento sviluppatori e artisti altamente qualificati, non hai grandi capitali e non puoi disporre della liquidità necessaria a commercializzare propriamente il tuo videogioco, sei tagliato fuori.”
Le parole espresse da Zelnick acquistano ulteriore peso se consideriamo che i vertici di Take-Two, avendo in portafoglio l’intero pacchetto azionario di Rockstar Games, detengono i diritti di sfruttamento esclusivo del marchio multimilionario di Grand Theft Auto e che, grazie alle vendite generate dalle versioni per PC, PS4 e Xbox One di GTA V, chiuderanno il prossimo anno finanziario con dei ricavi record. E voi, cosa ne pensate al riguardo?
via | Bloomberg TV