Il debordante successo della campagna di raccolta fondi su Kickstarter lanciata a metà 2012 dai curatori dell’OUYA (e conclusasi col botto il mese successivo) ha spinto un secondo team di designer e di sviluppatori californiano a farsi avanti per tentare una strada analoga e dare così vita al progetto di GameStick.
Basata anch’essa su Android, GameStick è una console casalinga “atipica” che, diversamente dal più tradizionale cubetto dell’OUYA, ricalca il form factor degli Stick PC (come il VIA APC o il ben più famoso Raspberry Pi) presentandosi come una pendrive da inserire nell’alloggiamento di un apposito joypad (la cui forma è ancora in via di definizione) interfacciato alla TV tramite la connessione Bluetooth a un modulo “a scomparsa” da collegare a uno degli ingressi HDMI del proprio televisore. Continua dopo la pausa.
Stando alle parole pronunciate dagli sviluppatori nel video di presentazione della campagna di finanziamento privato partita poche ore fa su Kickstarter, GameStick sarà completamente open-source (vi si potrà sviluppare qualsiasi cosa senza alcuna restrizione) e sarà basata su Android Jelly Bean per garantire la massima compatibilità con il catalogo di applicazioni e di videogiochi presente nel Market online del robottino di Google. All’interno della pennetta delle meraviglie degli sviluppatori di San Francisco batterà un cuore ARM Cortex-A9 (il processore Amlogic 8726-MX, una soluzione inferiore al Tegra 3 dell’OUYA ma resasi necessaria per tenere bassi i costi di produzione e i consumi): nella dotazione hardware non mancheranno poi il modulo WiFi, il banco di RAM DDR3 da 1GB e 8GB di flash drive.
Grazie alle connessioni Bluetooth e WiFi, alla flessibilità del sistema operativo e alla presenza di un ingresso USB “libero”, la console potrà inoltre vantare il supporto a periferiche “accessorie” come mouse e tastiera, oltre che a quattro joypad impiegabili in contemporanea per le partite in multiplayer locale.
Come abbiamo avuto modo di ipotizzare nella nostra analisi in dieci punti sull’OUYA, insomma, l’ingresso nell’agone videoludico di una piattaforma da gioco “libera” basata su Android come quella di Ed Fries e Julie Uhrman ha così prodotto i suoi primi frutti: se tutto andrà per il verso giusto e se la campagna di raccolta fondi su Kickstarter avrà successo (come tutto lascia presagire, dato che al momento in cui scriviamo sono già pervenuti 90.000 dollari dei 100.000 richiesti dai curatori del progetto per renderlo operativo), GameStick dovrebbe essere commercializzato in aprile al prezzo di 79 dollari.