Resident Evil 5: la recensione

Resident Evil 5: la recensione

Dopo quasi quattro anni dall’ultimo capitolo esordito su GameCube e, visto il successo, successivamente riproposto su PC, PlayStation 2 e Nintendo Wii, Capcom porta su console di ultima generazione la tanto amata serie di survival horror partorita in principio dalla mente di Shinji Mikami nella fine degli anni ’90.

Resident Evil 5 è stato vittima di notevoli diatribe nei mesi antecedenti l’uscita del gioco, vuoi per il presunto “razzismo” indotto dalla nuova ambientazione africana, vuoi per il “cambio di rotta” adottato dagli sviluppatori per quanto riguarda lo snaturamento del genere classico della serie.

Dopo la demo rilasciata alcune settimane fa, sono inoltre cresciute le disapprovazioni per il sistema di controllo, dichiarato un pò troppo “statico” e frustrante dagli utenti stessi, per non essere adatto al tipo di giocabilità action di questo quinto capitolo.

Noi di Gamesblog siamo andati a provare nel dettaglio Resident Evil 5 per dare conferma o smentire tali dicerie, ma soprattutto per valutare a 360 gradi l’ultima vicenda (ovviamente solo in senso cronologico) che vede come protagonista il caro vecchio Chris Redfield nuovamente alle prese con i loschi piani della Umbrella Corporation.

LA MIA AFRICA

Posizionato cronologicamente dopo l’impresa di Leon S. Kennedy in Resident Evil 4, le vicende di Resident Evil 5 hanno luogo in Africa e più precisamente nella regione Kijuju dove Chris Redfield, ora membro del corpo speciale B.S.A.A., è stato inviato ad indagare su una nuova minaccia bio-terroristica.

Affiancato fin da subito dalla affascinante agente africana Sheva Alomar, il giocatore si fa largo lungo le strade di Kijuju in un susseguirsi di eventi che portano la nuova coppia di eroi Capcom alle prese con una ulteriore cospirazione per mano dell’ennesima compagnia farmaceutica, la Tricell.

Resident Evil 5 - nuovi scans da Famitsu

Il nuovo virus ospitato dalla popolazione del villaggio africano, molto simile a quello riportato nel rapporto di Leon S. Kennedy, induce presto Chris a pensare che dietro tutto quanto ci sia ancora lo zampino della Umbrella Corporation, facendo riemergere così vecchi personaggi chiave della serie Resident Evil.

L’avventura si sposta quindi dal villaggio della fase iniziale ad ambientazioni decisamente più selvagge, passando in seguito da antiche rovine, che ricordano molto gli scenari classici dell’eroina Lara Croft, fino ad arrivare ai lugubri e freddi corridoi dei laboratori scentifici.

Resident Evil 5 - nuovi scans da Famitsu

La trama offre in questo quinto capitolo nuovi dettagli sull’universo Resident Evil, svelando svariati retroscena che vanno a colmare alcuni buchi dell’intrecciato filone narrativo iniziato a Racoon City. Inoltre, ad ogni caricamento di livello, ed in seguito anche mediante un archivio selezionabile dal menù iniziale, vengono offerti interessanti cenni storici utili per la ricostruzione cronologica degli avvenimenti che hanno accompagnato da più di dieci anni la saga survival horror di Shinji Mikami.

THIRD PERSON SURVIVAL SHOOTER

Resident Evil 5, in termini di giocabilità, gode dello stesso approccio da action game adottato nel quarto capitolo, ma qui decisamente più marcato, con la conseguente snaturazione (purtroppo) della sua natura da surivival horror. Possiamo definire infatti il nuovo episodio come uno sparatutto in terza persona dalle atmosfere horror in grado di regalare però meno momenti di terrore rispetto ai primi ottimi capitoli.

Prendendo spunto da Resident Evil 4, i controlli di gioco permettono quindi di comandare il nostro avatar mediante la visuale in terza persona posizionata alle spalle del protagonista. Come è possibile notare anche dalla demo, il sistema di mira (in particolare quello di default, vista la presenza di altri tipi di controllo selezionabili) viene attivato mediante il tasto dorsale di sinstra mentre con il tasto destro è possibile sparare o utilizzare le armi da combattimento ravvicinato.

