[blogo-video id=”400255″ title=”No Man’s Sky | E3 2015 | conferenza Sony” content=”” provider=”youtube” image_url=”https://media.gamesblog.it/5/5c9/maxresdefault-jpg.png” thumb_maxres=”1″ url=”https://www.youtube.com/watch?v=nmmE083XmUc” embed=”PGRpdiBpZD0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNDAwMjU1JyBjbGFzcz0nbXAtdmlkZW9fY29udGVudCc+PGlmcmFtZSB3aWR0aD0iNTAwIiBoZWlnaHQ9IjI4MSIgc3JjPSJodHRwczovL3d3dy55b3V0dWJlLmNvbS9lbWJlZC9ubW1FMDgzWG1VYz9mZWF0dXJlPW9lbWJlZCIgZnJhbWVib3JkZXI9IjAiIGFsbG93ZnVsbHNjcmVlbj48L2lmcmFtZT48c3R5bGU+I21wLXZpZGVvX2NvbnRlbnRfXzQwMDI1NXtwb3NpdGlvbjogcmVsYXRpdmU7cGFkZGluZy1ib3R0b206IDU2LjI1JTtoZWlnaHQ6IDAgIWltcG9ydGFudDtvdmVyZmxvdzogaGlkZGVuO3dpZHRoOiAxMDAlICFpbXBvcnRhbnQ7fSAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNDAwMjU1IC5icmlkLCAjbXAtdmlkZW9fY29udGVudF9fNDAwMjU1IGlmcmFtZSB7cG9zaXRpb246IGFic29sdXRlICFpbXBvcnRhbnQ7dG9wOiAwICFpbXBvcnRhbnQ7IGxlZnQ6IDAgIWltcG9ydGFudDt3aWR0aDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O2hlaWdodDogMTAwJSAhaW1wb3J0YW50O308L3N0eWxlPjwvZGl2Pg==”]
Divenuto oramai un appuntamento fisso dopo la partecipazione ai VGX del 2013 e all’E3 dello scorso anno, il boss degli studios inglesi di Hello Games, Sean Murray, riguadagna il palco della conferenza Sony per mostrarci i passi in avanti compiuti dal suo team nello sviluppo di No Man’s Sky, l’ambizioso progetto sci-fi che promette di rivoluzionare il genere delle avventure a mondo aperto.
Nel corso della video-dimostrazione offertaci “in diretta” dallo stesso Murray impugnando un DualShock 4, le dichiarazioni rilasciate in questi mesi dallo stesso boss di Hello Games sulla volontà di introdurre un profondo sistema di crafting nelle dinamiche di gioco della sua ultima creatura fantascientifica hanno trovato finalmente conferma. L’intrepido esploratore spaziale che impersoneremo potrà infatti estrarre risorse dal terreno dei mondi alieni e dalle strutture architettoniche trovate attraverso una serie di sensori e di scanner da acquisire e potenziare visitando i sistemi stellari che ci divideranno dall’obiettivo finale del gioco, ovverosia il centro della galassia.
Al lancio, il titolo proporrà qualcosa come 18.4 miliardi di miliardi di pianeti unici (18.446.744.073.709.551.616, per la precisione): ciascun pianeta avrà una sua orografia e un sottosuolo ricco di risorse, mentre i mondi su cui sarà sbocciata la vita avranno una propria flora e fauna, oltre a delle risorse minerarie ancora più rare e specifiche per i biomi terrestri e acquatici (grazie ai processi di ossidazione garantiti dalla presenza di creature e piante che respirano ossigeno). Non mancheranno poi le astronavi pirata, le strutture in rovina di una qualche misteriosa civiltà aliena ormai estinta, gli spazioporti in cui commerciare in risorse (e in informazioni), i cunicoli spazio-temporali da attraversare per collegare gli angoli più remoti del cosmo e un centro galattico pieno zeppo di pianeti ostili da esplorare solo dopo aver acquisito l’esperienza necessaria per affrontarne i pericoli.
L’immenso universo di gioco di No Man’s Sky sarà accessibile a tutti gli utenti PlayStation 4 nel corso dei prossimi mesi (si spera entro la fine del 2015). La versione PC, confermano gli stessi ragazzi di Hello Games, uscirà in contemporanea con quella rivolta all’utenza della console Sony.