Il team Cyanide Studio torna nella veste in cui lo conosciamo meglio: quello legato alla simulazione sportiva e, nel dettaglio, al mondo ciclistico. Dopo l’accoppiata costituita dallo strategico e dal gioco di ruolo dedicati alla popolare serie Game of Thrones, il gruppo francese arriva infatti sul mercato con Pro Cycling Manager 2012, ultimo episodio di una serie lunga e ormai collaudata con la quale lanciarsi nei panni di un manager di un team su bicicletta.
Come a ogni edizione, lecito aspettarsi la presenza di migliorie e novità in grado di giustificare l’aggiornamento, soprattutto per chi è già in possesso della precedente versione del gioco: con un Tour de France (al quale Pro Cycling Manager 2012 è legato) entrato ormai nel vivo, anche qui su Gamesblog non abbiamo voluto mancare l’occasione di provare a fare un giro su pista, per sapere che cosa ci ha riservato Cyanide.
Per leggere tutte le nostre impressioni non dovete fare altro che seguirci dopo il break.
Chi è abituato ad avere a che fare coi giochi manageriali non può probabilmente trovarsi spaesato di fronte al menu di gioco di Pro Cycling Manager 2012: le modalità presenti sono infatti d’intuizione piuttosto semplice, con in sostanza la possibilità di lanciarsi in una gara singola o di intraprendere il lungo percorso della carriera, per scegliere un team e portarlo fino alla vittoria delle competizioni più importanti della scena ciclistica. È ovviamente su questa modalità che vanno a concentrarsi ogni anno sia gli sforzi degli sviluppatori, sia la maggior parte delle ore di gioco degli appassionati: per questi ultimi la novità dell’edizione 2012 è costituita dalla presenza di un planner nuovo di zecca, tramite il quale effettuare in modo più efficiente la preparazione alla stagione, senza dimenticare appuntamenti con gare importanti dando il giusto spazio anche agli allenamenti.
Per il resto, troviamo la solita varietà di situazioni da affrontare per gestire al meglio la propria squadra, trovando cioè sponsor e adeguando le attrezzature ai nostri corridori, che naturalmente costituiscono i pilastri del team. Da sottolineare come Cyanide abbia ulteriormente ampliato il database presente nel gioco, passando a 81 squadre divise nella categorie World Tour, Continental Pro e Continental e mettendo insieme un numero di corse che arriva fino a 232 distribuendosi tra 180 gare diverse: nonostante tali numeri siano aumentati ancora di più, si sente ancora in diversi casi la mancanza delle licenze ufficiali di team e competizioni, che hanno costretto gli sviluppatori a inventari nomi fittizi per ovviare al problema.
Restando in tema di modalità di gioco, prima di passare alla corsa in sé, ci soffermiamo sul multiplayer, all’interno del quale ha introdotto una nuova tipologia chiamata Armada: al suo interno si comprano e si vendono carte che rappresentano i vari ciclisti presenti sulla piazza, spendendo i cosiddetti Cyans (la moneta virtuale del gioco) per portarli all’interno della propria scuderia. Una delle principali critiche a questa modalità, piuttosto condivisibile, ha accusato Cyanide di aver dato troppo peso a chi decide di comprare i Cyans direttamente con soldi reali, piuttosto che ottenerli guadagnandoseli col sudore della fronte e delle gambe all’interno del gioco.
Corri campione
Tra le componenti principale di ogni manageriale sportivo c’è sempre, com’è giusto che sia, l’evento stesso. Pro Cycling Manager 2012 non è da meno, in quanto offre ormai da alcune edizioni al giocatore la possibilità di vedere le gare su un buon motore a tre dimensioni. L’opera che Cyanide si è limitata a effettuare per quest’anno ha riguardato essenzialmente i contorni della corsa, ponendo quindi una maggiore attenzione nei confronti dei dettagli che abbelliscono l’esperienza generale delle varie tappe e dei paesaggi unici da loro offerti. Pur senza qualche difettuccio, il motore fa comunque il suo dovere, permettendo al giocatore di seguire la gara senza particolari patemi d’animo: un maggiore controllo sulla possibilità di cambiare inquadrature e zoom sarebbe probabilmente gradito, ma per questo bisognerà aspettare (si spera) l’anno prossimo.
Gli sforzi del team di sviluppo sulla componente della gara non hanno comunque riguardato la mera estetica, visto che tra le novità di Pro Cycling Manager 2012 c’è anche una rinnovata intelligenza artificiale, in grado di rendere i ciclisti controllati dalla CPU ancora più battaglieri e in grado quindi di dare luogo a duelli molto più frizzanti rispetto a quanto visto in precedenza. L’interfaccia con la quale impartire i comandi invece è cambiata piuttosto poco, in un’ottica generale di conservazione di quanto già realizzato in precedenza.
Commento finale
Pro Cycling Manager 2012 è un buon gioco, e dobbiamo dirlo. Ma dobbiamo anche constatare la presenza di alcuni limiti, superabili con un pizzico di coraggio in più da parte del team di sviluppo, che invece come già detto preferisce anno dopo anno andare a modificare poche cose senza prendersi particolari rischi. Ed è un peccato, perché senza i suoi difettucci la serie Pro Cycling Manager potrebbe davvero riuscire ad attrarre a sé anche i meno appassionati di ciclismo, come solo i grandi titoli dedicati alle discipline che non sono il calcio riescono a fare. Almeno per il momento comunque questa è l’unica alternativa all’interno del proprio genere: prendere o lasciare.
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