A ridosso dell’E3, scaduti embarghi sulla pubblicazione e svelati gli “altarini”, vi proponiamo una breve anteprima del quinto episodio della serie Call of Duty: World at War.
Distaccato dai capitoli precedenti per la volontà di abbandonare la numerazione progressiva e creare un videogioco a se stante, COD:WW si presenta come un FPS ambientato nella Seconda Guerra Mondiale, vista con gli occhi di tutte le fazioni che si sono affrontate nella prima metà del 1900.
Nonostante le lamentele di molti giocatori, propensi più a un seguito con ambientazione futuristica che a un ritorno al passato, il team di Treyarc ha deciso di rispolverare il più grande conflitto armato dell’epoca moderna per creare un titolo definitivo sulle vicende accorse in quei tempi.
Partendo proprio da questo punto, i ricercatori hanno svolto un meticoloso lavoro di archivio, andando a consultare veterani, storici e consulenti militari per ricreare un mondo che risultasse identico alla realtà per aspetto, usi e costumi.
Il risultato di questa ricerca è stato trasferito direttamente nell’esperienza di gioco, a partire da armi, uniformi e veicoli per passare a tattiche e formazioni. Ogni esercito, infatti, avrà il proprio stile di combattimento, che sia quello “tabula rasa” degli Americani o le imboscate dei Giapponesi capaci di trascorrere intere giornate nascosti tra gli alberi di una foresta, pronti a crivellare di colpi gli avversari.
Anche le armi si adatteranno al contesto che le richiede, diventando quindi lanciafiamme per l’esercito USA al fine di stanare i soldati nascosti nell’erba alta, o fucili da cecchino per un soldato Russo sopravvissuto al rastrellamento in una città ormai conquistata dal nemico.
Sempre nella direzione del realismo, infine, tutte le armi sono diventate più letali, facendo si che pochi colpi possano portare brevemente il giocatore al “game over”.
L’upgrade della potenza delle armi però non è la sola cosa da temere. Se è infatti vero che anche noi potremo beneficiare di armi più letali, bisogna tenere conto dell’intelligenza artificiale dei nemici, basata su tattiche belliche reali e motivo di difficoltà, specie ai livelli più elevati.
Con questa AI ridisegnata i nemici tenderanno agguati, caricheranno in massa, si offriranno copertura e cercheranno di aggirare le barricate, aumentando il livello di coinvolgimento durante la campagna in giocatore singolo, affrontabile anche in modalità cooperativa in rete locale o online.
Nonostante il supporto degli amici, però, la modalità cooperativa ci viene assicurata come in grado di garantire un livello di sfida alto, grazie al potenziamento dei nemici in numero e abilità.
Rimanendo in tema multigiocatore, vediamo l’altra novità introdotta nella serie, il supporto ai veicoli. Esclusivi della modalità multy, questi saranno utilizzabili sia per combattere che per il trasporto, bilanciati con la fanteria in mappe dedicate, in modo da fornire spazi per il movimento e armi appropriate per la loro distruzione.
Concludendo questa anteprima, ci resta da confermare la presenza di alcuni “mini-giochi” nel corso dell’azione, come il tratto di livello in cui, a bordo di un aereo, dobbiamo mitragliare navi e soldati nemici nel mare sottostante, immersi in un’atmosfera caotica fatta di fuoco e fumo ovunque.