Gran Turismo 5: la recensione

Gran Turismo 5: la recensione

Attesa. Questa più di ogni altra parola è sicuramente quella che maggiormente identifica Gran Turismo 5. Non tanto ora che il gioco è largamente disponibile sugli scaffali di tutto il mondo, ma negli scorsi anni, durante i quali i possessori di PlayStation 3 hanno dovuto guardare ogni immagine e ogni video pubblicato da Polyphony Digital sognando il giorno in cui avrebbero finalmente potuto toccare con mano quella che da tempo era stata annunciata come killer application della console Sony, ma rinviata fino all’ultimo momento.

Eppure, i fan più sfegatati della serie hanno saputo sopportare tutto, fiduciosi nel lavoro profuso da Kazunori Yamauchi e dal suo team in grado di portare il marchio Gran Turismo a diventare indiscutibilmente uno dei più importanti della piattaforma PlayStation, sin dalla primissima versione della console Sony. Finalmente come dicevamo il gioco è arrivato sul mercato a fine novembre: mentre altri hanno preferito pubblicare recensioni immediate dopo l’uscita, noi di Gamesblog ci siamo presi tutto il tempo per valutare con calma Gran Turismo 5, affidando il nostro parere a caldo ad alcune impressioni che sicuramente avrete avuto modo di leggere, riservandoci poi il modo di gustare con la dovuta calma uno dei giochi più attesi degli ultimi anni.

Come dicevamo quindi, è finalmente arrivato anche per noi il momento di dare un parere definitivo su questo gioco a lungo atteso: scaldate i motori, si parte!

Valutare un gioco come Gran Turismo 5 è di sicuro uno dei compiti più ardui che possa toccare a un redattore: da un lato la straordinaria attesa per questo gioco e il livello di hype ovviamente ai massimi livelli, dall’altro i continui rinvii che – fan sopra citati a parte – hanno finito per spazientire anche i più santi tra noi. Le ambizioni di questo gioco del resto sono state chiare sin dall’inizio, anche se per un gioco che si dà come sottotitolo “the real driving simulator” probabilmente non c’è bisogno di dire altro per capire dove Yamauchi e compagnia vogliono andare a parare.

Dopo l’assaggio ottenuto col Prologue e il poco convincente Gran Turismo PSP, inserire il disco nel lettore della PS3 è quasi una liberazione, così come iniziare a guardare l’introduzione filmata lunga ben 7 minuti, unica nel suo genere e tanto pomposa (anche se nei primi momenti forse anche un po’ noiosa) da ben predisporre il giocatore a infilare tuta e casco virtuali per dare vita a sfide senza fine. Il primo consiglio che è bene dare riguarda l’installazione del gioco: val bene la pena aspettare un tre quarti d’ora per copiare sulla console i contenuti di GT5, visto che i tempi di caricamento si mostrano un po’ più lunghi del normale anche in tal caso, il che rende impensabile la possibilità di ricorrere all’installazione “a puntate”: se però avendo aspettato anni non volete attendere ancora prima di lanciarvi a capofitto nel gioco, sappiate che avete anche questa possibilità. Comunque sia, l’installazione richiede circa 10GB di spazio su disco, più tutto quello che sarà necessario con gli aggiornamenti del gico, che già Polyphony ha promesso come frequenti viste le funzionalità aggiuntive che è intenzionata a pubblicare nei mesi a venire.

Gran Turismo 5: galleria immagini

LIVELLO SU LIVELLO
Passata la fase iniziale, arriviamo nei menu di gioco, dai quali trasuda una cura con estrema attenzione in ogni singolo dettaglio, anche se dal punto di vista dell’intuitività si sarebbe forse potuto fare di meglio: tra modalità e opzioni varie c’è da muovere più di qualche semplice passo per trovarsi a proprio agio, anche se diventa presto chiaro come sia possibile configurare e impostare qualsiasi aspetto del gioco a proprio piacimento. Al momento di scegliere come entrare in pista invece ci troviamo di fronte all’immediatezza della modalità arcade, con la quale iniziare a correre preoccupandosi di poche altre cose oltre alla scelta dell’auto che si vuole controllare e il circuito dove si vuole correre: attenzione però visto che alcuni dei contenuti di gioco riguardanti la modalità arcade vanno sbloccati nella modalità Gran Turismo. Ed è quest’ultima a conti fatti il cuore pulsante di GT5, dove troviamo elementi già conosciuti come le patenti e l’obbligo di partire dal basso, acquistando cioè un’auto di categoria minima con la quale iniziare a ottenere gloria e soldi per andare poi a comprare macchine migliori.

