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Nuovi materiali inediti in arrivo da Dragon Age: Inquisition, il tanto atteso action RPG di BioWare, che ci svela oggi una delle location più rosse del titolo, il Western Approach, una terra desolata nell’estremo occidente del Continente che ospita l’abbandonata fortezza di Adamant, illustrata nel dettaglio in questi nuovi screenshot.
Dopo aver visto più da vicino le lussureggianti valli delle Tombe di Smeraldo e gli scorci panoramici dell’Emprise du Lion, l’antichissima roccaforte elfica costruita tra le alture del Dales per proteggere la valle dagli attacchi a oltranza dei draghi, cambiamo radicalmente ambiente per vedere quella che un tempo, prima dell’arrivo dei darkspawn, era un’area decisamente più verde e rigogliosa.
Dragon Age: Inquisition – svelata la pantagruelica Collector’s Edition
Dragon Age: Inquisition è uno dei titoli più attesi della prossima stagione, epico sequel di Dragon Age: Origins and Dragon Age II, usciti rispettivamente nel 2009 e nel 2011. Ora, a tre anni di distanza dall’ultimo capitolo, il terzo episodio della saga di Dragon Age è ad un passo dalla distribuzione: il titolo, lo ricordiamo, sarà disponibile a partire dal 9 ottobre, nella versione base, Deluxe e Collector’s Edition per PC, PlayStation 3, Xbox 360, PlayStation 4 e Xbox One.
Per rinfrescarvi la memoria, ecco cosa scrivevamo nel marzo 2011 nella nostra recensione di Dragon Age II:
La scelta degli sviluppatori canadesi di ridurre all’osso la gestione ruolistica dei membri della squadra e le possibilità di personalizzazione di Hawke è però un azzardo destinato a disorientare parecchi appassionati, scontentandone altrettanti che, a ragione, vedranno in questo titolo un pesante esercizio di “consolificazione” di una saga nata su PC.
Comunque la pensiate al riguardo, Dragon Age II è il prototipo di una tipologia tutta nuova di giochi di ruolo di stampo occidentale, una generazione di progetti in cui la parte narrativa e la giocabilità spicciola perdono gradualmente qualsiasi “tecnicismo” e s’intrecciano senza soluzione di continuità per fondersi in un unico prodotto capace di evolversi al volere del giocatore, crescendo sempre più in intensità ma senza mai offrire sfide troppo complicate o difficili da portare a termine.
Leggi anche la recensione di Dragon Age: Origins
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