Il Nintendo 3DS è ormai uscito da più di una settimana, quindi abbiamo avuto la possibilità di testare in modo approfondito i giochi della line up di lancio. Fra tutti i titoli arrivati nei negozi assieme alla console, Super Street Fighter 4 3D Edition e Pilotwings sono i più riusciti, anche se solo quest’ultimo è davvero in grado di beneficiare al massimo dell’auto-stereoscopia della nuova console Nintendo.
Se anni fa avete avuto la fortuna di giocare Pilotwings su Super Nintendo e di apprezzarne le dinamiche geniali, rilassanti e capaci di sfruttare al meglio il Mode 7 che la console dell’epoca era in grado di mettere a disposizione del giocatore, non reagirete bene sapendo che la qualità generale di questo omonimo titolo per 3DS non raggiunge i livelli della perla di cui sopra.
Pilotwings per 3DS, infatti, appare più come un’occasione sprecata, visto che Nintendo ha fatto davvero tutto il possibile per far sembrare il gioco più una demo che un prodotto completo, facendolo soffrire di una ridotta longevità a causa di un’inspiegabile mancanza di impegno da parte del team di sviluppo sotto alcuni punti di vista. Continuate a leggere dopo il salto per saperne di più.
Ritorno sull’isola di WuHu
Se avete giocato Wii Sports Resort ricorderete sicuramente l’isola di WuHu, un luogo dai colori brillanti il cui paesaggio era capace di nascondere decine di punti di interesse meritevoli di essere scovati. Per ridurre al minimo il processo creativo di Pilotwings, Nintendo ha pensato bene di rispolverare la vecchia isola tanto cara agli utenti Wii per riproporla in una versione assolutamente identica su 3DS, andando di fatto a distruggere l’effetto sorpresa per tutti coloro che hanno già avuto modo di sorvolare il piccolo paradiso in Wii Sports Resort.
In pratica, infatti, Pilotwings non è altro che una versione in piccolo del popolarissimo gioco per Wii, privo di tutti gli sport da praticare sulla terra ferma e concentrato unicamente sulle fasi in volo. Una volta inserita la cartuccia e avviato il gioco, quindi, non si deve fare altro che scegliere uno dei tre velivoli a disposizione e lanciarsi nei cieli di WuHu a caccia di segreti.
L’assenza di qualsiasi tipo di novità all’interno dell’isola, però, rende il piacere del volo decisamente meno intrigante per tutti coloro che già su Wii hanno accumulato ore di esplorazione alla scoperta di tutti i segreti e i punti di interesse nascosti. Se solo Nintendo avesse speso qualche ora a progettare una nuova ambientazione da affiancare a quella già nota a gran parte dei giocatori, il risultato finale sarebbe stato sicuramente migliore, invece di far sembrare Pilotwings Resort una semplice demo tecnica utile a mostrare con poco sforzo le capacità del 3DS.
Un 3D convincente
Capacità che, in effetti, in questo gioco si rivelano più convincenti che mai. A differenza di quanto accade con la maggior parte degli altri titoli di lancio, infatti, in Pilotwings Resort il 3D non solo funziona a dovere, ma si rivela anche particolarmente utile ai fini del gameplay vero e proprio, garantendo una sensazione di profondità pronunciata utilissima per migliorare le proprie prestazioni sul campo.
Affrontando le varie missioni proposte dal gioco tenendo il 3D attivato, infatti, l’effetto permette di calcolare meglio le distanze che separano il nostro mezzo dai palloncini, gli anelli e le piattaforme di turno, permettendo di fatto di impostare le traiettorie di volo per limare i tempi e guadagnare stelle con estrema semplicità.
Le sessioni di gioco legate all’uso del jetpack, in particolare, traggono grandi benefici dall’attivazione del 3D, soprattutto quando si tratta di atterrare al centro delle varie piattaforme sparse per il percorso in modo da ottenere punti e prezioso carburante. Per la prima volta dal lancio della console, inoltre, il 3D è meno fastidioso che mai, grazie anche ai ritmi relativamente lenti di Pilotwings. L’assenza di manovre brusche e di rapidi movimenti sullo schermo, infatti, permette agli occhi di seguire con meno sforzo le immagini doppie proposte dalla piccola console portatile Nintendo.