Ma non finisce qui, perché Polyphony ha introdotto un sistema di livelli all’interno del quale far progredire il proprio pilota, che potrà così accedere all’acquisto di auto e prendere parte a competizioni prestigiose a seconda del proprio grado di abilità. Inutile sottolineare come il parco auto di GT5 sia sterminato, con circa mille vetture disponibili all’interno del gioco da acquistare anche rovistando nel mercato dell’usato, dove il concessionario di turno ci propone ogni volta diversi affari. Le auto come saprete sono divise tra premium e standard: le prime sono quelle appositamente create per GT5 (circa un quinto del totale), mentre le seconde sono state riprese dal precedentemente capitolo della serie. Ma torniamo alla modalità GT per parlare dell’A-Spec, il primo dei due sottosistemi studiati da Polyphony per permettere al giocatore di progredire nella sua carriera: se al suo interno ritroviamo tutto quanto ci saremmo aspettati, ciò che è veramente interessante è la possibilità di prendere parte a eventi speciali come gare su kart, NASCAR e rally attraverso un menu separato, il che offre al giocatore un modo per rompere la monotonia dalle “solite” gare. Sulla modalità A-Spec come dicevamo c’è ben poco da poter aggiungere, se non il fatto che è il luogo dove passerete più tempo in assoluto tra una quantità smisurata di gare e competizioni alle quali prendere parte, tra lo sterminato numero di circuiti presenti e la possibilità di sbloccare contenuti aggiuntivi.

La modalità B-Spec è in tutto e per tutto simile all’A-Spec, con la differenza che è impostata su un livello manageriale, grazie al quale quindi ci tocca essere i Jean Todt della situazione impartendo comandi ai nostri piloti: le sue meccaniche andranno sicuramente a soddisfare i maniaci delle quattro ruote e dei parametri tecnici analizzati fino all’ultimo, anche se il rischio anche per i più sfegatati è quello di ritrovarsi annoiati anche grazie all’impossibilità di accelerare in qualche modo l’evolversi delle cose. Di sicuro aiuterà in futuro la funzionalità già annunciata da Yamauchi, con la quale giocare in B-Spec tramite browser del PC.

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DAJE ER GASSE!
Il modello di guida di GT5 è sostanzialmente un’evoluzione di quello visto nei i suoi predecessori, il che è sicuramente un bene. Rispetto al Prologue si possono evidenziare ulteriori passi in avanti nella gestione della fisica delle auto, che dimostrano sempre una buona governabilità anche se in possesso del solo joypad per giocare. Il discorso cambia invece sensibilmente con la presenza di un volante, con il quale ovviamente un gioco come GT5 può sicuramente dare il proprio meglio: per i più fanatici l’acquisto di una periferica di questo tipo è di sicuro obbligata. In giro ci sono ormai tanti modelli in grado di soddisfare tutti i tipi di esigenze (e tasche).

Eccoci al momento che forse tutti aspettavano: GT5 è sicuramente il gioco di guida che restituisce il miglior feeling possibile, basti pensare su tutti all’effetto che fa sfrecciare sul Nurburgring con uno dei tanti bolidi messi a disposizione da Polyphony o darsi da fare nello stupendo circuito toscano inventato dagli sviluppatori. Maggiori sforzi sono stati fatti anche sul livello di intelligenza artificiale dei piloti controllati dalla CPU, che adesso tendono meno a dare vita ai lunghi colonnoni visti in passato per darsi bataglia in modo più cattivo e realistico, soprattutto ai livello di difficoltà più avanzati. L’impegno di Yamauchi e dei suoi risiede soprattutto nei dettagli, in ogni aspetto del gioco, ed è così che le auto da rally diventano d’improvviso uno dei passatempi più interessanti del gioco, ma in generale sedersi sul sedile di guida di un’auto in GT5 vuol dire sentire veramente l’adrenalina della corsa scorrere nelle proprie vene.

