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Descrivere un videogioco come No Man’s Sky non è affatto semplice, e così tra una video-dimostrazione e l’altra gli autori di Hello Games scelgono di realizzare un diario di sviluppo dedicato agli elementi artistici che caratterizzeranno l’esperienza di gioco di coloro che decideranno di viaggiare tra le stelle digitali dell’universo procedurale dell’ultima avventura free roaming partorita dalla mente di Sean Murray.
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Senza nulla togliere alle dichiarazioni rilasciate dai designer del team inglese e alle loro considerazioni riguardanti le opere di fantascienza da cui hanno attinto in questi anni per plasmare gli innumerevoli mondi alieni di No Man’s Sky, ciò che rende davvero interessante questo nuovo video-diario sono i numerosi bozzetti preparatori e render che possiamo ammirare per tutta la durata del filmato: grazie ad essi, infatti, riusciamo a scoprire alcune delle infinite tipologie di astronavi, di ambientazioni, di creature e di strutture architettoniche che verranno create dal mostruoso sistema a generazione procedurale ideato da Murray per dare vita alla sua prossima avventura sci-fi.
A questo punto, quindi, non ci resta che ricordarvi che l’uscita di No Man’s Sky è prevista per il 21 giugno su PC e PlayStation 4.
No Man’s Sky: nuova video-dimostrazione con Shuhei Yoshida
Aggiornamento del 7 dicembre 2015 – a cura di Michele Galluzzi
L’ultima edizione del PlayStation Experience è stata così ricca di annunci da non aver offerto al team di Hello Games l’occasione per mostrarci un nuovo gameplay trailer di No Man’s Sky: per questo, ma anche per la sua nota passione per i videogiochi sci-fi e per la fantascienza in generale, Shuhei Yoshida ha accettato di buon grado l’invito di Sean Murray a provare in anteprima questa attesissima avventura spaziale free roaming.
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Sotto gli occhi attenti (e un po’ timidi) del fondatore di Hello Games, il presidente di Sony Worldwide Studios ha indossato i panni del viandante galattico e ha familiarizzato con alcune delle infinite creature che popoleranno questo universo procedurale composto da 18.4 miliardi di miliardi di pianeti, ciascuno con una propria flora, fauna e orografia, ma anche con una “storia” narrata indirettamente dagli stessi utenti che esploreranno per primi i pianeti dando un nome a ogni oggetto, animale o struttura (naturale o architettonica) meritevole di attenzione. L’approccio adottato da Shuhei, comunque, non è stato dei più pacifici, come possiamo intuire osservando la reazione degli animali di un placido pianeta alieno colti di sorpresa dai colpi sparati contro una povera sentinella robotica in perlustrazione.
Per poter lanciarci alla ricerca dei pianeti visitati da Yoshida e Murray in questa divertente video-dimostrazione, però, occorrerà attendere il lancio di No Man’s Sky, che ricordiamo essere previsto nel giugno del 2016 su PlayStation 4 e PC.
No Man’s Sky: il nuovo video svela la data di uscita
Articolo originario del 28 ottobre 2015 – a cura di Michele Galluzzi
Gli sviluppatori inglesi di Hello Games colgono al volo l’occasione offertagli dalla conferenza organizzata da Sony in occasione dell’ultima edizione della Paris Games Week per annunciare il periodo di lancio di No Man’s Sky.
Alla fine del trailer confezionato dal team di Sean Murray per la kermesse videoludica francese, intitolato “I’ve seen things” per mandare in brodo di giuggiole gli appassionati di fantascienza con un chiaro riferimento alla scena finale del film culto Blade Runner, viene infatti indicato il mese di giugno del 2016 come il periodo di commercializzazione ufficiale di questa ambiziosa avventura free roaming su PC e in esclusiva console su PlayStation 4.
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Al lancio, l’universo digitale di No Man’s Sky conterrà qualcosa come 18.4 miliardi di miliardi di pianeti unici (18.446.744.073.709.551.616, per la precisione): ciascun pianeta avrà una sua orografia e un sottosuolo ricco di risorse, mentre i mondi su cui sarà sbocciata la vita avranno una propria flora e fauna, oltre a delle risorse minerarie ancora più rare e specifiche per i biomi terrestri e acquatici (grazie ai processi di ossidazione garantiti dalla presenza di creature e piante che respirano ossigeno).
Non mancheranno poi le astronavi pirata, le strutture in rovina di una qualche misteriosa civiltà aliena ormai estinta, gli spazioporti in cui commerciare in risorse (e in informazioni), i cunicoli spazio-temporali da attraversare per collegare gli angoli più remoti del cosmo e un centro galattico pieno zeppo di pianeti ostili da esplorare solo dopo aver acquisito l’esperienza necessaria per affrontarne i pericoli.