Quello dei cosiddetti free-to-play (titoli accessibili gratuitamente) è da tempo un fenomeno rilevante, nonché in continua espansione. Tanto che nemmeno Nintendo può oramai esimersi quantomeno dal pronunciarsi a riguardo, visto che al giorno d’oggi individuare nuovi canali di distribuzione non è un semplice vezzo bensì una necessità. Ecco dunque le parole di Satoru Iwata.
[Come industria] Adesso possiamo distribuire i nostri prodotti attraverso canali digitali, servendoci di micro-transazioni, e le possibilità in tal senso sono aumentate. […] Non intendo respingere i giochi a pagamento o il modello dei free-to-play. Se però stessimo parlando riguardo al fatto che Nintendo vi entri o meno, in ogni caso, non sono molto incline a farlo con quei prodotti ben conosciuti che vantano già una discreta base.
Quello che però, a prima vista, sembra un diniego, è tutt’al più prudenza. Perché Iwata non chiude del tutto le porte a tale soluzione, anzi (via VG247).
Per quei titoli che invece non possono contare sulla stessa base, se, nel processo che si sta sviluppando, trovassimo un modo per servirci del modello free-to-play, potremmo seguire questa strada. Oppure fare qualcosa tipo “poco costoso da giocare”, piuttosto.
Insomma, come già evidenziato nel recente passato, Nintendo non ha alcuna intenzione di integrare certi sistemi a titoli di alto calibro come Super Mario o Pokémon. L’esempio dei contenuti scaricabili in New Super Mario Bros. 2 rappresenta il massimo che la compagnia di Kyoto intende concedersi in tal senso. Grande N baluardo della vecchia guardia, dunque, oppure refrattaria al cambiamento?