Nella cornice gotica di Barcellona, abbiamo avuto modo di testare per voi Priston Tale 2 – The Second Enigma, secondo capitolo di una serie che – nel mercato asiatico – ha avuto gran successo di critica e pubblica.
L’evento organizzato da Key to Play è servito per far conoscere ad un pubblico più occidentale questo secondo capitolo della serie Priston Tale, successivamente da noi testato per saggiarne caratteristiche principali e punti di forza.
Dopo aver assistito ad una movimentata presentazione in costume, con tanto di maghi oscuri, guerrieri e mostri (un assaggio lo trovate nel video dopo il salto), abbiamo approcciato il gioco in una delle postazioni dedicate, tutte collegate in LAN per testare l’avventura in multiplayer.
Storia
Prima di passare al gameplay, vediamo di spendere qualche parola sulla storia e sul mondo all’interno del quale ci muoveremo.
Senza spiccare troppo in originalità, Priston Tale 2 ci presenta uno scenario travagliato da secoli di guerre senza fine, guerre volute da un malvagio demone dedito a provare piacere per le sofferenze altrui.
Il demone (Midranda), però, non aveva fatto i conti con la saggezza degli abitanti di Priston, disposti ad abbandonare rancori e contese pur di ottenere la pace e la fine delle guerre.
La situazione si fa insostenibile per Midranda: privo dell’odio che lo alimenta decide di riunire il proprio esercito per riportare morte e distruzione sugli ignari popoli di Priston.
Scelta la fazione da impersonare, il nostro compito sarà quello di arginare i danni provocati dall’esercito di Midranda, prendendo tempo per recuperare una potente arma che permetterà di portare l’offesa definitiva in grado di sconfiggere il demone.
Gameplay
Dopo il breve test sulle postazioni di prova durante l’evento, ci ritroviamo a testare il gioco su una macchina meno performante: l’Eee Box di Asus. Nonostante le specifiche poco competitive, Priston Tale 2 riesce a girare in modo accettabile su questa configurazione, mostrando che il lavoro svolto nell’ottimizzazione dell’Unreal Engine ha permesso una buona scalabilità.
Ad ogni modo, per le considerazioni su grafica e fluidità, ci riferiremo al test effettuato in occasione dell’evento di lancio.
Dopo l’installazione del client, dotato di funzione di auto-aggiornamento all’avvio, scegliamo il server di test e ci fiondiamo sulla creazione del personaggio, personalizzabile tramite una serie di parametri tra cui fazione e dettagli fisici.
Una rapida configurazione e passiamo alla scelta delle classi, limitata a quella di guerriero e mago e vincolate alla razza di appartenenza. Prediligendo l’azione e il combattimento in mischia ci fiondiamo sul popolo guerriero.
Entrati nel vivo del gioco ci prendiamo qualche minuto per ambientarci. Scenari e modelli dei personaggi si attestano su un discreto livello qualitativo. Il motore di gioco non si mostra al passo con le produzioni più recenti ma tutto sommato la grafica si dimostra piacevole, specie per quanto riguarda le ambientazioni, forti un un buon disegno e molto coinvolgenti.
Se ci troviamo ad apprezzare il lavoro svolto da questo punto di vista, però, siamo costretti a segnalare una qualità altalenante negli scenari: nonostante in generale essi siano molto curati ci si trova infatti un po’ spaesati nel notare alcune sezioni spoglie e meno ricche di particolari.
Al momento della prova il gioco è stato condotto per lo più in solitaria, privandoci quindi della possibilità di provare quell’esperienza multigiocatore che ci è stata indicata come punto forte del gioco.
Durante la demo a Barcellona, infatti, la presenza di un team di avventurieri si è rivelata fondamentale per aggiungere spessore tattico al combattimento e per riuscire ad affrontare nemici più potenti grazie alle sinergie di gruppo.
Parlando proprio della fase di combattimento e controllo, Priston Tale 2 si avvale dei controlli classici del genere, affidando a mouse e tastiera la piena gestione di armi e magie.
L’uso di un sistema di combo (che possono essere pre-impostate al fine di richiamarle rapidamente) aggiunge varietà e spettacolarità alle battaglie e la possibilità di creare le proprie tecniche speciali e migliorare di volta in volta armi e equipaggiamento volge in favore di un maggior coinvolgimento del giocatore.
Concludendo questa breve overview non ci resta che attendere la fine della beta per dare un occhio al gioco definitivo, intravedendo al momento buone possibilità se qualità delle quest e sviluppo del personaggio verranno curate in modo da raggiungere i buoni livelli del gameplay per fornire un’esperienza di gioco il più coinvolgente possibile.