F1 Race Stars: la recensione

Dopo uno lunga scia di titoli più seriosi dedicati al mondo delle corse, Codemasters Racing si butta in un progetto radicalmente differente. F1 Race Stars è un gioco curato e divertente se giocato in multiplayer locale. Continuate a leggere per la nostra recensione.
F1 Race Stars: la recensione
Dopo uno lunga scia di titoli più seriosi dedicati al mondo delle corse, Codemasters Racing si butta in un progetto radicalmente differente. F1 Race Stars è un gioco curato e divertente se giocato in multiplayer locale. Continuate a leggere per la nostra recensione.

Dopo i tre capitoli di Formula 1 a cavallo tra arcade e simulazione e il manageriale F1 Online: The Game, Codemasters Racing torna a spremere la sua costosa licenza FIA con F1 Race Stars, un titolo completamente diverso che nonostante mantenga il suo indirizzo racing cambia target, approccio e stile grafico.

Auto, piloti e tracciati sono tutti rigorosamente ufficiali e aggiornati al campionato 2012 ma solo sulla carta, perchè ora tutto assume la forma di una caricatura cartoonesca, compresi alcuni aspetti tipici del mondo della Formula 1 come KERS, DRS, safety car e pit stop, che sono tutti reinventati e inseriti in una dinamica di gioco a base di power-up, bonus, tracciati impossibili, salti e scorciatoie. Una costante per tutti i giochi di karting pesantemente ispirati a Mario Kart.

Continua dopo la pausa.

TESTE GIGANTI E F1-KART

F1 Race Stars non si lascia andare a grandi sperimentazioni e offre modalità di gioco classiche, basate sopratutto sulla gara singola e carriera, entrambi giocabili da soli o fino a quattro giocatori in split screen. La versione PC che abbiamo testato è una copia carbone di quella Xbox 360, tanto che oltre all’input via tastiera i soli controller supportati sono quelli della console Microsoft.

L’unica differenza tra la carriera e la gara singola si riduce al fatto che ci viene proposta una formula di gameplay continuativo con difficoltà a scalare verso l’alto, che si protrae lungo 30 brevi campionati, ognuno composto da una manciata di sfide su vari tracciati.

Xbox 720, i mockup di XBW - galleria immagini
La carriera è totalmente slegata dalla nostra prima scelta di piloti e scuderie, e tra un campionato e l’altro nulla ci vieta di passare da Webber a Hamilton, Kobayashi, Alonso e Massa (se siete puristi del cavallino) o il buon vecchio Schumacher (se siete puristi e nostalgici) per sfruttare le loro differenti abilità. Oltre ai 24 piloti ufficiali troviamo anche quattro personaggi di fantasia, di cui tre sono pulzelle.

In aggiunta alla gara/campionato singolo e alla carriera troviamo anche un multiplayer multi-piattaforma via RaceNet fino a un massimo di 12 giocatori e la classica gara a tempo, giocabile solo in solitario e orientata alla velocità. I livelli di difficoltà sono limitati a tre e vengono presentati con la scelta di tre cilindrate (1000cc, 2000cc e 3000cc) subito prima di ogni gara, anche nella carriera.

Nel gioco tutto è una caricatura della sua versione reale. I piloti appaiono infatti tutti con teste giganti à là Xbox Avatar e i risultati sono variabili: Webber, Hamilton e Alonso sono copie ben riuscite, altri come Schumacher e Massa faticano invece un po’ a farsi riconoscere.

F1 Race Stars - galleria immagini
Le auto sono accorciate e rimpicciolite fino a diventare dei go kart ed il modello 3D è lo stesso per tutte. Niente muso a scalino per la Ferrari ad esempio (e in questo caso direi che è un bene!). Ma poco male, visto l’aspetto poco serioso e la frenesia del gioco non è un aspetto per cui gridare allo scandalo.

Le scuderie ci sono tutte, ma per qualche cavillo di licenza non compaiono col loro nome. Tute, auto e vetture riportano sponsor reali, che troviamo riproposti anche nei tracciati come “product placement” piuttosto macroscopici.

TRA FABBRICHE DI BIRRA, RAPIDE E GIRI DELLA MORTE

Una volta catapultati nella partita ci ritroviamo in un mondo che è solo vagamente familiare. Basta un giro per capire che le licenze sui tracciati sono stati usate decisamente con molta, molta libertà. Qualche esempio? Prendiamo Spa: superata la griglia di partenza, apparentemente normale, il tracciato ci devia per una simpatica cittadina tipica del Belgio fatta di strade lastricate e palazzi in Art Nouveau. La cosa prende un’altra piega dopo altri 500 metri, dove ci troviamo ad attraversare gli interni di quella che all’apparenza sembrerebbe una fabbrica di birra.

Usciti dal birrificio e dopo un altro breve excursus nel paesino si torna nel tracciato vero e proprio e in particolare nell’Eau Rouge, il salitone simbolo che ci ricorda che tutto sommato, stiamo percorrendo Spa. Da lì in poi un giro della morte, un giretto per le rapide di un fiume (che non guasta mai) e siamo di nuovo al traguardo.

