Con il suo controverso sistema di gioco gravitante attorno alla figura di un hacker in lotta contro le corrotte autorità di una metropoli gestita da un invasivo sistema di sorveglianza capace di registrare la vita pubblica e privata di milioni di ignari cittadini, in questi mesi Watch Dogs ha alimentato migliaia di riflessioni e considerazioni di natura ludica, sociale e persino filosofica tra gli addetti al settore e i semplici curiosi. Nonostante i fiumi d’inchiostro versati al riguardo dalla stampa generalista e da quella di area, però, ancora molto si potrebbe dire, e scrivere, su questo ambizioso progetto.
Dopo aver analizzato gli aspetti principali del titolo con la recensione propostavi la settimana scorsa, quindi, ci reimmergiamo nella violenta dimensione di Watch Dogs per offrirvi alcuni consigli che, si spera, potranno aiutarvi ad arricchire l’esperienza di gioco e a divertirvi ancora di più nella Chicago virtuale di questo splendido action free-roaming targato Ubisoft.
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Resisti al demone del Trofeo facile
Grand Theft Auto, Crackdown, inFamous, Saints Row e tutti i videogiochi che fanno dell’esplorazione libera il loro punto di forza hanno in comune un piccolo ma non trascurabile difetto: sono pieni di missioni secondarie sviluppate per “parlare alla pancia” degli appassionati premiandoli con Trofei e Achievements sbloccabili con relativa facilità.
Watch Dogs, ovviamente, non fa eccezione e presenta decine di minigiochi e sfide che corrono in parallelo alla campagna: per evitare di cadere preda della ripetitività e della monotonia che accompagna le ore di gioco passate a completare meccanicamente le missioni secondarie, quindi, dimenticate la tabella degli obiettivi sbloccabili e utilizzate queste sfide per spezzare il ritmo delle missioni della linea narrativa principale. Specie in ragione della pochezza autorale della trama causata dallo scarso carisma dell’eroe impersonabile…
Nei panni del PNG
Pur senza poter volare nè sparare raggi laser dagli occhi o arrampicarsi sui grattacieli di Chicago come un ragno mutante, grazie al Profiler e alla sua mira infallibile Aiden Pearce è comunque in grado di provocare morte e distruzione per le strade della metropoli americana.
L’impianto sandbox eretto da Ubisoft Montreal, comunque, tiene conto del fatto che “a grandi poteri derivano grandi responsabilità” e provvede a punire severamente i comportamenti più “incivili” di chi intraprende le missioni senza curarsi dell’incolumità dei passanti: più alto è il numero di feriti e di morti causati tra la cittadinanza di Chicago, maggiore sarà l’odio che i PNG nutriranno nei vostri confronti finendo col manifestarlo in una serie interminabile di segnalazioni telefoniche al ctOS e alle forze di polizia locali.
Non serve leggere il “regolamento di gioco” per capire, però, che utilizzare il medium videoludico di Watch Dogs per sparare indiscriminatamente al malcapitato di turno è un atteggiamento ignobile, un pretesto moralmente inaccettabile che getta discredito su colui che compie un simile gesto, prima ancora che sul sistema free-roaming che governa il titolo.
Fast Travel? Giammai!
La mappa di gioco di Chicago è più grande di quel che sembra: le aree da esplorare sono tantissime, ciascuna con centinaia di luoghi caratteristici in cui perdersi per ore ascoltando in cuffia la musica preferita. Perchè privarsi di tutto questo teletrasportandosi di luogo in luogo come i membri dell’Enterprise?
Il sistema a generazione randomica delle missioni secondarie e delle sfide online dà il meglio di sé quando ci si concede del tempo per indossare i panni del turista visitando le aree più pittoresche della città. I diversi quartieri di Chicago, tra l’altro, sono ben coperti dalla rete autostradale e da quella della metropolitana di superficie.
Io, me e Aiden Pearce
Non tradire la natura del tuo personaggio. Se decidi ad esempio di intraprendere l’avventura adottando un approccio silenzioso per seguire la “Via dell’Hacker”, nel corso delle missioni e degli inseguimenti cerca di ricorrere esclusivamente ai gadget del Profiler e agli “abbattimenti non letali”. In questo modo, ricominciando da zero la storia per interpretare un ruolo diverso da quello scelto con la prima partita, ti garantirai un’esperienza di gioco completamente nuova e ricca di sorprese.
Impigliarsi nella Rete
Cambia spesso le sfide online da affrontare, non fossilizzarti su di una sola modalità: l’impianto multiplayer di Watch Dogs premia l’originalità e la capacità di adattamento, basti pensare al modo in cui gli sviluppatori di Ubisoft Montreal hanno integrato le invasioni dei Fixer online al “flusso di gioco” della campagna singleplayer. La frequenza delle “visite inattese” dei Fixer e la varietà di obiettivi da perseguire nelle diverse modalità in rete di Watch Dogs, infatti, finiscono quasi sempre col penalizzare gli utenti che, decidendo di “specializzarsi” in una sola tipologia di sfida multiplayer, tendono a perdere dimestichezza con il sistema che governa l’universo cooperativo e competitivo di questo titolo.
