Capcom ha rivelato che nonostante le versioni console del nuovo Devil May Cry gireranno a 30 fotogrammi al secondo, grazie ad alcuni espedienti scoperti durante lo sviluppo di Dragon’s Dogma si avrà l’impressione che i fotogrammi siano invece 60, cifra di riferimento che nell’industria videoludica rappresenta la fluidità ottimale. Dalle pagine di Eurogamer il direttore Hideaki Hitsuno ha spiegato:
«Avere i 60 fotogrammi al secondo sarebbe meglio, ma i nostri 30 fotogrammi saranno sufficienti a soddisfare i fan. Durante lo sviluppo di Dragon’s Dogma abbiamo sperimentato molte tecniche con l’Unreal Engine, alcune cose piuttosto elaborate che tramite la reattività del controller danno al giocatore la sensazione dei 60 fotogrammi al secondo. […] 60 fotogrammi al secondo è una velocità che occhi e cervello possono elaborare e capire. Ma a 30 fotogrammi al secondo c’è questa tecnica che sfrutta l’abilità del cervello di riempire i vuoti. Quindi anche se il gioco va a 30 fotogrammi, vengono creati dei movimenti in tal modo che il cervello riempa automaticamente quelli che sarebbero stati i fotogrammi extra»
Secondo gli sviluppatori Ninja Theory la scelta dei 30 frame al secondo è stata presa per avere una maggiore potenza grafica a livello di quantità poligonale, texture ed effetti. Per la cronaca, il precedente capitolo della serie, Devil May Cry 4, girava a 60 fotogrammi al secondo nativi. Beati i giocatori PC che non avranno bisogno di alcuna tecnica particolare per godersi 60 (o più) fps (magari solo di un hardware adeguato, ma questa è un’altra storia).
Sia la versione standard di DmC: Devil May Cry che l’edizione Son of Sparda saranno disponibili a partire dal 13 gennaio su PC, PlayStation 3 e Xbox 360.