Controverso il sistema dei danni (ora migliorato nell’aspetto meccanico con la versione 1.03 del gioco), che torna a far pensare che il discorso del “cantiere aperto” ricorre ancora una volta a dimostrare di quanto GT5 avrebbe paradossalmente richiesto ulteriore tempo prima di arrivare completo in ogni suo aspetto nei negozi. Anche la modalità multigiocatore non è esente da questo tipo di sensazione: se da un lato le gare con 16 giocatori sono sicuramente un piacere, dall’altro ci troviamo di fronte a un sistema troppo macchinoso per la creazione delle partite, così come manca quell’incentivo ad andare avanti che può essere costituito da un qualche tipo di ricompensa per il giocatore in caso di vittoria. Al momento quindi, quello che deve bastare al giocatore è la consapevolezza di poter trovare online la sfida vera e propria con avversari controllati da altre menti umane, che sicuramente offriranno ai più smaliziati la vera e propria sfida di GT5 online.

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1080p PER TUTTI
La serie Gran Turismo è sempre stata un punto di riferimento anche dal punto di vista del suo comparto tecnico, soprattutto per quanto riguarda la grafica. Il prodotto di Polyphony gira a 1080p con 60fps quasi sempre fissi, ma in alcuni casi la lunga gestazione che ha portato a questo quinto capitolo si fa sentire anche in questo campo. Le nuove auto create dagli sviluppatori sono sicuramente una gioia per gli occhi, curate in ogni minimo dettaglio con visuale dall’interno: a conti fatti rappresentano sicuramente lo stato dell’arte in un titolo di guida, e gli sforzi profusi da Yamauchi e dai suoi ragazzi trovano in esse il più grande compimento, così lasciano semplicemente a bocca aperta alcuni dei circuiti, soprattutto quelli cittadini di Londra e Roma.

Purtroppo però, anche in questo caso c’è un “ma”: se le auto premium sono il massimo che si possa desiderare, sulle altre è evidente l’esecuzione di una semplice lavata di faccia sui vecchi modelli presenti all’interno della serie, così come lo stesso discorso si può estendere ai tracciati che troviamo nel gioco. In alcuni casi appare chiaro come si sia data una ripassata in salsa HD alla grafica PS2, e non è possibile ignorare il tempo di sviluppo che ha richiesto questo gioco così come le ambizioni di riprodurre la realtà così com’è, che Polyphony ha più volte affermato di avere. Il comparto grafico è quindi forse il riassunto migliore degli altissimi alti che GT5 ha da offrire, contrapposti ai bassi che però finiamo per trovare accanto a essi: ulteriore esempio è il bordo pista spesso inferiore rispetto al resto del contorno dotato di texture e definizione in generale di ottima fattura. Il sonoro vede una colonna sonora che spazia all’interno di generi diversi, con la possibilità di ascoltare in gare anche canzoni caricate personalmente tra le proprie preferite. Ulteriori passi in avanti per quanto riguarda gli effetti sonori, anche se confermiamo la presenza di qualche difetto nella gestione dei rumori dei motori.

COMMENTO FINALE
Se la parola iniziale era attesa, quella finale può essere sicuramente passione. Il lavoro svolto da Polyphony trasuda infatti passione da ogni singolo menu di gioco, in ogni curva e in ogni frenata, trasmettendo il tutto sotto forma di accanimento per i dettagli, per non parlare di una GT TV nella quale concedersi una piccola pausa dalle gare virtuali andando a dare un’occhiata a quelle reali. Il lungo processo di sviluppo si fa inesorabilmente sentire sulla qualità finale del prodotto, in grado di toccare alti livelli al limite del sublime ma anche di offrire alcuni bassi che dimostrano come Polyphony avrebbe paradossalmente necessitato di ulteriore tempo per rifinire la propria creatura. Un’esperienza videoludico-motoristica di altissimo livello quindi, per godere della quale occorre essere disposti a chiudere un occhio nei confronti di alcuni elementi al di sotto delle aspettative, divenute via via sempre più alte nel corso del tempo e diventate quindi una vera e propria arma a doppio taglio per Gran Turismo 5.

