Divinity: Original Sin è uno dei progetti che ha tratto maggiore giovamento dalla visibilità mediatica offerta dal servizio Early Access di Steam
Da Space Engineers a Starbound, passando per Rust, Wreckfest, Kerbal Space Program, The Forest e The Long Dark, sono davvero tanti i titoli passati al vaglio degli utenti di Steam attraverso il programma Early Access: la qualità dei progetti proposti dagli sviluppatori indipendenti tramite questo spazio privilegiata, però, non sempre è stata tale da giustificare l’esborso di denaro che gli utenti della piattaforma digitale di Valve hanno compiuto per garantire loro il raggiungimento della cosiddetta versione 1.0.
Per questo, e per il crescente numero di team che “scappano con la cassa” lasciando i loro lavori nel limbo delle beta infinite rappresentate dalle versioni “zero-virgola”, i curatori del portale di Gabe Newell hanno ben pensato di rivedere i termini di utilizzo del sistema Early Access per scoraggiare la chiusura prematura dei progetti e stimolare gli sviluppatori a tenere fede alla parola data ai loro appassionati.
Nei nuovi punti delle regole di utilizzo stilati da Valve figurano così le voci relative alla necessità improrogabile e obbligatoria, per chi si accinge a proporre i propri titoli su Steam servendosi della formula dell’Accesso Anticipato, di garantire la prosecuzione delle attività di sviluppo (con costanti aggiornamenti, patch e dev diary “testuali”) anche in caso di scarse vendite.
Il problema dei progetti annunciati, proposti in versione pre-alpha e mai completati, è stato affrontato anche i gestori di Kickstarter nel settembre di quest’anno con soluzioni analoghe a quelle trovate da Valve, ossia con la modifica delle linee guida da far seguire a coloro che decidono di esporre i loro progetti sul più importante sito di crowdfunding del gloco (non ce ne vogliano i fan di Indiegogo).
Solo il tempo, comunque, ci dirà se queste iniziative serviranno davvero a scongiurare il ripetersi di episodi come quelli recenti di Yogventures! e Clang, per tacere delle centinaia di titoli indipendenti e amatoriali attualmente presenti in Accesso Anticipato che non vengono aggiornati da mesi e mesi.
via | Eurogamer
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