A distanza di anni dal suo approdo su PlayStation 2, la serie Red Faction sbarca anche sulle piattaforme di nuova generazione anticipando il proprio arrivo su PlayStation 3 e Xbox 360 mentre i PCisti dovranno aspettare fino ad agosto per vedere questo nuovo capitolo sui propri schermi.
Red Faction: Guerrilla è dunque il terzo di una fortunata serie che negli anni scorsi abbiamo avuto modo di apprezzare particolarmente per la sua ambientazione su Marte e per il motore GeoMod, grazie al quale modificare conformazione del terreno e costruzioni come forse non era mai stato visto prima.
Guerrilla non è ovviamente da meno, presentandosi come evoluzione naturale dei suoi due predecessori oltre che a livello di trama anche per quanto concerne le meccaniche di gioco e la fisica.
Non ci resta dunque che prendere il nostro martello da demolitori e iniziare a fare il nostro duro lavoro per liberare la popolazione di Marte dall’oppressione, utilizzando per l’occasione la versione PlayStation 3 del gioco in nostro possesso.
Demolitori nel 2125
I fatti narrati in Red Faction: Guerrilla si svolgono 50 anni dopo quelli raccontati nei primi due capitoli della serie, nel 2125. L’economia della Terra è in ginocchio peggio di quella del 2009 in cui ci troviamo oggi e si cerca di trarre i massimi guadagni dal lavoro di minatori e demolitori su Marte, dove la EDF (Earth Defense Force) è diventata a sua volta una forza oppressiva che ha ridotto la popolazione del pianeta rosso in schiavitù ai lavori forzati.
Il nostro alter-ego virtuale Alec Mason è proprio uno di questi minatori, che poco dopo essere arrivato su Marte vede il proprio fratello morire per poi unirsi alla Red Faction, un’organizzazione ribelle con l’obiettivo di destabilizzare il potere dell’EDF sui vari settori che compongono il territorio.
Una trama a dirla tutta forse un po’ sottotono rispetto ai primi due Red Faction, poco supportata da una caratterizzazione dei personaggi prossima allo zero e piuttosto facile da immaginare nei suoi sviluppi.
Martello pesante
Il cuore del gioco sta nel nostro ruolo di demolitori esperti al servizio della Red Faction per annientare il controllo della EDF sul territorio, e per fare ciò è possibile ricorrere a qualsiasi tipo di iniziativa: oltre alle missioni che ci verranno proposte man mano dai nostri colleghi ribelli, possiamo anche andarcene in giro per la mappa a frantumare costruzioni e postazioni varie delle forze nemiche, scatenando una loro reazione più o meno agguerrita a seconda dell’importanza dell’edificio che abbiamo raso al suolo.
Il tutto per cercare di influire sul morale della popolazione, che al nostro ingresso in un determinato settore di Marte si trova sotto le scarpe della gente rassegnata alla schiavitù imposta dall’EDF.
La nostra presenza, ma soprattutto le nostre azioni eversive contribuiranno a dare loro fiducia nella rivolta, coinvolgendo le persone a unirsi alla lotta garantendo a noi un supporto armato durante le fasi di guerriglia e dei rifornimenti consistenti di munizioni, che troveremo sparsi qua e là sulla mappa sotto forma di bauli con il logo della Red Faction.
Dicevamo a inizio paragrafo della nostra qualifica di demolitori: proprio su questa fanno leva le intere meccaniche di gioco, concentrate sull’utilizzo dell’evoluzione 2.0 del motore GeoMod per fornirci quello che probabilmente è il miglior sistema di gestione della fisica degli edifici.
Abbattere una costruzione non è mai sembrato così reale: è possibile scegliere con calma pochi punti cruciali per la struttura in cui piazzare delle cariche per vederla crollare su sé stessa oppure tirare esplosivi a casaccio facendola esplodere in un tripudio di pezzi, tra cui occorre fare attenzione alla raccolta dei materiali che permettono al buon Alec di ottenere nuove armi e potenziamenti una volta tornato alla base.
