Finalmente ci siamo: dopo l’arrivo di FIFA 13 e Pro Evolution Soccer 2013, il trio di uscite pallonare di maggior importanza si completa come ogni anno con l’arrivo sugli scaffali di Football Manager 2013.
Dal campo alla panchina, cercando di emulare più che le gesta dei vari Ronaldo e Messi, quelle di leggende come Ferguson, Mourinho e allenatori vari, abituati a essere messi sempre sulla graticola dalla stampa e dai tifosi. Un’edizione speciale per Sports Interactive quella di quest’anno, visto che il primo capitolo di manageriali calcistici compie nel 2012 vent’anni tondi tondi: per l’occasione, il team guidato da Miles Jacobson ha deciso d’inserire importanti novità all’interno della propria creatura, pur conservandone il cuore pulsante che durante il tempo ha fatto sì che il gruppo inglese attirasse a sé schiere e schiere di fan malati di pallone.
Un motivo in più per dare un’occhiata a questo Football Manager 2013, come ormai da tradizione disponibile sia in formato digitale (grazie a un potenziato supporto da parte di Steam), sia tramite i canali di distribuzione tradizionale. Inseguite il Triplete con noi, subito dopo il break.
La novità più eclatante di Football Manager 2013 è sicuramente costituita dalla sua modalità Classic, di cui si è parlato abbastanza a lungo prima dell’arrivo del gioco sul mercato. Ma attenzione a non farsi ingannare, perché a dispetto del nome si tratta in realtà di una tipologia di gioco lontana dalla tradizione alla quale ci ha abituato Sports Interactive nell’ultimo decennio, dedicata ai giocatori casuali: l’obiettivo dichiarato è infatti quello di rendere la partita un’esperienza significativa anche per chi non ha tanto tempo da dedicare a Football Manager 2013, che nella sua forma classica (quella vera) è come sempre un avido catalizzatore di ore e ore di gioco. Per fare ciò, SI Games ha garantito la possibilità di completare un’intera stagione in poche ore, laddove invece nella modalità di sempre sono necessari diversi giorni passati davanti al monitor. Ovviamente, tutto questo ha un prezzo: gli sviluppatori hanno infatti rimosso dalle meccaniche di gioco tutto quanto potesse essere ritenuto dal giocatore una perdita di tempo, o comunque un qualcosa di non particolarmente importante per il prosieguo della partita.
L’intervento ha visto una riduzione in quasi tutti gli aspetti del gioco, risultando in alcuni casi più invasivo di altri: farà sicuramente impressione ai fondamentalisti di Football Manager, per esempio, la possibilità di liquidare un intero match imponendone la simulazione con una semplice istruzione (giocate per il pari, cercate di stravincere, e così via) impartita prima di vedere immediatamente il risultato, per non parlare dei contenuti aggiuntivi a pagamento introdotti quest’anno. Fortunatamente, i DLC non vanno oltre la modalità Football Manager Classic, offrendo ai giocatori un ulteriore modo per velocizzare le cose, fino ad arrivare a stravolgere in alcune occasioni completamente il gioco: c’è per esempio la possibilità di fare in modo che il mercato sia sempre aperto, di ripianare i problemi economici del proprio club, o di garantire a sé stessi la possibilità di non essere esonerati, il tutto con pochi clic e l’esborso di qualche euro.
Football Manager, quello di sempre
Come ogni anno, l’ossatura di Football Manager nella sua forma tradizionale resta pressoché la stessa. Archiviata la modalità Classic, il gioco si presenta infatti come naturale passo evolutivo rispetto alla sua edizione precedente, introducendo come sempre alcune migliorie più o meno significative all’interno della struttura alla quale siamo abituati. Da segnalare la possibilità di allenare da subito una nazionale, ma soprattutto la presenza di un rinnovato sistema di allenamenti, basato ora su di un calendario all’interno del quale decidere quali attività far svolgere ai propri atleti, dividendole tra allenamento fisico e preparazione alla partita più vicina. Privilegiare il primo garantisce buoni risultati nel lungo periodo, ma non preparare a dovere un match (soprattutto nel caso in cui questo sia ritenuto “difficile”) può complicare seriamente le proprie possibilità di portare a casa un risultato positivo per la squadra.