SECONDA OPINIONE (David)
Gran Turismo 5 è un gioco enorme, impegnativo da giudicare anche dopo settimane di utilizzo quotidiano (mi chiedo come possano molte testate averlo recensito serenamente a un paio di giorni dall’uscita… mah!). Non è un gioco perfetto, e spesso sbatte in faccia al giocatore alcuni particolari che dopo ben cinque anni di sviluppo possono risultare addirittura irritanti. La buona notizia è che tutti questi difetti vengono ampiamente controbilanciati da altre caratteristiche straordinarie.

Graficamente abbiamo alcuni evidenti bug grafici (scalettature enormi in certe circostanze di illuminazione o effetti particellari), alcuni menu scomodi, un po’ di piste non ispiratissime e altro ancora. Poi però salgono sul piatto della bilancia le vetture Premium, che sono semplicemente i modelli automobilistici 3D migliori in assoluto attualmente disponibili nel mondo dei videogiochi. Punto. Discorso molto diverso per il campionamento dei suoni: i motori ci sembrano ancora sottotono e decisamente inferiori rispetto alla concorrenza (ascoltatevi la Ferrari F430 prima su GT5 poi su Forza 3 e mi saprete dire). Peccato anche per l’assenza di personalizzazioni delle livree in come visto nell’illustre concorrente.

Le auto standard sono invece una scelta controversa: se da una parte possono essere utili a “far numero”, dall’altro offrono una qualità veramente troppo inferiore a quelle Premium, risultando nel confronto poco gradite e quasi inutili. Ottima la notizia che vuole una progressiva conversione delle auto standard in Premium: ci chiediamo però quanto ci sarà da aspettare.

Come già visto nei capitoli precedenti, anche Gran Turismo 5 presenta disomogeneità nella cura della fisica per le vetture, e non parliamo solo della differenza fra Premium e standard, ma anche fra le stesse Premium, che variano dal discreto all’eccellente. La categoria che in lina di massima ci è parsa meglio curata, convincente e realistica dal punto di vista della simulazione e del piacere di guida è senza dubbio quella delle auto del campionato GT Giapponese, vere e proprie delizie difficilmente criticabili anche dal sim-racer più esperto. Molto miglioranto anche il force-feedback, che pur rimanendo lontano dai migliori esponenti del settore simulativo riesce a trasmettere al pilota una discreta quantità di feeling.

È importante specificare che con GT5 non stiamo parlando di una vera e propria simulazione senza compromessi come possono essere iRacing o netKar PRO, ma di un prodotto che si rivolge alle masse e deve quindi offrire una fisica che “perdona” alcuni errori e auita a correggerli (per fare un esempio pratico, gestire un’auto che sta perdendo di aderenza al posteriore è un processo un po’ facilitato). Detto questo, è una gioa constatare come Gran Turismo 5 riesca alla perfezione in questo intento che la serie ha sempre inseguito: trovare il giusto bilanciamento fra realismo e fruibilità da parte di utenti non particolarmente ferrati nel sim-racing. In questo quinto capitolo, Kazunori Yamauchi ha migliorato ulteriormente i risultati conseguiti in passato, offrendoci quello che riteniamo il miglior compromesso fra simulazione e arcade esistente su qualsiasi piattaforma. Giocato con un buon volante, GT5 diverte e appassiona anche chi vive di pane e iRacing.

Gran Turismo 5 è a tratti scostante e a tratti sublime, ma riesce ad elevarsi sopra i suoi stessi chiaroscuri e proporsi come l’ennesimo “must-buy” per tutti i possessori di PlayStation 3 anche solo vagamente interessati ai giochi di guida. E, forse, anche a chi una PlayStation 3 non la possiede ancora…

Cosa ci piace

Cosa non ci piace

  • Modalità singola sterminata
  • Modello fisico (in alcune auto) molto convincente
  • Straordinario compromesso fra simulazione e arcade adatto a un vastissimo ventaglio di giocatori
  • Grafica a tratti sublime…
  • … ma con troppi alti e bassi
  • Multiplayer migliorabile
  • Caricamenti troppo lunghi
  • Rombo dei motori non convincente
  • Mille vari difettucci poco comprensibili

Gran Turismo 5: galleria immagini
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