Da quando Nintendo ha intrapreso una scelta piuttosto particolare, partita con la touch generation per arrivare all’odierno Wii Fit, il termine “casual gamer” è tornato in voga più che mai nella sua accezione più dispregiativa, quella che vuole il giocatore casuale la “rovina” dei giocatori duri e puri.
Così Nintendo, per bocca di Laurent Fisher, direttore marketing, si è affrettata a sottolineare come il suo non sia “casual gaming”, bensì una maniera differente di giocare. Infatti, secondo il manager, giocare a Brain Training non è affatto più semplice di fare una partita a GTA IV, e tutto dipende dall’impegno con cui i giocatori affrontano il gioco, capace di diventare molto impegnativo ai livelli elevati.
Fisher ha preso come esempio addirittura Tetris, affermando che ad una prima occhiata risulta quanto di più “casual” e semplice da capire esista, ma riesce comunque ad impegnare e coinvolgere la maggiorparte dei giocatori, siano essi saltuari o assidui utilizzatori di software, proprio come i recenti prodotti Nintendo. E voi che ne pensate, ha ragione Fisher o la grande N strizza più di un occhio al mercato dei meno esperti?
[Via CVG]