A differenza di molte altre testate che si sono affrettate a far uscire recensioni di Gran Turismo 5 dopo aver potuto giocare solo per poche ore (tempo assolutamente insufficiente per poter giudicare con serenità un titolo del genere), abbiamo deciso di fornirvi una breve anteprima che racconta le primissime impressioni di gioco, e rimandarvi ai prossimi giorni per la recensione approfondita.
Prendete quindi tutto ciò che segue come quello che è, cioè un articolo scritto di getto che non ha nessuna velleità di esprimere giudizi definitivi sul gioco di Polyphony Digital, ma semplicemente condividere con voi le sensazioni scaturite dalle mie prime ore di gioco.
Seguitemi dopo la pausa!
L’impatto iniziale non è stato idilliaco come sognavo. La prima cosa che mi ha dato un po’ fastidio sono i tempi di caricamento, sempre un po’ troppo lunghi anche dopo aver installato completamente il gioco su hard disk. Poi è arrivato il momento di acquistare una vettura usata, e la mia scelta è ricaduta su una Nissan Sivila S14 del 1996, che rientra nella categoria delle auto standard. La differenza di qualità fra un’auto standard e una premium è abissale: la mia Nissan sembra quasi un modello preso da PS2, filtrato con antialiasing e pompato a 1080p. (e alla fine è più o meno questo, ma lo stacco grafico è troppo evidente). E nelle standard manca anche la visuale dal cruscotto, che alla fine è il particolare che più mi ha dato fastidio. Ma in fondo, poco male: di auto premium ce ne stanno veramente a bizzeffe, e quindi basta concentrarsi su quelle ed evitare i modelli standard. Niente di troppo grave a mio avviso.
La resa grafica della maggior parte dei modelli premium, per inciso, è superiore a qualsiasi altra cosa vista finora nel mondo dei videogiochi. Discorso diverso, forse, per le piste: così sui due piedi mi sembra che alcune di quelle viste su Forza Motorsport 3 siano superiori. Discutibili anche alcuni effetti: notevolissime le scalettature sui modelli delle auto (standard o premium che siano) quando nelle gare bagnate vengono investite dalla nuvola d’acqua alzata dalle auto che le precedono, e ancora imperfette le ombre. Presenti ancora quei leggeri sfarfallamenti occasionali già visti sul Prologue. Per quanto riguarda il sonoro, c’è poco da fare: alcuni rumori dei motori sono completamente da rivedere.
Il menu principale della modalità Gran Turismo mi è sembrato pratico e funzionale. Graditissimo il ritorno delle classiche “patenti”, una delle vere caratteristiche distintive della saga. Bentornate anche alle carenature da gara. La quantità di “cose da fare” è talmente massiccia che lascia quasi spaesati: ci piace! La modalità online sembra ben strutturata e in grado di poter rivaleggiare con i rivali più agguerriti.
Il sistema fisico mi pare leggermente migliorato rispetto a GT5 Prologue, che già aveva fatto diversi passi in avanti rispetto a Gran Turismo 4, prendendo la direzione del realismo e del piacere di guida. Dal mio punto di vista il sistema fisico e di guida di Gran Turismo 5 è preferibile a quello (pur buono) di Forza Motorsport 3: se tralasciamo gli incidenti non sempre convincenti e i vari “effetti flipper” che tanti si divertono sempre a citare (se voglio divertirmi a fare gli incidenti inserisco il Blu-ray di Burnout, che diamine!), il gioco di Polyphony Digital mi restituisce un feeling migliore, e pur rimanendo comunque un certo grado di compromesso tra simulazione e arcade, mi sembra più vicino alla realtà e più appagante. Tutto questo, naturalmente, a patto di giocare con un buon volante e tutti gli aiuti disattivati.
A tal proposito, una grossa tegola è stata la poca compatibilità con il volante Fanatec Porsche 911 Turbo S: questo eccellente hardware era perfettamente compatibile con Gran Turismo 5 Prologue, ma stranamente in questo capitolo “intero” ha problemi al pedale del freno che non sembrano risolvibili. Premendo il freno fino a fondo non si ottiene che una frenata fino a metà potenza nel gioco. Ciò rende assolutamente impossibile giocare seriamente, poiché costringe ad anticipare di tantissimo le frenate. Con il Fanatec, inoltre, non funziona il cambio ad H (aggiornamento: questi problemi sono stati risolti e ora il volante funziona perfettamente. Si trattava di un cavo difettoso nel Fanatec) e il force feedback è più debole di quello sentito in GT5 Prologue. Provando con un Logitech G25 (volante che purtroppo ritengo inferiore) le cose vanno invece molto meglio: freno perfetto, force feedback discreto e cambio ad H perfettametne funzionante.
Dopo queste prime sessioni di gioco, dunque, mi sembra che Gran Turismo 5 affianchi cose realizzate magistralmente ad altre approssimative e poco curate. Allo stato attuale posso affermare serenamente che, come mi sembrano pura follia certi voti troppo bassi assegnati da alcune testate online (7? non scherziamo, dai), allo stesso modo mi sembrano assurdi altri “perfect score” di 10/10 che ho visto distribuire con una disinvoltura preoccupante. Gran Turismo 5 vanta elementi grafici straordinari, moltissime auto, ottime piste (fra cui anche molte di quelle create dai Polyphony, come la magnifica Trial Mountain) tantissime cose da fare, una modalità online che sembra molto robusta e molte altre caratteristiche che negli anni hanno fatto la fortuna di questa staordinaria saga. Ma da qui a dire che è perfetto, ce ne passa di acqua sotto i ponti…
Ai prossimi giorni per la vera e propria recensione!