Questo trattamento è stato riservato per tutti gli altri tracciati, riprodotti con qualche curva caratteristica e poi elementi totalmente folli, come ripidoni impossibili, salti nel vuoto, rampe tra le nuvole, stereotipi nazionali (Monza ci devia lungo le rovine dell’antica Roma) e lunghe paraboliche a 90 gradi di inclinazione. Tantissimi i particolari sparsi per il tracciato che dimostrano una grande cura nella realizzazione, che tende al bizzarro ma con criterio e grande stile.

F1 Race Stars - galleria immagini
Nonostante ci si muova nel dominio dell’arcade il modello di guida rimane ispirato alla Formula 1. Dimenticate pure i controsterzi selvaggi di LittleBigPlanet Karting, qui la vettura è incollata al terreno e non gradisce nulla che non sia strada. Erba, terra, pozzanghere e qualsiasi cosa al di fuori del tracciato ci ferma in pochi istanti.

Come ogni gioco derivativo da Mario Kart abbiamo un gameplay profondamente basato sulla raccolta di powerup randomizzati, cruciali per un buon piazzamento nella gara. Inutile quindi tentare di condurre una gara pulita e fatta di traiettorie perfette perchè la chiave è nella scelta della scorciatoia giusta, unita all’obliterazione dei concorrenti tramite bolle colorate, spintoni (ma solo se avete “le ruote d’acciaio”), onde distruttive e via dicendo.

L’assenza di un tutorial sui bonus ci costringe prima a sperimentare, poi a memorizzare forme e colori. Alcuni di questi sono di chiara ispirazione F1 come KERS, DRS o la safety car o l’aerodinamica variabile, ma si manifestano in modi estremizzati e che hanno ben poco a che fare col loro equivalente nel mondo reale.

GRAFICA E SONORO

Già autori di F1 2012 e dei due capitoli precedenti, i ragazzi di Codemasters Birmingham hanno dimostrato di saperci fare anche con scenari fantastici e cartooneschi, realizzando una grafica veramente gradevole in cui l’occhio si perde tra la miriade di particolari bizzarri, tutti realizzati con grande gusto.

Il motore grafico è lo stesso EGO Engine 2.0 di F1 2012, qui riproposto in una versione molto più fluida e leggera che restituisce un ampio spettro di ambientazioni, effetti e colori, compresa una particolare interpretazione del concetto di “condizioni meteo variabili”, che ci fanno passare da un diluvio a una giornata di sole nel giro di qualche secondo.

F1 Race Stars - galleria immagini
Il tema musicale è ben realizzato e non annoia, lo stesso vale per i suoni di gioco che mischiano elementi tipicamente arcade a suoni di derivazione reale: il motore e le cambiante hanno un pitch più alto ma ci ricordano il rombo delle Formula 1, così come il rumore dei cordoli, fedele a quello reale.

Ognuno dei piloti ha i suoi versi e frasi ricorrenti, che si ripropongono durante le partite insieme alle animazioni dei gesti — tutti rigorosamente sportivi — che si attivano quando superiamo o veniamo superati.

COMMENTO FINALE

F1 Race Stars è un progetto anomalo per Codemasters Racing, che sia nel budget che nei risultati appare più come un divertissement che un tentativo deciso di emergere dal genere. Il reparto grafico e lo stile delle ambientazioni sono più che adeguati, ma non si può dire lo stesso sul gameplay, che appare troppo semplice ma al tempo stesso caotico.

La carriera ci da’ pochi stimoli per andare avanti e scoprire nuovi elementi di gioco, che appaiono praticamente tutti disponibili già dalla prima partita sotto forma di scuderie, piloti e tracciati, lasciandoci praticamente solo l’incognita delle modalità dei 30 campionati che ci separano dal completamento del gioco, sfoderati man mano che proseguiamo.

F1 Race Stars - galleria immagini
Superato l’entusiasmo iniziale per gli elementi assurdi dei tracciati, le partite in singolo diventano presto ripetitive e frustranti, sopratutto per via del comportamento dell’AI e dell’assegnazione dei power-up, che per mantenere l’azione viva tende a penalizzare chi c’è alla testa della gara e favorire chi sta dietro.

Una volta che si passa al multiplayer però il gioco assume tutta un’altra dimensione, sopratutto in locale insieme a tre altri amici su split screen: diventa infinitamente più divertente e adrenalinico, forzato dalla competitività o il gioco di squadra che si crea tra gli avversari e i compagni che ci siedono accanto.

Il merito però non è di Codemasters, più che altro è una costante in tutti i giochi decenti di karting. F1 Race Stars inventa poco o nulla e si limita a (ri)creare un gioco fatto di un involucro gradevole, che reinterpreta il mondo della Formula 1 in un contesto buffo, che trascende la passione per questo sport e abbraccia la più ampia fascia d’età possibile.

Cosa ci piace
Cosa non ci piace
  • Stile grafico surreale e azzeccato, curato nei dettagli e nelle animazioni
  • Tutti i piloti (caricaturizzati), le auto e le scuderia del campionato Formula 1 2012
  • DIvertente il multiplayer in locale, sopratutto a squadre
  • Gameplay ripetitivo, con poca inventiva e a tratti frustrante
  • La versione PC è compatibile solo con i gamepad della Xbox 360
  • Intelligenza artificiale poco evoluta, sopratutto nelle collisioni
  • Prezzo elevato per la semplicità del gioco, sopratutto nelle versioni console
  • Solo 12 tracciati

F1 Race Stars – galleria immagini

F1 Race Stars - galleria immagini
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