Abbiamo cercato di capire qualcosa di più sulle dichiarazioni che Sony, nella persona di Adam Boyes, ha rilasciato sulle esclusive e sulla possibilità di guadagno che ne derivano; non siamo riusciti, però, ad arrivare a conclusioni diverse da quelle che ha subito fatto intendere l’addetto alla relazioni con publisher e developer della compagnia: secondo il membro Sony, le esclusive lasciano il tempo che trovano, perché non garantiscono grossi guadagni.
Vediamo cos’ha detto con esattezza all’IndieCade 2013, non senza stupire i presenti:
“In questo momento, le esclusive sono solo un modo per potersi vantare – queste le parole riportate da Gamasutra -. Nessuno guadagna dall’esclusività perpetua. I developer ora hanno l’opzione di uscire su un enorme numero di piattaforme. […] Vogliamo […] che i developer abbiano successo”.
Queste dichiarazioni non ci convincono: che sia un modo per incentivare le software house ad allargare gli orizzonti e a non restare legate a una sola piattaforma? Risulta difficile dare una spiegazione convincente, soprattutto perché sappiamo benissimo che la nuova console war – più della vecchia – non si combatterà mica con le specifiche tecniche, bensì proprio con le esclusive di cui ogni piattaforma disporrà. Magari una sola esclusiva non è remunerativa, ma vogliamo davvero credere che più esclusive non siano vantaggiose per qualsiasi azienda?