Dopo l’acquisizione da parte di Facebook di Oculus VR, tra le prime conseguenze ufficiali su giochi in sviluppo per Oculus Rift raccogliamo quella di Notch, creatore del fortunatissimo Minecraft. Nonostante lo sviluppatore fosse già al lavoro per realizzare una versione dedicata al visore di realtà virtuale, è infatti arrivato immediatamente dopo la notizia dell’operazione un post sul blog, con cui di fatto Notch blocca lo sviluppo di Minecraft per Oculus Rift.
Ecco un estratto delle sue parole:
“Non voglio lavorare sui social, voglio lavorare sui giochi. Fortunatamente, il successo di Oculus ha coinciso con l’arrivo di altri concorrenti. Nessuno di loro è perfetto, ma la competizione è una cosa molto buona. Se questo significa che ci sarà altra concorrenza, e la realtà virtuale diventerà migliore, sarà un ragazzo molto felice. Voglio essere parte della realtà virtuale, non lavorare con Facebook. Le loro motivazioni sono troppo poco chiare e mutevoli, e storicamente non sono una piattaforma stabile. Non c’è niente nella loro storia che mi porti a fidarmi di loro, e questo li rende paurosi ai miei occhi.”
Se lo sviluppo ufficiale si fermerà, lo stesso Notch rimanda chi vuole provare Minecraft in realtà virtuale alla mod denominata Minecrift, disegnata specificamente per il gioco con Oculus Rift: i più curiosi possono dare un’occhiata al video qui sopra, realizzato da uno youtuber.
Non ci resta che prendere atto di questa decisione, con un pizzico di timore che possano esserci altri sviluppatori a seguire le orme del creatore di Minecraft, e che in generale l’acquisizione possa chiudere le porte a progetti interessanti. Nel suo annuncio relativo all’acquisizione di Oculus VR, Mark Zuckerberg ha comunque rimarcato l’importanza del visore in ambito videoludico, non escludendo però altri usi:
“Questo è solo l’inizio. Dopo i giochi, renderemo Oculus una piattaforma per molte altre esperienze. Immaginate di essere seduti a bordocampo durante una partita, studiare in una classe composta da studenti e insegnanti da tutto il mondo, o avere un consulto con un dottore faccia a faccia — solo indossando gli occhiali a casa vostra.”