Volendo muovere una critica al sistema di gioco di Guerrilla ci troviamo proprio a citare il sistema di demolizione, sul quale indubbiamente gli sviluppatori si sono concentrati facendo un ottimo lavoro, ma che a conti fatti finisce per essere l’unica vera componente che spinge ad andare avanti, vista la già citata poca profondità della trama e la varietà delle missioni, presente sì ma non a sufficienza da rendere il gioco vario come dovrebbe essere. Anche i veicoli presenti sul pianeta rosso presentano una poca varietà per essere in un titolo semi-aperto, quasi come se fosse stato un dettaglio volutamente trascurato in fase di design.
Multiplayer
Consci del fatto che un gioco che voglia farsi rispettare sul mercato non può prescindere dalla modalità multigiocatore, i ragazzi di Volition hanno implementato per Guerrilla un gioco online decisamente da apprezzare, condito da una varietà non presente nella modalità singola, dove anzi elementi simili avrebbero sicuramente potuto portare una marcia in più.
Per i 16 giocatori coinvolgibili nelle partite online, tra le 6 tipologie di gioco troviamo classici del multiplayer come deathmatch e cattura la bandiera, ma anche parti più complesse in cui bisogna oltre che distruggere anche costruire edifici con l’aiuto dei nostri compagni di squadra.
Il tutto senza dimenticare l’ulteriore modalità chiamata Squadra di Distruzione, un multigiocatore offline in cui bisogna distruggere quanto più possibile entro un determinato limite di munizioni e/o tempo.
Fantasmi su Marte
Il design tecnico di Guerrilla segue quello delle meccaniche di gioco di cui abbiamo parlato in precedenza, risultando eccellente nelle fasi legate alla demolizione degli edifici ma allo stesso tempo un po’ sottotono nelle altre sue componenti, pur risultando comunque pronto in ogni occasione senza perdite di frame o problemi che vadano a inficiare l’esperienza di gioco, ma semplicemente chi cerca il dettaglio all’ultimo grido potrebbe rimanere deluso da alcune magagne per nascondere gli effetti di popup.
Abbandonata la prima persona a favore di una visuale più ampia in terza tramite la quale godere (secondo Volition, e noi siamo d’accordo) nel migliore dei modi di esplosioni e crolli vari, Marte si presenta attraverso i suoi 6 settori in maniera abbastanza varia, con il pregio di essere facilmente riconoscibili tra loro e sufficientemente diversi da non annoiare il nostro spirito da demolitore andando avanti nel gioco.
Il sonoro comprende un parlato in italiano senza infamia e senza lode più degli effetti sonori estremamente realistici, sebbene la colonna sonora anche nelle fasi più concitate non scateni in noi proprio il massimo dell’adrenalina.
Commento finale
Red Faction: Guerrilla è sicuramente un signor gioco, su cui Volition ha compiuto un indiscusso lavoro per cercare di portare sulla nuova generazione un motore solido nelle basi e al passo coi tempi, grazie al quale divertirsi come dei matti a distruggere gli edifici della malcapitata forza EDF, godendo anche di attimi di guerriglia pura alimentata da un’intelligenza artificiale dei nemici più che buona, durante i quali è bello vedere i lavoratori unirsi alla Red Faction man mano che questa aumenta di popolarità nei vari settori.
Dal punto di vista delle meccaniche di gioco Guerrilla dà il meglio di sé nella sua componente principale, perdendo qualcosa nei suoi altri aspetti ma rimanendo un titolo decisamente interessante soprattutto per chi riuscirà a divertirsi nel demolire qua e là, il che è molto ma molto probabile che accada.
Chi invece non riuscirà a trovare il proprio divertimento in questo non riuscirà ad apprezzare il gioco, a causa di una trama e una caratterizzazione dei personaggi un po’ scialbe rispetto a quello che ci si poteva inizialmente augurare.