Resident Evil 5 - nuovi scans da Famitsu

La nota dolente lamentata da molte persone è proprio l’impossibilità di muoversi durante le sparatorie, rendendo i momenti di mischia decisamente ardui, ma mai a livelli frustranti. Basterà infatti prendere la mano con le impostazioni adottate nelle prime sessioni di gioco per padroneggiare al meglio i controlli e studiare nuove tattiche di attacco. Un’altra aggiunta da classico gioco d’azione da menzionare è il sistema di riparo, introdotto per la prima volta in un titolo della saga Resident Evil ed effettivamente efficace nelle situazioni in cui è possibile usufruirne (disponibile circa dopo la metà del gioco).

A conferma di quanto dichiararono gli sviluppatori, la scelta di non modificare questo aspetto della giocabilità risalta decisamente l’importanza del secondo giocatore, soprattutto in modalità cooperativa. Inoltre, per farsi largo tra le orde di infetti, vengono in aiuto gli attacchi ravvicinati (ora combinabili in più sequenze con il dovuto tempismo) per arrecare danno senza la necessità di sprecare numerose munizioni.

Il nuovo menù d’inventario a comparsa, ora attivabile senza mettere il gioco in pausa e quindi discutibile per la comodità soprattuto nelle fasi più affollate, offre 9 slot di capienza con la particolarità di poter affidare al pad digitale la scelta di quattro armi equipaggiabili istantaneamente mediante la pressione della croce direzionale. Le armi inoltre possono essere upgradate, vendute o comprate tra un livello e l’altro. Infatti il negozio virtuale di Resident Evil 5 permetterà di scegliere, in base ai soldi e ai gioielli trovati in giro per i livelli, l’equipaggiamento più consono per i due giocatori. Purtroppo però, abbiamo avuto modo di scovare alcuni escabotage per poter gudagnare (con la dovuta pazienza) monete infinite per poi migliorare al massimo gli attributi di tutte le armi.

Resident Evil 5 - nuovi scans da Famitsu

Parlando della modalità a singolo giocatore, va detto che “la Sheva” comandata dalla CPU vanta di un’intelligenza artificiale tutto sommato di buona fattura, peccando però nel dispendio di troppe munizioni e nell’uso eccessivo di spray, erbe e uova curative. Va premiata invece per l’impeccabile recupero di munizioni e oggetti disseminati per l’ambientazione. Per riuscire a cooperare al meglio anche con il proprio compagno digitale, il giocatore principale può impartire due semplici comandi: mediante la pressione del tasto cerchio su PlayStation 3 e B su Xbox 360, è possibile scagliare Sheva in offensiva oppure in copertura.

Lungo il percorrimento della trama e dei diversi scenari, vi sono zone più o meno esplorabili (soprattutto con l’avanzare del gioco) che non offrono mai strade alternative. Le uniche diversità nell’affrontare determinate sessioni dei livelli tra i due personaggi sta soltanto nel decidere chi deve andare in avanscoperta per sbloccare passagi o quant’altro, e chi deve coprire il compagno facendogli strada a colpi di arma da fuoco.

Resident Evil 5

Va inoltre sottolienata la mancanza degli enigmi degni della serie. Bastano pochi minuti infatti per riuscire a oltrepassare semplici porte che richiedono composizioni di stemmi o altre similitudini. L’unico ostacolo nel compimento di tale sforzo in modo veloce può essere al limite il numero di nemici da affrontare.

La durata di gioco si aggira tra le 10 e le 12 ore per il completamento della modalità storia, offrendo però un livello di rigiocabilità elevato grazie alle numerose opzioni sbloccabili (tra le quali i diversi vestiti dei due protagonisti, una collezione di raffigurazioni dei personaggi in 3D e la scelta di intraprendere la storia con Sheva) e alla modalità Mercenarie da giocare sia offline che online insieme ad altri giocatori.

MULTIPLAYER

Passando alla modalità in cooperativa, baluardo di questo episodio, va detto che i programmatori hanno fatto decisamente un ottimo lavoro. Visto il cambio di rotta del genere, l’approccio cooperativo permette di poter affrontare i nemici in modo più strategico grazie all’aiuto di un compagno “umano”.

All’inizio di ogni partita viene data la possibilità di scegliere se intraprendere la partita multigiocatore offline oppure online, in quest’ultimo caso un’ulteriore scelta va fatta per decidere se giocare con amici presenti nella lista dei preferiti oppure cooperare insieme a persone casuali sparse per il globo. Per quanto riguarda la qualità della connesione con il server Capcom, durante il periodo di prova non abbiamo verificato nessun tipo di problema, quindi assenza totale di lag e di disconnessioni casuali.

