Succede in Norvegia, dove ad un falso problema non si può che rispondere con un falso rimedio. La catena Coop norvegese ha infatti deciso di ritirare dai propri scaffali ben 51 titoli violenti fino a data da destinarsi (via Giantbomb). Ora, dato che non è affatto nostro interesse inerpicarci sui ripidi sentieri della difesa ad oltranza a vantaggio dei videogiochi, prendiamo atto della misura adottata e tiriamo avanti.
Più che alla Coop, semmai, qualche appunto potremmo farlo ai media generalisti – o meglio, a chi li gestisce – che hanno montato ad arte l’ennesimo teatrino pur di distogliere dai fatti (qui da noi abbiamo avuto l’esemplare servizio del TG1, sempre sul pezzo). Mezze parole e nulla più quelle spese nei giornali e telegiornali di quasi tutto il mondo, probabilmente foraggiati dalla stessa fonte; non si spiegherebbe diversamente questa uniformità di vedute. Insomma, poche notizie e neanche rilevanti. Dietro lo sciagurato attentato del 22 Luglio pare esserci molto di più, ma chi di dovere non intende approfondire.
Tornando alla notizia, visto che su Breivik e sui suoi mandanti è possibile che non si farà mai abbastanza chiarezza, un portavoce della Coop norvegese ha affermato che si tratta di una misura “appropriata“, e che in futuro ci “penseranno molto attentamente prima di mettere nuovamente in commercio certi titoli“. Anzi, non resterebbero sorpresi se anche altre aziende prendessero la stessa decisione. Ad maiora!