Dopo l’ottimo capitolo per PSP, God of War: Chains of Olympus, il team di sviluppo Ready at Dawn ritorna sulla portatile Sony spremendo ogni chip grafico della console per introdurre nuovi scenari narrativi della vita di Kratos.
Come i fan ben sapranno, la trilogia di Sony Santa Monica per console casalinghe, conclusa (?) con il più recente God of War III per PlayStation 3, non ha colmato a fondo il passato del Dio della Guerra, lasciando spazio a interessanti sviluppi sulla trama per i capitoli destinati a PSP.
Ready at Dawn con il prologo Chains of Olympus aveva già affrontato il passato di Kratos, ma con God of War: Ghost of Sparta è riuscita a sorprendere le nostre aspettative proponendo tutto quello che ancora non era stato svelato tra God of War e God of War II e mostrando ancora una volta i “muscoli” di PlayStation Portable.
Se siete curiosi di scoprire l’esito della nostra recensione, seguiteci dopo la pausa.
“QUESTA E’ SPARTA!”
Come abbiamo accennato, God of War: Ghost of Sparta è posizionato cronologicamente tra i primi due capitoli della serie apparsi su PlayStation 2, ossia subito dopo l’uccisione di Ares, il precedente Dio della Guerra. Kratos, tormentato da strane visione, inizia un cammino che lo porta a scavare nel suo passato. Questa volta però gli scheletri nell’armadio del protagonista non riguardano moglie e figlio, ma in particolare la madre e il fratello Deimos. Lungo questo viaggio onirico, Kratos affronta orde di mostri e Dei per cercare cambiare gli eventi che portarono alla morte dei suoi cari, passando dalla mitica città di Atlantide, eretta in onore del dio Poseidone, alla città natale Sparta.
Come avrete capito, la trama di Ghost of Sparta è molto profonda e soprattutto ricca di colpi di scena che tengono costantemente il giocatore attaccato alla propria PSP per scoprire fino all’epilogo le intere vicende mancanti della tormentata vita di Kratos. Il gioco, come promesso dagli sviluppatori, risulta più longevo del capitolo predecessore per console portatile e regala circa 7-8 ore di puro coinvolgimento per terminare la campagna principale. E’ inoltre garantita una forte rigiocabilità grazie a numerosi extra sbloccabili e sfide aggiuntive.
SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA!
L’avvincente filone narrativo che guida il giocatore lungo tutto il gioco è accompagnato ovviamente da un sistema di gioco ricco di azione. God of War: Ghost of Sparta regala una costante frenesia di gioco che non porta mai alla noia. Peccato forse per l’assenza di enigmi e puzzle ingegnosi che avrebbero sicuramente alternato in modo ragionevole fasi di pura animalità videoludica ad attimi di riflessione e ragionamenti. L’ottimo sistema di controllo adottato già con Chains of Olympus ritorna in tutto il suo splendore anche in Ghost of Sparta ed offre un perfetto adattamento dei tasti, ereditato dalle versioni casalinghe.
La mancanza della levetta analogica destra utilizzata comunemente su joypad DualShock per effettuare veloci schivate è stata rimpiazzata dall’uso del tasto dorsale L che, oltre a parare i colpi, permette ora di evitare i fendenti dei nemici muovendo lo stick analogico di PSP nella direzione desiderata. L’utilizzo risulta comodo inizialmente, ma in seguito all’aggiunta di nuovi poteri e potenziamenti delle armi, abbiamo riscontrato una leggera difficoltà ad eseguire un perfetto uso di certe azioni che coinvolgono la combinazione dei tasti dorsali, soprattutto nella fasi più frenetiche.
Per quanto riguarda le armi, Kratos ha a disposizione le storiche Lame del Chaos, ma lungo tutta la sua avventura riesce ad entrare in possesso di nuovi potenziamenti e armi. Tra questi vi sono: l’Ira di Thera (attivabile tendendo premuto il tasto R) che dona alle lame il potere del fuoco, utile per infliggere maggiori danni ai nemici e per abbattere porte e armature normalmente non distruttibili; l’Occhio di Poseidone che emana una potente scarica elettrica per abbattere più nemici contemporaneamente; il Corno Congelante di Borea; la potente e devastante combinazione di attacco di Lancia e Scudo e tante altre che vi lasciamo l’onore di scoprire.
God of War: Ghost of Sparta non stravolge la giocabilità della serie che ormai siamo abituati a conoscere. Non spiccando di originalità riesce comunque a proporre a migliorare alcune caratteristiche di gameplay già note. In particolare è possibile sferrare diverse prese per abbattere in nemici, sia in salto che a terra abbattendoli al suolo per colpirli ripetutamente con pugni e altro. Non mancano anche qua i spettacolari Quick Time Event, ora più simili a quelli di God of War III, con i tasti visualizzabili a bordo schermo (disposti in posizione come sul joypad) per mantenere maggiore attenzione sull’azione di gioco, e le violentissime uccisioni sanguinolente, che però non sono mai cruente quanto quelle viste soprattutto nell’ultimo capitolo per PS3.
GOD OF PLAYSTATION PORTABLE
Il comparto tecnico di God of War: Ghost of Sparta è letteralmente impressionante. Su PSP non si era mai vista una qualità grafica del genere. Chains of Olympus è stato infatti solo una prima prova per il team Ready at Dawn di mettere sotto torchio la portatile Sony, che per questo secondo episodio è stata effettivamente testata e poi spremuta fino all’ultima prestazione hardware. Non emergono mai rallentamenti o difetti di natura tecnica durante le partite che mettono sotto cattiva luce il granitico motore del gioco.
Le dettagliatissime ambientazioni, gli enormi boss di fine livello (in primis il gigantesco Scilla) e la fluidità nel muovere a schermo un totale di 9 nemici contemporaneamente, rendono God of War: Ghost of Sparta il migliore esempio di maestria di un team di sviluppo nell’utilizzo delle potenzialità tecniche di PSP. L’audio non è ovviamente da meno, le ottime musiche d’atmosfera e la totale localizzazione in italiano completano infatti un quadro tecnico che raggiunge realmente la perfezione.
COMMENTO FINALE
God of War: Ghost of Sparta è IL gioco d’azione che ogni utente di PSP deve avere nella propria collezione. La qualità tecnica eccelsa raggiunta sulla portatile Sony e il coinvolgimento narrativo di prim’ordine rendono il gioco godibile anche a chi non ha ancora mai preso per le mani il destino di Kratos. L’originalità non è certo il punto forte di Ghost of Sparta, come del resto anche per i capitoli che hanno completato la serie, ma non per questo saprà sorprendervi.
La nuova perla dei ragazzi di Ready at Dawn va a posizionarsi sicuramente tra uno dei primi posti nell’Olimpo dei titoli della serie God of War. Se ancora non l’avete capito, l’acquisto è obbligatorio!
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