PES 2012: impressioni dalla prima demo

Leggi le prime impressioni di Gamesblog sulla demo di PES 2012, pubblicata da Konami per PC e PlayStation 3.
PES 2012: impressioni dalla prima demo
Leggi le prime impressioni di Gamesblog sulla demo di PES 2012, pubblicata da Konami per PC e PlayStation 3.


Come ormai molti di voi (tranne i possessori della sola Xbox 360), anche qui su Gamesblog abbiamo avuto modo di mettere le mani sulla prima demo di PES 2012, pubblicata da Konami per dare un antipasto di quella che sarà la versione finale del gioco. Prima di lanciarsi a trarre conclusioni troppo affrettate, è bene ricordare che questa demo si basa su una versione preview di PES 2012, e pertanto anche nella seconda demo che arriverà a metà settembre sarà possibile riscontrare delle differenze.

Cosa possiamo dire allora di questo PES 2012? Prima di tutto è da apprezzare il ritorno degli allenamenti con obiettivi, scomparsi da qualche tempo nelle passate edizioni, ma da molti (giustamente) ritenuti fondamentali per apprendere le basi di gioco e le nuove funzionalità introdotte dagli sviluppatori all’interno del nuovo capitolo della serie Pro Evolution Soccer, arrivata così al suo quindicesimo anno di vita dopo l’uscita di Goal Storm datata 1996.

Visto e considerato che stiamo pur sempre parlando di una simulazione calcistica, l’elemento principale da considerare è come sempre il calcio nudo e crudo, ossia i movimenti e il sudore che stanno dietro ogni azione portata avanti dalla nostra controparte virtuale, composta da 11 marcantoni pronti a trasformare ogni comando del nostro pad in passaggi, tiri e – si spera – gol. Continua dopo il break.

La versione della demo provata è quella PlayStation 3, ma come promesso da Konami non dovrebbero esserci in realtà differenze sostanziali con le altre due, per cui possiamo probabilmente parlare per tutte e tre le piattaforme PC, PS3 e Xbox 360. Prima di scendere in campo è d’obbligo passare per i menu, rimasti praticamente immutati rispetto a PES 2011, mentre risulta variata la schermata di scelta delle squadre: l’esagono dei valori lascia infatti il posto a una serie di parametri numerici, sicuramente più utili per valutare che club scegliere.

Nelle partite di prova in cui mi sono lanciato ho scelto di mettere contro Milan e Napoli, per dare un’occhiata contemporaneamente sia alle novità del gioco, sia alle differenze in campo tra due squadre non di pari livello. In generale, i movimenti dei giocatori appaiono più fluidi rispetto al passato, giovandosi delle nuove animazioni e del livello di risposta ai comandi, in generale più immediato. Gli ormai famigerati binari non sono scomparsi del tutto, ma il lavoro svolto su PES 2012 si muove senz’altro nella direzione giusta verso le richieste dei fan.

Il controllo dei giocatori senza palla è abbastanza semplice e viene effettuato con la levetta analogica destra: muovendola verso il giocatore che vogliamo far scattare in avanti e poi premendola per confermare il comando. L’azione non sembra essere confusionaria ed è sicuramente utile poter contare su un ulteriore “elemento umano” per dare vita alle proprie azioni di gioco: un piccolo difetto risiede forse nell’impossibilità di far scattare più di un giocatore in tempi brevi, ma resta da vedere come sarà gestito tutto ciò nella versione finale. Rimandati a settembre anche gli arbitri, i portieri (un po’ troppo immobili) e i passaggi filtranti sia alti che bassi, in grado di riuscire a fasi alterne con risultati talvolta completamente lontani dalle intenzioni del giocatore. In tutto questo anche la fisica della palla ha visto un miglioramento, soprattutto nelle fasi in cui “vaga” per il campo: qualche dubbio invece sul controllo da parte dei giocatori, un po’ troppo “attaccato” in alcuni casi.

Konami sembra comunque essersi concentrata particolarmente anche sulla possibilità di esaltare le caratteristiche dei singoli giocatori, dando ai grandi campioni una dimensione più umana anche grazie alla nuova intelligenza artificiale delle difese, che appaiono meno facili da scardinare rispetto al passato senza una manovra corale ben orchestrata. In generale, PES sembra aver mosso qualche passo verso il livello simulativo richiesto a gran voce dai fan (soprattutto quelli di vecchia data), vero e proprio punto di forza del concorrente FIFA.

Dal punto di vista grafico siamo rimasti più o meno a quanto presente in PES 2011, coi volti dei grandi campioni sempre più simili alla loro controparte reale e nuove animazioni che come dicevamo concorrono a rendere l’intera manovra più fluida. Per il momento questo è quanto, appuntamento a settembre per la seconda demo e per tirare a fine mese le somme su PES 2012 e, ovviamente, anche su FIFA 12 non appena ne avremo la possibilità.

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