È risaputo, ormai, che Resident Evil 6 non è stato in grado di conquistare il numero di fan sperati: Capcom si è trovata costretta a ridurre notevolmente le previsioni di vendita, dato che il gioco ha venduto soltanto 4.8 milioni di copie, una cifra positiva in senso assoluto ma decisamente deludente, se paragoniamo le cifre con quelle di qualche anno fa. È proprio per questo motivo che la compagnia ha voluto fare il punto della situazione, ipotizzando i motivi del fallimento e imputandoli a fattori di vario genere. Vediamo assieme i dettagli.“Stiamo attualmente valutando le causa – questo è quanto si legge sul sito ufficiale della compagnia – che coinvolgono le nostre operazioni interne di sviluppo e vendita. Non abbiamo ancora raggiunto una risposta chiara. Crediamo che le vendite globali sui 5 milioni siano la prova che la serie è popolare. Tuttavia, crediamo che le nuove sfide che abbiamo affrontato durante il processo di sviluppo non sono state sufficientemente interessanti per i giocatori. Inoltre, crediamo che vi è stata un’inadeguata organizzazione nella nostra intera compagnia sul marketing, le promozioni, la creazione di progetti e altre attività. Continueremo ad esaminare questi risultati da diverse prospettive”.
Anche se i motivi delle vendite basse sono ancora tutti da chiarire, insomma, Capcom è sicura che gli sviluppatori non siano stati in grado di proporre contenuti nuovi e interessanti per i giocatori, i quali non avrebbero avuto stimoli e avrebbero lasciato il gioco sugli scaffali (d’altra parte, anche la critica non ha accolto in modo strabiliante il sesto capitolo della serie, se considerate, per esempio, il voto di MediaCritic Metacritic); il marketing è importantissimo, ne siamo convinti, ma fino a che punto si può insistere su errori in questo ambito, visto che una saga così affermata non ha certo bisogno di essere “ricordata” agli hardcore gamer?
Voi che ne pensate? A cosa è imputabile il crollo delle vendite rispetto al passato?
Via | Capcom