Soul Calibur IV: la recensione

Soul Calibur IV: la recensione

Soul Calibur IV, nuovo capitolo di una delle saghe di picchiaduro in tre dimensioni più famose di sempre, è arrivato come un fulmine a ciel sereno in questa calda estate 2008, e subito ha mietuto un successo clamoroso, con due milioni di copie distribuite nella sola prima settimana di commercializzazione.

Anticipato da un hype piuttosto consistente, Soul Calibur IV si presenta con una veste grafica sontuosa, un parco personaggi particolarmente vasto, un editor che fa venire l’acquolina in bocca a tanti appassionati delle personalizzazioni e, ultimo ma non meno importante, il gioco online.

Ma al momento di impugnare il joypad, l’attesa si rivela giustificata? Seguite la nostra recensione per scoprirlo. E che la forza sia con voi!

A FIL DI SPADA

Le modalità di gioco offerte da Soul Calibur IV sono molteplici, ma tutte più o meno già note nell’universo dei picchiaduro. Ad affiancare la classica “Arcade”, dove in puro stile sala giochi si affrontano un certo numero di avversari, arriva la modalità Storia, più breve ma dalla natura narrativa, con introduzione e finale personalizzato per ogni personaggio.

Troviamo poi i classici versus (solitari o a squadre) e Torre delle Anime, interessante variazione al tema “survival” che permette di affrontare, da soli o con un team di fino a tre personaggi, blocchi di avversari su ogni piano della suddetta Torre, con la possibilità di salire o scendere. In Torre delle Anime oltre che i “veri” personaggi di Soul Calibur si affronteranno anche scagnozzi creati a random con il potente editor.

Proprio con l’editor, versione riveduta e corretta di quello visto nel precedente capitolo, è possibile modificare in parte personaggi già esistenti oppure crearne di nuovi partendo dal nulla. Ogni nuova creazione può essere personalizzata in fisico, aspetto, voce, timbro di voce, abbigliamento e abilità speciali. Strumento potente ma ancora con diverse lacune, tra cui l’impossibilità di creare personaggi grassi, di cui non ci spieghiamo la ragione.

Ma sono proprio i personaggi originali uno dei punti di forza di Soul Calibur IV, e in particolar modo alcune nuove entrate. Diversi designer e disegnatori di manga si sono infatti prestati alla creazione di nuovi personaggi, tra cui la magnifica Shura (Hiroya Oku), Ashlotte (Oh! Great), Kamikirimusi (Hirozaku Hisayuki), Angol Fear (Mine Yoshizaki). Particolarmente apprezzati anche Hilde e, naturalmente, i personaggi derivati da Star Wars: Darth Vader, Yoda e l’Apprendista Sith protagonista de Star Wars: Il Potere della Forza.

Soul Calibur IV non dispone di meccaniche che privilegiano particolarmente la tecnica, come ad esempio succede in Virtua Fighter, tanto che, fino a un certo punto, è possibile concludere gli incontri semplicemente premendo tasti a caso. E’ chiaro però che il divertimento vero derivi da studiare bene le mosse e le combinazioni dei personaggi, per attaccare con criterio e reagire prontamente quando ci si deve difendere. Una volta assimilate le giuste tecniche, i combattimenti risultano appaganti ed emozionanti.

Purtroppo la fantastica modalità comparsa in Soul Calibur III chiamata “Chronicles of the Sword” è stata abbandonata. Si trattava di un misto fra strategico a turni e gioco di ruolo che in occasione degli scontri più importanti tornava picchiaduro a incontri. Un concept che se ampliato e migliorato poteva garantire una tremenda dose di longevità aggiuntiva al prodotto. Peccato davvero.

MULTIPLAYER

Il multiplayer online ci ha sorpreso positivamente. Il netcode è stato veramente ben realizzato e sia con Xbox 360 che con PlayStation 3 non abbiamo riscontrato problemi di lag in nessuno dei svariati incontri a cui abbiamo partecipato.

Nelle regole degli incontri è possibile decidere se attivare o meno i potenziamenti di armi, armature e abilità. Purtroppo la modalità è spesso funestata da giocatori che sfruttano troppo di frequente la natura non estremamente tecnica delle meccaniche, attaccando con foga e totalmente a caso. E a patto di non avere una tecnica sopraffina, ci si ritrova a dover rispondere con attacchi semi-casuali, lanciati di tutta furia, o perdere inesorabilmente l’incontro. Gli incontri fra due rivali che giocano sapendo quello che fanno, invece, sono piuttosto appassionanti, ma purtroppo rari.

GRAFICA E SONORO

La veste grafica è veramente molto valida. La premessa doverosa è che alla fine Namco non è riuscita a mantenere le promesse tante volte sbandierate di presentare il gioco con risoluzione 1080p e 60 frame al secondo fissi, ma anche “solo” a 720p Soul Calibur IV fa la sua porca figura.
I personaggi sono molto ma molto dettagliati, con cura maniacale per armature, spade e vesti. Le animazioni praticamente impeccabili, con un numero esagerato di mosse riprodotte per coprire tutti gli stili dei vari personaggi.

Peccato che Namco Bandai non abbia ancora saputo risolvere l’atavico problema dell’altezza dei personaggi: per non complicare troppo le cose con le collisioni, infatti, l’altezza dei personaggi è praticamente la stessa per tutti, con variazioni minime. Troverete quindi Darth Vader (202cm) figurare appena più alto di Hilde (160cm). Naturalmente uno strappo alla regola è stato fatto per Yoda.

PLAYSTATION 3 vs. XBOX 360

Come ben sapete la differenza principale fra le due versioni sta nei personaggi di Star Wars che fanno la loro comparsa: Yoda è esclusiva Xbox 360 mentre Darth Vader è esclusiva PlayStation 3.
Per il resto i due giochi sono praticamente identici, con un lieve vantaggio della console Microsoft per quanto riguarda i tempi di caricamento e – ma questo è totalmente personale – una preferenza per il controller PS3, che assicura movimenti più agevoli.
Dal punto di vista del sonoro, segnaliamo la graditissima possibilità di scegliere fra le voci originali giapponesi e quelle americane per i lottatori. Le musiche sono come al solito piuttosto solenni e ispirate, ottimo accompagnamento per gli epici combattimenti.

COMMENTO FINALE

Soul Calibur IV è un ottimo gioco, e merita in pieno il successo che sta mietendo. Bello da vedere e divertente da giocare, il titolo Namco non sarà sicuramente la prima scelta dei puristi del genere, più tecnici ed esigenti, ma può essere goduto da un largo ventaglio di utenza, dai totali casual gamer fino ai giocatori più smaliziati.
Un acquisto quasi obbligato per gli amanti dei picchiaduro a incontri, e comunque consigliato anche solo ai simpatizzanti del genere.

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