Dopo 13 anni arriva finalmente su Xbox 360 in esclusiva Too Human, action-RPG di Silicon Knights a lungo atteso durante il suo travagliato sviluppo, durante il quale abbiamo avuto modo di conoscere questo titolo un pezzo alla volta tra le varie manifestazioni videoludiche nel corso del tempo.
Mentre Microsoft ha già chiaramente anticipato che si tratta del primo capitolo di quella che sarà una trilogia, gli interrogativi, la curiosità e soprattutto le aspettative su una delle possibili killer application Xbox 360 si sono fatte sempre più grandi fino al grande giorno dell’uscita sul mercato.
Sarà un successo o un flop? Dopo il salto tenteremo di scoprirlo.
Troppo umano
Nonostante il titolo ricordi vagamente la scena comica dove Paolo Villaggio nei panni di Fantozzi recitava “com’è umano lei”, il “troppo umano” di Too Human copre il ruolo di affermazione dispregiativa in un’epoca dove le macchine hanno acquisito sempre più potere nel mondo al punto da spingere l’indebolita razza umana a dotarsi di nanomacchine per lottare per la propria sopravvivenza.
Nei panni del protagonista, il figlio di Odino chiamato Baldur, il giocatore deve quindi ergersi a paladino dell’umanità per combattere e riportarla fuori dalla schiavitù alla quale è stata sottoposta dalla società delle macchine, pagando però come pegno il dover lasciar stare parte della propria natura in carne e ossa per fronteggiare nemici altrimenti insormontabili.
Che il design del gioco risalga agli anni ’90 appare chiaro sin dai primi momenti, per poi diventare una certezza a mano a mano che la vicenda narrata va avanti: in un misto tra Blade Runner e Matrix con influenze della mitologia nordica la trama di Too Human decolla a fatica solo nel finale.
Nonostante ciò, quanto raccontato in Too Human finisce per essere comunque un qualcosa di stereotipato e abbastanza scontato che finisce inesorabilmente per sapere di già visto, alla luce delle numerose opere che non solo in campo videoludico, ma anche cinematografico e letterario, sono arrivate sul mercato da diversi anni a questa parte.
Too Diablo
La poca forza innovativa su cui Too Human può contare risalta oltre che nella trama anche nella giocabilità, vera e propria lacuna principale di questo titolo. Partendo dal vivo dell’azione possiamo dire che essa resta troppo ancorata alle meccaniche di gioco viste in Diablo e suoi simili, senza apportare alcuna modifica di successo che possa rappresentare una vera e propria novità, lasciando poco all’elemento RPG e molto all’action, più dettagliatamente al genere che viene definito hack’n’slash.
Nonostante siano presenti alcuni tentativi di deviare dai canoni del genere come la possibilità di sparare a distanza, ci si ritrova ben presto a necessitare di un certo quantitativo di abilità meleè, anche nel caso in cui si scelga un personaggio di una classe non portata per questo tipo di battaglia: inutile dire quanto una cosa del genere possa essere frustrante nell’economia del gioco.
Il sistema di controllo prevede la possibilità di utilizzare la levetta destra per indicare al proprio alter-ego virtuale quale dei nemici circostanti attaccare, con risultati a corrente alternata dato che a volte lo vedremo schizzare verso qualche avversario mentre altre volte colpirà a vuoto senza capire a chi indirizzare l’attacco.
Le classi, queste sconosciute
Nonostante in Too Human siano presenti ben 5 classi diverse (Berserker, Bioengineer, Champion, Defender e Commando) come abbiamo già detto le loro abilità finiscono presto con il diventare quasi superflue. A poco importa infatti che il Bioengineer possa rigenerare la propria salute se a conti fatti vince sempre gli scontri chi pesta di più l’avversario, svilendo addirittura il concetto di “hack’n’slash di qualità” a cui Diablo ci ha abituati in passato.
L’unica speranza che può tenere vivo l’interesse per le classi di Too Human è a questo punto la già annunciata introduzione di ulteriori classi con i contenuti aggiuntivi che verranno rilasciati in futuro tramite Xbox Live, sperando sia che non costino un occhio della testa, sia che contribuiscano a migliorare una situazione abbastanza preoccupante.
Il multiplayer
La modalità online di Too Human vede la possibilità di cooperare con un altro giocatore per proseguire nel gioco, modalità interessante sulla carta ma che purtroppo le limitazioni delle meccaniche di gioco finiscono per inficiare. Sarebbe stato bello se fosse stato possibile combinare le varie classi per ottenere tecniche e tattiche di gioco differenti, in base alle quali affrontare i vari nemici: nulla di tutto questo è purtroppo presente in Too Human, con conseguente appiattiamento anche della modalità multigiocatore.
Tecnicamente parlando
Le sbavature dal punto di vista tecnico non sono evidenti come quelle del gioco in sé, ma come nel caso di queste ultime rendono i diversi pregi del comparto tecnico meno rilevanti per il giocatore: se da un lato ci troviamo di fronte a dei modelli più che curati, dall’altro ci imbarazza assistere ad animazioni dei personaggi composte da movimenti abbastanza impacciati e per questo molto poco convincenti.
Anche per l’audio il discorso è più o meno lo stesso: dotato di una colonna sonora di tutto rispetto, Too Human pecca nel doppiaggio e negli effetti sonori, soprattutto per questi ultimi l’impressione è che un po’ di lavoro in più potrebbe anche essere stato fatto. Inspiegabile invece la totale assenza delle musiche in alcuni attimi, anche salienti, dell’azione.
Commento finale
Dopo le prime avvisaglie avute in occasione del rilascio della demo, la versione finale di Too Human dimostra di ciccare clamorosamente il suo obiettivo, attestandosi né più né meno in una fascia di titoli che di certo non definiremmo capolavori.
La principale pecca del gioco consiste nell’aver creato intorno a sé una grande attesa nel corso degli anni, alla quale poi dobbiamo dirlo non è seguito un titolo degno delle aspettative creatisi tra addetti ai lavori e videogiocatori.
Tutto questo però non vuol dire che Too Human non possa piacere ai patiti dell’action e del cyberpunk che tanto andava di moda qualche anno fa, ma da quella che era una candidata killer application ci si aspettava decisamente di più: rimandato al secondo capitolo, sperando che arrivi a breve e che non abbia una storia travagliata come questo primo.