C’era una volta Winning Eleven, per anni e anni re incontrastato delle simulazioni calcistiche su PlayStation e PlayStation 2. E c’era una volta FIFA, costretto a rincorrere edizione dopo edizione per cercare di mantenersi a galla nei confronti della serie targata Konami. Un trend ritenuto abituale almeno fino a qualche tempo fa, quando con l’avvento della nuova generazione di console si è avviato l’inesorabile processo che ha portato le due serie a scambiare i propri ruoli, soprattutto (ma non solo) con le ultimissime edizioni uscite a fine 2010.
Probabilmente mai come quest’anno quindi, ci ritroviamo nella situazione in cui FIFA 12 parte in netto vantaggio rispetto alla concorrenza, forte del suo predecessore e della credibilità guadagnata dal team EA Sports di Vancouver nel corso degli ultimi anni grazie al duro lavoro svolto. PES 2012 è invece chiamato a confermare quanto di buono visto nel suo capitolo precedente, arrivato un anno fa a raddrizzare la strada piuttosto tortuosa intrapresa in precedenza da Konami, che sembra essersi data comunque una scrollata dopo aver passato qualche anno d’indecisione.
Vista l’attesa nei confronti di questi due titoli, pur rimandando il giudizio definitivo alla loro uscita sul mercato, anche noi di Gamesblog abbiamo deciso di pubblicare le nostre impressioni sulle versioni demo pubblicate in questi giorni: seguiteci dopo il break.
Dopo aver già raccolto le nostre considerazioni sulla prima demo di PES 2012, da questa seconda demo emerge il lavoro effettuato dagli sviluppatori proprio sugli aspetti maggiormente criticati dai fan, anche se alcuni aspetti ancora non convincono pienamente. In primis infatti, i portieri – seppur migliorati rispetto alla prima demo – sembrano in alcuni frangenti ancora troppo “legati” e poco mobili, il che si traduce in alcuni gol al limite della sopportazione. Confermati invece i pareri positivi sulla gestione dei movimenti e delle animazioni, adesso più fluide rispetto al passato ma come dicevamo in precedenza ancora legati agli inesorabili binari, che stentano purtroppo a scomparire completamente dalla serie PES: probabilmente sarà necessario aspettare la creazione di un motore nuovo di zecca per liberarsene in modo definitivo, sperando che ciò non avvenga troppo tardi. Passaggi e tiri sono anch’essi stati migliorati da Konami, che ha così implementato una fisica della palla più credibile in mezzo al campo.
Visti i progressi, il problema di PES 2012 sembra a questo punto essere FIFA 12, le quali meccaniche di gioco possono essere riassunte in due parole: armonia e realismo. Armonia nei cambi di direzione, nel tocco di palla e in generale in tutti i movimenti che vengono compiuti dai calciatori durante una normale partita di calcio, compresi gli spintoni e le trattenute che con il nuovo Impact Engine e la difesa tattica assumono dei connotati del tutto nuovi, affidando al giocatore anche il compito di svolgere il “lavoro duro”. Il prezzo da pagare per tutto questo è un totale di ben 4 tasti da usare per i contrasti e il pressing, praticamente raddoppiati rispetto alla difesa classica (comunque selezionabile dalla configurazione di gioco) e che aumentano a ben 6 bottoni considerando anche quelli per le scivolate e lo scatto.
Ma a patto di essere disposti a farci l’abitudine, la difesa tattica è nel suo realismo una vera e propria gioia per gli occhi, una chicca che difficilmente gli appassionati di calcio non gradiranno: così come avviene nella realtà, ogni intervento va infatti valutato con estrema attenzione, per evitare che il proprio difensore finisca irrimediabilmente a dover rincorrere con affanno l’attaccante involatosi verso la porta. Niente più raddoppi forsennati quindi, ma una visione corale della difesa che rivede completamente questa fase di gioco, nel corso degli anni più volte riveduta e corretta dagli sviluppatori di entrambe le serie, ma mai ridisegnata così come EA ha fatto quest’anno – ci sentiamo di dire con successo. E poi c’è il già citato Impact Engine: grazie a esso i contrasti non sono mai uguali e i giocatori lottano in modo realistico per il possesso palla. Ma le novità di FIFA 12 non si fermano qui, visto che rispetto a FIFA 11 gli sviluppatori hanno reso (se possibile) ancora più armoniosa anche la fase offensiva, arricchitasi di una rinnovata fluidità che permette di effettuare dribbling anche solo cambiando direzione al momento giusto. Credibile la fisica della palla, così come portieri e arbitro sembrano convincere maggiormente rispetto a PES 2012.
L’aspetto in cui la simulazione Konami sembra continuare a vincere ancora rispetto a FIFA 12 è il “contorno”: il feeling con la partita e con lo stadio sembra essere sempre maggiore, così come la licenza della Champions League contribuisce sicuramente a dare quel livello di coinvolgimento che solo il sentire la famosa colonna sonora della massima competizione europea sa dare. Lo stadio, il pubblico, la presenza dell’allenatore a bordo campo – tutto concorre a dare quel calore che forse a FIFA ancora manca. Per quanto riguarda il dettaglio grafico invece, quello che fino a ieri era il vantaggio di PES sembra assottigliarsi ulteriormente, segno che EA Sports ha concentrato il proprio lavoro non solo sulle meccaniche di gioco, ma anche sul miglioramento delle fattezze dei calciatori – guardare i vari Ibrahimovic, Pato o Messi per credere.
Detto questo, non ci resta che darci appuntamento al 29 settembre con PES 2012 e al 30 settembre con FIFA 12, per tirare definitivamente le somme su questi due titoli: nel frattempo, fateci sapere cosa ne pensate delle demo.
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