La tanto criticata deriva action della saga Resident Evil, cominciata molto bene con Resident Evil 4 (non a caso l’ultimo con il creatore Shinji Mikami al comando) ma poi proseguita non splendidamente con Resident Evil 5 e culminata con il deludente Resident Evil 6, potrebbe presto lasciare nuovamente spazio a meccaniche di gioco diverse. A dirlo dalle pagine di Videogamer è il produttore Masachika Kawata.
Kawata ammette che dopo le copiose critiche piovute da numerose testate e ancora più numerosi videogiocatori, il team non è più tanto convinto di continuare per la strada dell'”azione a tutti i costi”, e che il futuro ci potrebbe riservare (forse) un ritorno a ritmi più lenti e adatti alle atmosfere horror.
«Se consideriamo l’IP di Resident Evil nello scorso anno, abbiamo avuto una certa varietà di approcci ad esso. Credo che sia ancora importante metterci alla prova includendo nuovi elementi per mantenere i giochi freschi e rilevanti.»
Rispondendo a una domanda che chiedeva se i risultati non entusiasmanti di Resident Evil 6 e Operation Raccoon City possano far interrompere la scelta di incentrare i giochi sull’azione, Kawata ha risposto:
«Guardando le reazioni degli utenti riguardo gli ultimi due giochi, ho iniziato a rivedere la mia opinione in materia. Credo ancora che, per esempio, portare Resident Evil: Revelations su console rientri ancora in quel che ho appena detto, visto che il gioco contiene elementi classici di Resident Evil ma anche caratteristiche che i giocatori moderni si aspettano di trovare in un gioco. Speriamo che riesca a piacere un po’ a tutti»
E infine:
«Penso che la cosa più importante per il futuro della serie sia continuare a fare passi in avanti. Prima di ogni altra cosa, ci concentreremo sempre sull’aspetto horror e sulla paura come pilastro principale della serie. Credo che questa cosa non cambierà mai.»
Nella nostra TOP/FLOP 2012, Resident Evil 6 è stato uno dei flop più gettonati. In generale il gioco è andato piuttosto male anche nelle recensioni delle testate di tutto il mondo, con una media su Metacritic del 67%.