Kenji Inafune, uno dei principali sviluppatori per Capcom, torna a denunciare il precario stato delle software house giapponesi, che ritiene molto indietro rispetto a quelle occidentali. Dalle pagine del NYT spiega:
«Guardo il Tokyo Game Show, e vedo che tutti [gli sviluppatori giapponesi] hanno creato giochi terribili. Il Giappone è almeno cinque anni indietro, con la stessa Capcom che fa molta fatica a tenere il passo. Voglio studiare come gli occidentali vivono e creano giochi che li divertono»
Capcom ha recentemente cominciato ad affidare alcune sue serie agli sviluppatori occidentali: Blue Castle Games sta per sfornare Dead Rising 2 e Ninja Theory ha appena presentato un “reboot” di Devil May Cry con un Dante “emo” semplicemente impresentabile (da fan della saga sono stato perplesso fin dall’inizio e trovo davvero difficile digerire una cosa del genere… mi chiedo cosa avesse che non andava il buonissimo Devil May Cry 4 sviluppato direttamente da Capcom…).
In ogni caso la campanella d’allarme sullo stato di salute degli sviluppatori giapponesi è stata suonata un numero non trascurabile di volte: citiamo ad esempio il creatore di Okami Atsushi Inaba, Yoshiki Okamoto, Sony, Akira Yamaoka e un altro alfiere di Capcom come Jun Takeuchi.