Se ricordate con affetto giochi come Homeworld, è probabile che abbiate atteso con ansia durante gli ultimi mesi l’arrivo di Strike Suit Zero, titolo con il quale i ragazzi di Born Ready Studios hanno promesso di riportare in auge i combattimenti spaziali, tanto in voga fino a qualche annetto fa. Un gioco realizzato anche grazie al supporto di Kickstarter, dove durante il 2012 è approdato per raccogliere la cifra destinata a permettere la sua finalizzazione.
Strike Suit Zero è poi uscito sul mercato in questo inizio 2013, esclusivamente su PC dove è disponibile solo attraverso il download digitale. In attesa di vedere all’opera anche la versione Oculus Rift, già annunciata dal team di sviluppo per il momento in cui tale dispositivo arriverà in circolazione, ecco la nostra recensione.
Nel futuro, la U.N.E. (United Nations of Earth) si ritrova a fronteggiare una pericolosa minaccia per la Terra: dopo aver girato lo spazio in lungo e in largo, i nostri nipoti si sono imbattuti in alcune forze aliene non tanto ben disposte nei loro confronti, ma che hanno anzi dato vita a una guerra che potrebbe avere esiti devastanti. Il giocatore è infatti posto nel bel mezzo del conflitto finale, in cui il nemico si avvicina pericolosamente alla distruzione del nostro mondo, che dovrà dunque essere protetto a ogni costo. Per farlo, possiamo naturalmente contare su ogni tipo di arma futuristica: dal cannone laser a vari tipi di missili, con la possibilità di ottenere potenziamenti per i nostri mezzi da guerra centrando gli obiettivi secondari che ci vengono proposti da ognuna delle tredici missioni di cui Strike Suit Zero è composto. Ma il mezzo speciale, che dà anche il titolo al gioco, è la Strike Suit: un’unità dotata di armamenti normali, ma in grado di trasformarsi alle giuste condizioni in un robot svolazzante dotato di potenti cannoni e capacità varie, tra le quali quella di aggianciare automaticamente il nemico di turno permettendo così al giocatore di sfruttarla per ottenere un concreto vantaggio nel gioco. Anche con l’utilizzo della Strike Suit, tuttavia, Strike Suit Zero si dimostra un gioco piuttosto impegnativo, in grado di riprendere l’atmosfera del filone videoludico citato in apertura di recensione: sebbene la difficoltà possa scoraggiare qualcuno, ci sentiamo di appoggiare pienamente le scelte effettuate da Born Ready Studios nella creazione delle meccaniche di gioco. Del resto, non è mai morto nessuno per aver dovuto rifare una missione (o comunque una sua parte) da zero, anche se probabilmente qualche checkpoint in più non avrebbe guastato. Completamente assente la modalità multiplayer, anche se gli sviluppatori non hanno escluso in occasione del crowdfunding su Kickstarter la possibilità di espandere Strike Suit Zero in tale direzione in futuro.
Anche dal punto di vista stilistico, Strike Suit Zero riesce a dire perfettamente la sua: la Strike Suit offre il modello grafico migliore, mentre gli altri si dimostrano un po’ al di sotto di essa, ma è nell’insieme che la fatica di Born Ready Studios convince pienamente. I conflitti a larga scala che ci troviamo a vivere in ogni missione trovano degli sfondi più che degni nei fondali realizzati dagli sviluppatori, grazie ai quali è possibile immedesimarsi in ciò che accade sul nostro schermo. Sonoro anch’esso all’altezza, grazie al coinvolgimento di persone già esperte di questo genere di videogioco, e a quello della idol giapponese Kokia, che ha prestato la sua voce alla parte di colonna sonora che viene cantata.
Commento finale
Strike Suit Zero è un gioco da tenere in considerazione, soprattutto se vi ritenete dei fan del genere a cui esso appartiene. Un genere che negli ultimi tempi non ha riscosso così tanto successo all’interno del mercato, lasciando quindi che questo titolo segni anche un gradito ritorno di quello che era invece un filone abbastanza ricercato negli anni ‘90. Il pizzico d’impegno aggiuntivo (rispetto alla media attuale) richiesto per completare le missioni, non ci sembra francamente un motivo per non consigliare Strike Suit Zero a chiunque ami respirare l’atmosfera sci-fi e vivere quella che è una guerre spaziale a tutti gli effetti.
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