Gli sviluppatori di Ubisoft Montreal, nella persona del programmatore Adam Crawley, rispondono alle domande postegli dagli appassionati della saga sparatutto di Rainbow Six in merito al livello di realismo che potremo sperimentare con l’innovativo sistema di mira di ultima generazione che caratterizzerà il prossimo capitolo della serie, Rainbow Six: Siege.
Stando alle parole pronunciate a tal proposito dall’uomo di punta del team impegnato a realizzare le dinamiche di gameplay e il sistema di movimento e combattimento a cui affideremo la vita digitale del nostro soldato, le demo e i filmati portate da Ubisoft alle ultime fiere di settore mostravano un sistema di mira semplificato: in quello che ritroveremo nel titolo finale, infatti, gli spari produrranno un rinculo accentuato dal calibro dell’arma, dalla grandezza del fucile, dal fatica accumulata dal proprio alter-ego nelle sessioni di gioco più intense e persino dal quantitativo di munizioni ancora presenti nel caricatore.
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Un altro elemento su cui la sussidiaria canadese di Ubisoft sta lavorando è quello relativo alla dispersione dei proiettili: sparando senza mirare, il cono di fuoco sarà estremamente ampio e non permetterà ai giocatori di colpire il bersaglio designato se non a distanza più che ravvicinata. Anche mirando, però, la dispersione dei proiettili sarà tale da indurre gli utenti a ricorrere alle raffiche brevi e ai colpi singoli per evitare di sparare a vuoto: ciascuna arma, inoltre, avrà un suo “peso” che determinerà l’ampiezza del cono di fuoco, la precisione delle raffiche e la velocità nel passaggio dal tiro istintivo al puntamento di precisione.
Nel lasciarvi in compagnia di Crawley e delle sue considerazioni di natura tectica e pratica sul sistema di mira della sua propria creatura sparatutto, vi ricordiamo che Rainbow Six: Siege dovrebbe vedere la luce dei negozi nel corso di quest’anno su PC, PlayStation 4 e Xbox One.