Anche la gestione dello staff tecnico è stata ritoccata da Sports Interactive, che ha introdotto un livello di gerarchie grazie al quale dividere in modo più efficiente i compiti, avendo anche la possibilità di scrollarsi di dosso qualche responsabilità che non si vuole affrontare nella gestione complessiva della società. A questo proposito, resta la possibilità di mandare il proprio vice alle conferenze stampa, simili al passato ma arricchite con un nuovo elemento, già visto nei discorsi alla squadra: è ora possibile dare alla propria risposta anche un tono, risultando così calmi di fronte a una domanda o arrabbiati. Una funzionaltià che chi vi scrive non ha mai amato alla follia, riscontrandovi più che altro effetti trascurabili.
Addio indirizzi IP
Come ormai da qualche anno a questa parte, Football Manager 2013 si presenta con un ambizioso motore 3D, grazie al quale assistere alle partite in modo più realistico rispetto al passato. Se nel corso del tempo sono stati fatti passi in avanti, si riscontra però ancora una certa necessità di ulteriore lavoro di ottimizzazione del motore, comunque godibile nella sua visione d’insieme. Discorso diverso invece per l’interfaccia di gioco, migliorata sia nei menu di gestione che in quelli della partita: gran parte dei numerosi elementi che compongono l’esperienza di gioco di Football Manager 2013 sono più che mai a portata di pochi clic, facendo così in modo che nonostante l’enorme mole di dati il giocatore non si senta mai spaesato, riuscendo quasi sempre a raggiungere la schermata desiderata senza patemi.
L’ottimizzazione per i monitor di tipo 16:9 arriva a un buon livello di maturità, offrendo la visualizzazione di diversi dettagli in una sola schermata, tra l’altro anche personalizzabile in alcuni suoi elementi. La partita in sé si svolge ora in modo ancora più fluido, dando possibilità al giocatore di cambiare opzioni e parametri senza dover ogni volta mettere in pausa il gioco come accadeva in passato. Gli elementi dell’interfaccia trovano una migliore collocazione rispetto ai titoli precedenti, mentre la comunicazione col proprio viceallenatore è stata potenziata con una sorta di streaming Twitter con il quale il nostro secondo ci invia messaggi. Non solo questi ultimi, visto che all’interno dello stesso è possibile anche ricevere aggiornamenti sui risultati delle altre partite in corso e sulle modifiche alla posizione in classifica della squadra, in tempo reale.
Come al solito, non è significativo il sonoro, ridotto davvero al minimo in un gioco come questo, mentre viceversa ci sono buone notizie sulla modalità online: Football Manager 2013 abbandona finalmente la necessità degli indirizzi IP per giocare, lasciando che a gestire le connessioni siano i server Steam dedicati. Da segnalare anche la possibilità di dare vita a partite personalizzate con squadre esportate dalla modalità singola e la presenza di leaderboard online, grazie alle quali concorrere per il titolo di miglior manager esistente sulla faccia della Terra.
Commento finale
Sports Interactive decide di prendere due strade contemporaneamente, centrando entrambi gli obiettivi prefissati: Football Manager 2013 è per la prima volta un gioco che può attrarre a sé anche chi non si professa un hardcore gamer, mantenendo allo stesso tempo l’attenzione per la modalità tradizionale del gioco che non è stata affatto snaturata. Chi temeva una possibile infestazione di contenuti a pagamento e semplicizzazione delle meccaniche di gioco non dovrà far altro che cancellare dalla propria mente Football Manager Classic, anche se al suo interno la modalità Sfida (con la quale calarsi in alcuni scenari prestabiliti) può aggiungere ulteriori ore al tempo passato con Football Manager 2013. Che in ogni caso, a seconda delle possibilità di ognuno, sarà come al solito potenzialmente infinito.
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