C’é un post che si scrive da solo, e sono mesi che lo voglio scrivere. Alla fine, invece, mi trattengo sempre. Ho il terrore di venire frainteso. E’ che a volte qui é strano. Tipo: dedichi partigianamente tonnellate di post al Nintendo DS, poi segnali una cosa sulla PSP e ti danno del PSP-monomaniaco. Magari scherzando, eh. Però é strano lo stesso.
Ora, parto da lontano. Il discorso é spinoso e non voglio creare malintesi.
Altrove scrivevo di come mi mancassero le vecchie console war. All’epoca non era ancora partito Gamesblog, però. Ora mi rendo conto che la console war non é affatto morta. E’ solo profondamente cambiata. Un tempo ci si scontrava nelle rubriche della posta delle riviste. Scontro aperto, un terreno neutro da colonizzare in cui menarsi senza pietà.
Oggi sulla rete c’é più spazio per tutti: le rubriche della posta non servono più. Ognuno può dire la sua su blog, forum, newsgroup etc. Cresce anche la possibilità (e la volontà?) di isolarsi. Il Nintendo Fanboy, ad esempio, può benissimo evitare di incontrare fan di Xbox e PS2. Può crearsi il suo tunnel percettivo, fondando un forum nintendo-only e continuando ad officiare il suo culto indisturbato. Che questo sia un bene o male, é difficile da stabilire. E credo sostanzialmente che non sia poi importante. Internet é bella perché é varia, ognuno ha il suo spazio, etc.
C’é un problema, però. E riguarda il momento in cui il fanboy esce dal suo micromondo ed entra in un universo più vasto. Che questo sia la blogosfera, un forum generalista o la Real Life(TM) non é poi così importante.
Mi preoccupa – e lo dico seriamente – ad esempio la fiducia cieca e idiota che certi fan di Nintendo ripongono nel futuro Revolution. In particolare in un momento in cui parlando di console di prossima generazione é estremamente difficile separare le stronzate dalle cose concrete. Nintendo, come e forse più di Sony e Microsoft, non ha brillato per chiarezza, a Los Angeles. Un vero amante di Nintendo avrebbe condannato la vaghezza della presentazione losangelina senza remore.
Nintendo continua a vendere la sua rivoluzione senza spiegare cosa questa esattamente sia, i fanboy non smettono di pensare che di rivoluzione si tratterà (qualunque essa sia). Il tutto é abbastanza pazzesco, e aggiunge un aspetto farsesco ad un momento già abbastanza strano per l’industria.
Non so se il Nintendo Revolution sarà davvero rivoluzione. Non posso ancora saperlo. Di conseguenza sto zitto, e aspetto di capirci qualcosa. Ma leggo in giro, e vedo commenti esaltati per nulla. Vedo il proverbiale fanboy che esce fuori dal suo micromondo e ci dimostra ancora una volta che siamo ancora degli immaturi.
Lo so cosa starete pensando. Perché Nintendo? Perché non prendersela con i fan di Sony, o quelli di Xbox? Anche loro fanno danni in giro. Bastava guardarsi i commenti di Joystiq ed Engadget sui post live dalle presentazioni dell’E3. Ma c’é qualcosa di diverso nel cultista Nintendo. Nintendo Difference, la chiamano. L’idea che Nintendo sia migliore degli altri. Che ci sia una differenza. E di conseguenza che ci sia un bene ed un male, un modo corretto di fare i giochi ed un modo scorretto. Che poi é un bel modo per guardare le travi negli occhi altrui rimanendo placidamente ignari delle proprie. Le travi Nintendo, nel frattempo, rimangono ben conficcate nella storia del colosso giapponese, che non ha nessunissima voglia di cambiare. D’altronde, perché dovrebbe farlo? Nessuno gli ha mai chiesto di farlo!