C’era una volta la cara vecchia Squaresoft, c’erano una volta i veri giochi tripla A. Con Square Enix la situazione è cambiata notevolmente e, nonostante i titoli dell’ultima generazione non siano stati un fallimento, i risultati si sono visti nell’ultimo breafing finanziario della compagnia, che ha fatto registrare ingenti perdite. La software house, insomma, ha capito che c’è qualcosa che non va e questo qualcosa – a detta di Yosuke Matsuda, suo direttore esecutivo – va individuato nel rapporto con i consumatori.
Ma procediamo con ordine: Square Enix subirà nel corso di quest’anno una ristrutturazione che potenzierà notevolmente il settore mobile (quindi smartphone e tablet) e porterà la compagnia a sviluppare i giochi in base al mercato di riferimento, perché ha trovato “molto difficile” vendere i titoli in tutto il mondo. Non sappiamo a cosa abbia voluto fare riferimento Matsuda, ma pare evidente che con la prossima next gen a cambiare non sarà soltanto l’hardware.
Necessaria maggiore interazione
Il punto centrale del lavoro di tutto il team sarà l’interazione con i consumatori:
“Non siamo più in un’epoca dove i consumatori sono lasciati all’oscuro fino a quando un titolo non è completo – ha così esordito Matsuda -. Abbiamo bisogno di spostare il nostro modello d’affari dove possiamo discutere frequentemente con i clienti dei nostri prodotti in lavorazione e prima che vengano messi in commercio, i nostri consumatori dovranno comprendere i titoli in sviluppo: vogliamo essere sicuri di realizzare giochi che vadano incontro alle loro aspettative”.
Interagire con i consumatori non è un male, ma togliere l’effetto sorpresa sì (in fin dei conti, Ni No kuni di Level 5 non è stato mica contrattato con i gamer…): cara Square, basterebbe soltanto ascoltare di più il tuo pubblico, senza rivoluzionare tutto. Dove sono, per esempio, Final Fantasy Versus XIII, Kingdom Hearts 3 e Final Fantasy Type 0?