Recentemente abbiamo parlato del fatto che Flappy Bird è stato rimosso da ogni store online perché il creatore “non ce la faceva più”: il creatore del gioco – Dong Nguyen – ha ammesso che il titolo gli ha davvero cambiato la vita, perché dalla semplicità delle giornate passate a sviluppare è passato a nottate infernali trascorse ad ascoltare i feedback dell’utenza e a lavorare per migliorare ancor di più il gioco per smartphone e tablet.
“Mi spiace, utenti di Flappy Bird – queste, le parole entro 22 ore Flappy Bird sarà down. Non ce la faccio più. […] Posso definire Flappy Bird un mio successo personale. Ma ha anche rovinato la mia semplice vita. Quindi ora lo odio. La rimozione non è connessa a problemi legali. Io semplicemente non ce la faccio più. […] La scelta dipende da come la gente usa il mio gioco. Ne stanno abusando”.
Eliminata l’opzione grane legali, restava da chiedersi quale fosse il vero motivo che avesse spinto Dong Nguyen a cancellare l’applicazione; oggi la risposta è arrivata da un’intervista di Forbes allo sviluppatore, che abbiamo proposto anche su Mobileblog: al noto sito Nguyen ha dichiarato di aver parlato con un rappresentante del primo ministro vietnamita – a testimonianza che una vicenda videoludica può davvero toccare questioni delicate – e di aver chiuso tutto perché ha causato dipendenza negli utenti.
Non sappiamo se le ragioni siano queste o se la paura di una causa Nintendo ha spaventato Nguyen: se fossero vere, la situazione sarebbe davvero surreale; può un giochino come Flappy Bird, infatti, causare un problema come la dipendenza?
Via | Forbes