Inoltre, giocando offline sullo stesso televisore, grazie alla divisione dello schermo in modo non classico (ossia non dividendo lo schermo in 2 semplici parti ma ricreando due zone ben distinguibili dai giocatori) la giocabilità rimane sempre a ottimi livelli riducendo al minimo la classica distrazione da split-screen.

Come già accennato, dopo la conclusione del gioco viene resa disponibile la modalità Mercenari (in pratica una corsa contro il tempo durante la quale bisogna sterminare un determinato numero di nemici) in grado di offrire numerose sfide nei vari scenari del gioco e da intraprendere anch’essa in cooperativa via internet e non. Ricordiamo invece che nei prossimi mesi verrà rilasciata anche la già annunciata modalità Versus, grazie alla quale sarà possibile sfidare in classiche partite death match altri giocatori.

GRAFICA E SONORO

Il comparto tecnico di Resident Evil 5 è sicuramente da elogiare. Graficamente la riproduzione degli ambienti africani è di notevole qualità. La cura nei dettagli degli elementi dello scenario è ottima, così come l’emulazione visiva dell’alta temperatura climatica sotto i raggi abbaglianti del sole che sovrastano Kijuju. La polvere messa in evidenza dai raggi di luce e l’effetto abbaglio visibile nel passaggio da ambienti interni ad esterni non fa altro che immedesimare al meglio il giocatore. Con l’avanzare dell’avventura di Chris e Sheva si arriverà, come di consueto, ai tetri e freddi interni dei laboratori, che denotano sicuramente un piccolo calo di qualità (nulla di preoccupante comunque).

Così come per le ambientazioni, anche i personaggi (protagonisti e non) sono rappresentati da una qualità degna di questa ultima generazione di hardware. La modellazione poligonale offre texture definitissime tanto da riuscire a notare anche i più minimi dettagli. La rappresentazione digitale di capelli, barba, ferite, vene dell’avambraccio e altre piccolezze sono una gioia per gli occhi. Un elogio in particolare va fatto per il ritorno dei Lickers: la resa grafica di questi ultimi è così ben realizzata da far rabbrividire. Anche le animazioni dei protagonisti offrono notevoli soddisfazioni, per quanto riguarda i nemici invece va detto che la maggior parte possono sembrare alla lunga ripetitive e non più di tanto varie.

Ottime anche le numerose scene di intermezzo disseminate tra i vari livelli, che richiederanno il più delle volte l’attenzione del giocatore grazie a Quick Time Event utili per tenere sempre alta la tensione.

Passando al comparto audio possiamo dire che i dialoghi, in inglese con sottotitoli in italiano, sono come al solito ottimi, così come gli effetti sonori di ambienti ed armi e la colonna sonora.

XBOX 360 VS PLAYSTATION 3

Le versioni per console Microsoft e console Sony sono pressochè identiche, l’unica (inutile) diversità a occhio nudo risiede solo nella minima variazione cromatica dei colori per ovvie differenze di hardware. Quindi nulla di stravolgente.

COMMENTO FINALE

Questo quinto capitolo di Resident Evil entra senza dubbio in un nuovo genere dal quale è sempre stato distante. L’avvicinarsi sempre di più ad un gioco d’azione ha allontanato inesorabilmente le atmosfere da survival horror che tanto abbiamo amato sin dal primo episodio. Questo non vieta però un ottimo giudizio, anzi nella sua natura puramente action Resident Evil 5 riesce perfettamente ad offrire ore di puro divertimento, senza comunque intaccare la buona giocabilità e proponendo sempre momenti di pura tensione.

L’inedita modalità in cooperativa non fa altro che accompagnare il giocatore in questa evoluzione della serie, aggiornando le meccaniche di gioco ora più adatte all’ultima generazione di videogiochi odierni. Inoltre, la trama ben articolata è in grado di tener attaccato allo schermo l’appassionato con deliziose sorprese, retroscena e personaggi chiave riesumati dai capitoli passati.

Resident Evil 5 è dunque un ottimo titolo, magari non un degno successore del quarto capitolo e magari con un discutibile cambio di genere (soprattutto per i nostalgici), ma rimane sicuramente un titolo da non lasciare sullo scaffale.
















Resident Evil 5 - immagini inedite
Resident Evil 5 - immagini inedite
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Resident Evil 5 - immagini inedite
Resident Evil 5 - immagini inedite
Resident Evil 5 - immagini inedite
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Resident Evil 5 - immagini inedite
Resident Evil 5 - immagini inedite
Resident Evil 5 - immagini inedite
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Resident Evil 5
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