“Queste persone fanno rumore solo perché non c’è una versione o perché è un gioco che vogliono realmente giocare? Lo comprerebbero se lo facessimo? È dura perché c’è così tanta pirateria e così poche persone pagano per i giochi PC, che dobbiamo considerare la cosa in modo preciso rispetto al costo di farlo. Probabilmente ci vorranno solo 12 persone in tre mesi per portare il gioco su PC; non è un grandissimo costo ma è sempre un costo. Se solo 50.000 persone comprano il gioco allora non ne vale la pena.”
Sono state queste le parole pronunciate pochi giorni fa dal creative director di Ubisoft Stanislas Mettra, in merito alla versione PC di I Am Alive: parole che hanno generato un certo malcontento in chi si aspettava di vedere il gioco su questa piattaforma, soprattutto per i modi ritenuti troppo bruschi e superficiali nei confronti del problema pirateria.
Lo stesso Mettra ha deciso di tornare quindi sull’argomento, sempre ai microfoni di IncGamers, chiarendo la propria posizione:
“Mi piacerebbe tantissimo vedere una versione PC del gioco e credo di non aver voluto dire che ‘il gioco non arriverà su PC’, frutto di un problema di comunicazione in inglese (non sono un madrelingua). Quello che intendevo è che la versione PC non ha ancora preso vita. Ma stiamo ancora lavorando per studiare la sua fattibilità, che non è così semplice. Ho dato alcuni esempi per illustrare la problematica, ma ovviamente non è nel mio ruolo parlare di questo. Onestamente, quale creatore di giochi non amerebbe vedere il proprio lavoro giocabile su quante più piattaforme e da più persone possibile? Al di là di console o PC, l’importante è il gioco e il piacere che le persone possono avere da esso.”
I Am Alive resta previsto entro l’inverno su PlayStation 3 e Xbox 360, attraverso i rispettivi canali di distribuzione digitali.
Via | Eurogamer