Come ogni anno da un bel po’ a questa parte, la sfida per il trono di simulazione calcistica si rinnova ancora una volta tra le due principali serie del genere, quanto mai negli ultimi tempi vicine tra loro e divise quasi alla pari tra le schiere di appassionati (o forse dovremmo dire di veri e propri tifosi) dell’una e dell’altra.
Le edizioni 2011 di FIFA e PES hanno anche avuto per la nostra gioia un piccolo anticipo nell’arrivo sul mercato rispetto alle abitudini passate, mettendo così la palla al centro dei nostri schermi già a partire da fine settembre. Dopo il sorpasso operato secondo molti da FIFA ai danni di PES l’anno scorso, la serie EA è chiamata al difficile compito di confermare quanto di buono visto finora, offrendo possibilmente quel qualcosa in più che è lecito aspettarsi da una nuova edizione.
Con la versione Xbox 360 nella console e il pad in mano, andiamo a scoprire cosa ci ha riservato EA per quest’anno.
Con Kaka e Chiellini veniamo accolti nel sistema di menu scelti dagli sviluppatori per quest’anno, che viene gradevolmente anticipato durante il caricamento da un 1 contro 1 di quelli già visti altre volte, nel quale siamo chiamati a vestire i panni di un giocatore contro il portiere. Passando oltre e tornando per l’appunto ai menu, ci troviamo di fronte a qualcosa di sicuramente più snello rispetto al passato, ma che forse merita ancora qualche aggiustamento soprattutto in termini di intuitività e usabilità, che nonostante il buon lavoro restano un po’ sotto rispetto alla serie concorrente.
Per chi vuole subito entrare nel vivo, la possibilità è ovviamente quella di scegliere se buttarsi subito in una partita veloce, dare luogo a una competizione, lanciarsi nella modalità Carriera del gioco (ampliata inglobando la Be a Pro) o andare a organizzare un bel match online. Anche tra le modalità troviamo una delle novità principali di FIFA 11, vale a dire la Be a Goalkeeper che ci mette negli sporchi panni di un portiere, impegnato tra i pali a cercare di non prendere gol: l’idea è indubbiamente carina e se pur alla sua prima apparizione creata in modo abbastanza convincente. Poco si può fare ovviamente per i tempi morti che occorrono durante la partita quando l’azione si svolge altrove, per cui in queste fasi occorre avere un po’ di pazienza.
Ma la voglia di provare il gioco nella sua componente principale è tanta, e quindi andiamo subito a fiondarci in una amichevole senza tanti fronzoli.Anche quest’anno EA ha deciso di fare le cose in grande, acquistando uno sterminato numero di licenze che comprende anche la Serie B italiana, per la gioia di chi ama dare luogo a sfide un po’ meno “extraterrestri” tra squadre minori. Rispetto a PES inoltre le rose sono aggiornate agli ultimissimi scambi di mercato, ed è quindi possibile apprezzare sin dai primi momenti che si mette il DVD nel lettore la presenza di gente come Krasic e Quagliarella nella Juventus, al contrario della concorrenza dove il tutto è in arrivo sotto forma di contenuti aggiuntivi.
Il principale campo di sfida tra FIFA e PES negli ultimi tempi è stato quello della libertà simulativa, all’interno del quale dal 2008 a oggi FIFA ha fatto passi da gigante, soprattutto se paragonata al proprio rivale di sempre, ancora legato a un sistema di binari per Konami evidentemente difficile da eliminare del tutto. FIFA 10 ha saputo dare in questa direzione un senso di libertà sia nei movimenti che nel sistema di tiri e passaggi, effettuabili con le giuste impostazioni secondo la volontà del giocatore.FIFA 11 è la naturale evoluzione di quanto visto un anno fa: gli sviluppatori si sono mossi seguendo la strada intrapresa in precedenza, offrendo ancora un maggior dettaglio grazie a una maggior possibilità di personalizzare la complessità dei comandi di gioco.
Ma i controlli non sono tutto, soprattutto se a supportarli non si trova un adeguato sistema d’intelligenza artificiale: anche in questo aspetto EA è riuscita a migliorarsi, dando al comportamento delle squadre in campo un modello più realistico ma soprattutto andando a migliorare i portieri, rendendo il gol una cosa ancora più difficile e appagante da realizzare. Gli arbitri sembrano quasi sempre in grado di prendere la decisione giusta, soprattutto in termini di regola del vantaggio dove anche rispetto alla concorrenza il titolo targato EA ha decisamente una marcia in più.
Ricorderete sicuramente quanto nei mesi precedenti l’uscita di FIFA 11 si sia parlato del nuovo sistema Personality+, con il quale gli sviluppatori promettevano di dare a ogni giocatore una propria identità in campo: a posteriori possiamo dire che questo è stato sicuramente fatto ma prevalentemente per quanto riguarda le star più conosciute, che adesso tendono effettivamente a riprodurre anche virtualmente il loro comportamento in campo nella realtà, al di là degli eventuali parametri di forza.
Anche in termini tecnici possiamo affermare di trovarci di fronte a una serie di apprezzabili migliorie, sebbene il dettaglio dei giocatori sia ancora lontano da quello che è possibile ammirare all’interno della concorrenza: il lavoro fatto è stato comunque più che buono, soprattutto anche in questo caso per quanto riguarda i volti dei personaggi più noti. Le animazioni si presentano in generale abbastanza armoniose tra i vari movimenti, mentre è stata migliorata anche la fisica della palla. Il sonoro si affida prevalentemente all’accoppiata di commentatori costituita dal duo Caressa-Bergomi, che fa sicuramente il proprio lavoro anche se sono ancora lontani i tempi in cui potremo non accorgerci della differenza tra cronaca videoludica e cronaca reale.
In conclusione FIFA 11 si dimostra ancora una volta come un titolo completo e maturo, frutto di una strada intrapresa da ormai diversi anni da parte di EA, alla quale va riconosciuto sicuramente il merito di aver saputo rifondare una serie quasi sull’orlo del precipizio, portandosi al pari del proprio rivale di sempre e compiendo anche il decisivo sorpasso. Pure chi ha comprato il recente World Cup avrà modo di godere delle ultime novità, anche se non troverà in nessuna di queste probabilmente nulla per cui strapparsi i capelli dalla testa.
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