Reggie Fils-Aime di Nintendo ha rilasciato un’intervista al portale Siliconera e noi non potevamo che condividerla con voi, non solo a fronte del periodo che Nintendo sta passando ma anche per capire come una compagnia si muove rispetto ai feedback dell’utenza. Ci chiediamo spesso, per esempio, come mai Square Enix non faccia un remake di Final Fantasy VII o VIII, visto il loro successo, o perché Nintendo rifiuti di riproporre qualche IP, anche se i fan la chiedono a gran voce; insomma, come si comporta una società, a fronte delle richieste dei suoi fan?
Fils-Aime è stato molto chiaro a tal proposito: il parere dei fan, prima dello sviluppo di un gioco, conta ma fino a un certo punto; tornando a Square Enix – che è quella che più ci viene in mente -, i vertici aziendali avevano fatto intendere che ritornare a Final Fantasy VII e VIII, e dunque avere successo con queste primissime avventure, avrebbe voluto dire puntare sul passato e non sul presente, dando quindi l’idea che la saga è ferma a quei tempi e non guarda al futuro (niente di più strano, visto che, anzitutto, è stato rifatto Final Fantasy X, per il quale sarebbe dovuto valere lo stesso principio; in secondo luogo, si può comunque impegnare il team su due o più giochi: tanto siamo abituati ai tempi biblici e non sarebbe una novità).
Reggie Fils-Aime e le 100mila copie “non corrisposte”
Fils-Aime ha fatto un esempio importante: se 100mila persone dovessero firmare una petizione per sviluppare un titolo, siamo proprio sicuri che queste 100mila firme corrisponderebbero a 100mila acquisti? La risposta – secondo il capo di Nintendo – è negativa, ed è per questo che non sempre le richieste vengono soddisfatte: vanno prese in considerazione variabili molto più importanti rispetto al solo consumatore.
L’intervista è ricca di esempi, ma ruota proprio attorno a questo concetto: condividete il pensiero di Fils-Aime?