Longevità ridotta all’osso
Il fatto che in Pilotwings sia presente una sola isola, sfortunatamente, rende il gioco decisamente breve per tutti coloro che hanno già affrontato il tour di WuHu su Nintendo Wii. Questo titolo, infatti, può essere affrontato solo in due modalità, una legata alle missioni a tempo e l’altra all’esplorazione libera.
Le prime si rivelano decisamente semplici e permissive, tanto che dopo un po’ di pratica anche i giocatori meno esperti non faticheranno a ottenere almeno due stelle su tre, completando i compiti richiesti senza particolari problemi. Uno sforzo in più è richiesto unicamente per ottenere la valutazione massima, visto che in quel caso è necessario registrare prestazioni quasi perfette.
Una volta completate le missioni resta solo la parte del volo libero che, per ovvi motivi, si rivela di scarso interesse per tutti coloro che hanno già sorvolato i cieli dell’isola di WuHu in Wii Sports Resort. Il bello di questa modalità, infatti, è trovare tutti i punti di interesse sparsi per l’ambientazione, operazione che perde di fascino una volta che si conosce esattamente la posizione di ogni singolo segreto.
Relax e libertà
Nonostante la fase esplorativa del volo libero di Pilotwings perda molto del proprio fascino per chi ha già spolpato Wii Sports Resort, comunque, planare dolcemente attorno alla montagna di WuHu, sorvolare la piccola cittadina dell’isola e godersi il tramonto sul mare è ancora un’esperienza piacevole e rilassante.
Pilotwings Resort è in grado di rivelarsi un ottimo passatempo per coloro che non siano alla ricerca di una sfida particolarmente complessa ma che, più semplicemente, abbiano voglia di accendere la console per rilassarsi qualche minuto. Il volo libero e privo di obiettivi, infatti, permette di spegnere completamente il cervello e di perdersi fra i colori sgargianti del gioco.
Per questo genere di esperienza, ovviamente, alcuni mezzi sono più adatti di altri, tanto che sconsigliamo l’usi del jetpack a tutti coloro che cerchino il relax nei cieli di WuHu. L’aliante, in questi casi, è la scelta più adatta, almeno finché non sbloccherete la tuta speciale con cui esibirvi in spettacolari planate a corpo libero.
Planando sulla varietà
Pur essendo un gioco estremamente piccolo e poco ambizioso, Pilotwings Resort è in grado di offrire un’esperienza piuttosto varia e interessante, principalmente grazie al buon numero di sfide presenti all’interno della cartuccia. Una volta avviata la prima partita e selezionata la voce relativa alle missioni, infatti, ci si rende conto di quanto sia importante apprendere al meglio i segreti di ogni singolo velivolo.
Pilotwings Resort, infatti, chiede al giocatore di portare a termine compiti sempre più complessi, dove nella maggior parte dei casi è richiesta particolare attenzione a una fase specifica del volo. A volte ci si trova lanciati verso una serie di anelli da centrare con precisione, in altre occasioni si devono colpire enormi palloncini colorati con la mitragliatrice del proprio aereo, o è perfino necessario atterrare con leggerezza al centro di piattaforme galleggianti.
Se c’è una cosa che non manca, nella breve esperienza offerta da questo titolo per 3DS, quella è sicuramente la varietà. Il vero problema scatta quando si inizia il difficile cammino verso la perfezione, che spinge a ripetere più e più volte le stesse missioni a caccia delle famigerate tre stelle d’oro.
Commento finale
Nonostante i suoi evidenti difetti, fra i titoli di lancio del 3DS Pilotwings Resort si è rivelato uno dei più interessanti. Sicuramente in questo gioco il 3D viene sfruttato nel modo migliore, riuscendo effettivamente ad arricchire l’esperienza e a rendere ogni partita visivamente più interessante. Se solo Nintendo si fosse impegnata per inserire nella cartuccia almeno un’isola extra e una modalità multiplayer (di cui si sente decisamente la mancanza), il risultato finale sarebbe stato decisamente migliore. Ora come ora, invece, ci troviamo fra le mani un gioco valido ma decisamente troppo piccolo.
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