La serie Need for Speed è senza ombra di dubbio una delle più longeve tra quelle attualmente presenti sul mercato. Nel 2014 si celebreranno infatti i 20 anni del suo primissimo episodio, pubblicato da Electronic Arts nel lontano 1994.
Da allora, una lunga serie di successi, che ha portato il marchio a essere in questo periodo più in forma che mai: con un film in arrivo nei prossimi tempi, l’appuntamento con la nuova generazione di console non è stato mancato da Electronic Arts, che a breve distanza dall’uscita di Need for Speed: Rivals sulla vecchia generazione e su PC, ha completato l’opera portando il gioco anche su PlayStation 4 e Xbox One. Per l’occasione, c’è stato anche un avvicendamento nel team di sviluppo del gioco: via Criterion, autore dei precedenti episodi Hot Pursuit e Most Wanted, per vedere all’opera Ghost Games, studio interno formato nel 2011.
Proseguendo il nostro viaggio all’interno della next-gen, abbiamo dunque messo in marcia la nostra Ferrari per scoprire cosa ha da dire la fatica del team con doppia base in Regno Unito e Svezia, grazie alla versione PlayStation 4 in nostro possesso.
Fuggire o inseguire?
L’esperienza di gioco di Need for Speed: Rivals è essenzialmente basata sulla competizione che c’è tra i cosiddetti fuggitivi, trasformata naturalmente in vero e proprio inseguimento quando entrano di mezzo le forze dell’ordine. Nonostante la presenza di una storia di fondo, parlare di una trama vera e propria sarebbe sicuramente esagerato, visto che il gioco non fa altro che introdurre con qualche breve filmato quelle che sono le “motivazioni” che portano ognuno dei soggetti coinvolti a premere a tavoletta l’acceleratore, tanto per giustificare quello che vediamo sullo schermo.
Vestendo i panni dei protagonisti delle gare illegali, possiamo lanciarci in sfide a tempo e corse vere e proprie, anche se la componente più divertente è sicuramente quella legata agli inseguimenti che vedono coinvolta anche la polizia. Quelle tra guardie e ladri sono due carriere separate che viaggiano su binari paralleli, permettendo al giocatore di passare da un lato all’altro lato della barricata in pochi secondi, ritrovandosi così con altre auto a disposizione e una lista di obiettivi modificata.
L’evoluzione all’interno di Need for Speed: Rivals si basa infatti su una serie di compiti prestabiliti, divisi in tre diverse categorie sia per i fuggitivi che per la polizia, comprendenti alcune azioni da compiere per passare avanti di livello, ma soprattutto guadagnare punti convertiti in valuta all’interno del gioco, da usare quindi per personalizzare o potenziare le auto che si possiedono, oppure comprarne di nuove. Per tenere traccia delle proprie prestazioni rispetto a quelle dei nostri amici, torna nuovamente Autolog, sistema sviluppato da Criterion per Hot Pursuit con il quale rimanere aggiornati su record e classifiche online.
La sottile linea tra singolo e multigiocatore
Di Need for Speed: Rivals stupisce soprattutto la sua capacità di passare in modo trasparente dalle sessioni di gioco in singolo a quelle in cui partecipano altri giocatori, grazie alla tecnologia AllDrive sviluppata da Ghost Games. Il suo funzionamento garantisce un’esperienza mai vista prima in nessun gioco, rendendo realmente impalpabile per il giocatore la transizione alla fase online: tranne ovviamente in caso di problemi, con la necessità di cambiare host nel caso in cui ci dovessero essere disconnessioni.
Anche questo, però, avviene in modo automatico senza richiedere alcun intervento dell’utente, obbligato però ad aspettare qualche decina di secondi per ricominciare l’evento. Un’ulteriore limitazione all’esperienza online di Need for Speed: Rivals è costituita dalla possibilità di avere solo un massimo di 6 giocatori collegati alla stessa sessione: un po’ pochi, considerando le dimensioni della mappa e soprattutto la necessità d’incontrarsi per dare il via a gare tra umani. Per la serie “il rischio è il mio mestiere”, Need for Speed: Rivals implementa un sistema di guadagno in base al quale ottenendo un certo numero di successi si finisce per aumentare anche il moltiplicatore relativo ai punti ottenuti, procedendo però di pari passo con il livello di intensità con cui si è ricercati dalle forze dell’ordine. La scelta davanti alla quale si trova il giocatore è dunque quella relativa alla possibilità di accontentarsi di quanto ottenuto, andando a depositare i punti/moneta visitando uno dei rifugi sulla mappa, oppure proseguire per accumulare più punti ritrovandosi però schiere di poliziotti in inseguimento, compreso l’immancabile elicottero.
Per quanto riguarda il gioco, inteso strettamente come meccaniche di guida, questo nuovo capitolo conferma naturalmente la natura prettamente arcade della serie a cui appartiene, concedendo al giocatore una notevole libertà in termini di controllo sulla stabilità dell’automobile, anche ad alte velocità. La spinta a effettuare derapate per aumentare la disponibilità del Nitro contribuisce ad aggiungere ulteriori manovre spettacolari a quella che, soprattutto negli inseguimenti, è un’esperienza di gioco che diverte pienamente.
Su e giù per Redview County
La mappa di gioco di Need for Speed: Rivals articola le sue strade per oltre 161 chilometri, secondo i dati forniti da Ghost Games. Le ambientazioni offerte dalla fittizia Redview County spaziano tra ogni tipo di genere: dall’area cittadina a quella desertica, dalle strade sulla costa a quelle in boschi popolati da alberi fitti e lunghi, naturalmente tutte popolate da salti e altri elementi spettacolari per gli amanti delle evoluzioni. Il meteo conferma le dichiarazioni di Ghost Games, cambiando le proprie condizioni in modo anche repentino, costringendo il giocatore ad adattarsi alle varie situazioni.
La versione PlayStation 4 del gioco fa sfoggio in modo piuttosto elegante dei 1080p nativi garantiti dal team di sviluppo, in grado di mostrarsi immediatamente a proprio agio nel lavorare sul Frostbite 3 usato per realizzare questo titolo. Il dettaglio delle immagini e la loro pulizia permette al comparto grafico di meritare l’appellativo “da next-gen”, sebbene sia stato imposto il limite di 30 fps su tutte quante le piattaforme per le quali Need for Speed: Rivals è uscito. Ottime, come ci si aspetterebbe, le riproduzioni virtuali delle varie automobili, sia dal punto di vista visivo che nell’audio coi rombi dei loro motori. Per quanto riguarda il resto del sonoro, troviamo un mix di brani composti appositamente per il gioco e altri acquistati su licenza.
Commento finale
Con Need for Speed: Rivals, il nuovo team Ghost Games ha giocato sul sicuro. Sfruttando il lavoro pregresso di Criterion sulla serie, sono state prese le componenti di gioco migliori da Hot Pursuit e Most Wanted, mettendole insieme all’interno di un prodotto che risulta divertente, anche portando poco di nuovo nella sua esperienza complessiva.
Interessante l’implementazione di AllDrive, dotata di qualche difetto ma sicuramente un ottimo punto di partenza per ciò che vedremo in futuro. In conclusione, Need for Speed: Rivals può essere un’ottima alternativa per gli amanti della velocità e dei titoli di guida arcade, a patto di non aspettarsi nulla di sconvolgente rispetto ai suoi due predecessori.
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