Si preannunciano tempi duri per Nintendo, e oltre al cambio di strategia di cui si parla ormai da qualche giorno l’azienda fa sapere che la prima manovra effettiva sarà un taglio drastico sulle buste paga del consiglio d’amministrazione. Il taglio più consistente — autoinflitto — sarà quello del boss supremo Satoru Iwata (nel video in alto alle prese con unboxing surreale), che ha già dimezzato il suo stipendio del 50%.
Trattamento simile ma leggermente più lieve per i due amministratori delegati che comprendono anche Shigaru Miyamato — meno 30% — e poi via via tutti gli altri membri del consiglio che subiranno invece una riduzione salariale pari al 20%. La notizia è ufficiale ed è stata riportata dal giornale locale Nikkei, e inutile dirlo, sono la risposta ai numeri deludenti dell’ultimo trimestre fiscale.
Come già riportato nelle scorse settimane, i risultati negativi degli ultimi mesi hanno portato l’azienda a ridimensionare i target di vendita per il 2014 conseguentemente agli obbiettivi già mancati nel 2013, sia per Wii U — sono state vendute un terzo delle console previste, meno di 3 milioni contro 9 — che 3DS — due terzi dei quasi 20 milioni previsti.
Iwata conclude promettendo una “nuova struttura d’affari”, che però non comprenderà quel drastico passaggio al mobile gaming di iOS e Android, che di fatto distruggerebbe il marchio Nintendo come lo conosciamo oggi, e cioè di sviluppatore e produttore di hardware e software.